“1° luglio 2020: oggi è un giorno di festa per la Repubblica di San Marino”.
Così l’Unione nazionale artigiani e piccole medie imprese della Repubblica di San Marino commenta l’inizio della fase post-coronavirus.
“I mesi a venire saranno sicuramente difficili, mesi di sacrifici, mesi in cui il Paese dovrà risollevarsi da una batosta arrivata in un periodo già di gravi difficoltà economiche, ma ci siamo e ora siamo fuori dal tunnel o almeno ne stiamo uscendo!”, dichiara l’associazione di categoria in una nota.
Con questo messaggio, l’Unas desidera idealmente “rifesteggiare il capodanno per un 2020 che nel secondo semestre possa essere totalmente diverso, dove la speranza sia basata sulla ripartenza e non solo su un sogno fatto in pieno isolamento da tutti”.
Non manca “un pensiero di sincero cordoglio a coloro che non ce l’hanno fatta e ai loro cari: solo la capacità di trovare coesione e forza per la ripartenza, con un alto senso dello Stato e dell’appartenenza alla comunità sammarinese, potrà essere il miglior modo per onorarne la memoria”.
Sempre l’Unas ringrazia “tutti coloro che, in prima linea, sono stati i paladini della nostra salute: medici, infermieri, personale di supporto, farmacisti, ma anche commesse e commessi degli alimentari e di tutti i servizi essenziali che sono stati fondamentali per superare questo periodo”.
Grazie “anche a chi ha avuto il difficile compito di prendere delle scelte sanitarie, tecniche e politiche”.
Tutti, compresa l’Unas, hanno “cercato di perorare cause per il ruolo ricoperto, anche con confronti duri, ma senza perdere di vista il ruolo e il rispetto dovuto a chi si è trovato a governare una ‘cosa’ più grande di ogni peggior incubo possibile”.
Inizia il secondo semestre “come anticipato da un decreto, il 108/2020, che determina la fine della fase acuta dell’emergenza”; ora il problema è “potenziare la ripartenza”.
Infine, l’Unione nazionale artigiani e piccole medie imprese della Repubblica di San Marino augura a tutti che “questa esperienza tragica e storica possa consolidare l’essere attaccati a questa piccola Repubblica e che le persone inizino a riflettere sull’insieme”.
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