San Marino. Tra le finalità dei “Titani” … rimborsi Banca Cis

San Marino. Tra le finalità dei “Titani” … rimborsi Banca Cis

Tra le finalità dei “titani”… Tappare la falla della risoluzione di Banca Cis

Altro che superamento delle norme previgenti, qui siamo addirittura all’applicazione delle norme preveggenti.

Questo, nella sostanza, è quanto si evince dal Decreto Delegato sulla mission di Banca Nazionale Sammarinese, che prevede – ancor prima che la legge sui Crediti di compensazione fiscale, i cosiddetti “Titani”, venga approvata – che i crediti vantati dai correntisti ex-Cis oggi Bns, verranno pagati appunto, quanto meno in parte, in “Titani”. In sintesi: un Decreto Delegato già in vigore prevede di rimborsare i creditori con un mezzo di pagamento che ancora non esiste.

Infatti il Decreto delegato 107 all’articolo 7 comma 6 prevede che “Tutte le passività aventi titolo in atti o fatti anteriori all’apertura della procedura di risoluzione di Banca CIS-Credito Industriale Sammarinese S.p.A. in A.S., e come tali convertite secondo quanto disposto dal programma di risoluzione o in forza del presente decreto delegato, saranno soddisfatte alle scadenze fissate a seguito delle attività di conversione, nei modi seguenti”… e tra le modalità “l’attribuzione, a titolo di conguaglio definitivo, per le quote di passività non soddisfatte in denaro, di crediti di imposta per equivalente ammontare – a valere sui crediti d’imposta e sulle imposte anticipate presenti tra le attività della società –, che risulteranno convertiti in certificati di compensazione fiscale nei limiti dei massimali annui previsti per legge e per la parte eccedente convertiti in titoli del debito pubblico. A questi fini, il Congresso di Stato è autorizzato ad emettere, in una o più soluzioni, titoli del debito pubblico”.

Chi cioè vantava crediti, in denaro e di imposta, in euro, se li vedrà trasformati in Titani, che però ancora non sono ancora circolanti perché la legge è solo in prima lettura. Viene quindi automatico constatare che i Ccfs non serviranno solo per sostenere famiglie e imprese, ma evidentemente anche – e visti gli importi del settore verrebbe da pensare soprattutto – per fare fronte alle passività bancarie.

Il Decreto Delegato preveggente, tra l’altro, stabiliva già lunedì, quando ancora la legge di assestamento di bilancio non era stata approvata, che le azioni di Bns sarebbero state acquisite sulla base del bilancio a chiusura al 31 dicembre 2019. Cosa questa, stabilita, però, dalla legge che è stata approvata il giorno dopo.

Al di là di queste anomalie, che saranno di certo oggetto di minimizzazione almeno fin quando qualcuno che aveva un credito in euro non penserà di fare ricorso perché è stato rimborsato in “Titani”, il Decreto Delegato prevede la mission della Bns. Intanto non si chiamerà più così, non farà banca ma recupero crediti e vedrà il licenziamento della maggior parte del dipendenti.

La mission di Bns è prevista dall’articolo 3 del D.D. numero 107.

1. BNS è destinata ad amministrare gli attivi e i passivi rivenienti dalla risoluzione di BancaCIS–Credito Industriale Sammarinese S.p.A. in A.S. al fine di assicurare il puntuale adempimento delle obbligazioni emesse e delle altre passività assunte in conformità al programma di risoluzione, secondo le modalità indicate negli articoli seguenti.

2. Per il conseguimento della propria mission, è prevista la cessione dei crediti e di eventuali altri attivi rivenienti dal recupero del credito presenti nel bilancio di BNS alla società veicolo di diritto sammarinese costituita per le operazioni di cartolarizzazione.

3. Una volta rimborsate le obbligazioni emesse e le altre passività, BNS sarà posta in liquidazione”.

Poi all’articolo 6 del Decreto si dice cosa ne sarà dei dipendenti.

Effetti della cessione del capitale di BNS allo Stato

1. Dalla data di cessione del capitale di BNS allo Stato, con decorrenza di 30 giorni, sono risolti di diritto tutti i rapporti di consulenza e collaborazione.

2. Entro 30 giorni dalla data di insediamento, l’organo amministrativo dovrà procedere a completare il processo di riduzione di personale conservando il rapporto di lavoro con le sole figure che per mansione sono necessarie alla gestione amministrativa-contabile”.

Qualche giorno fa la Fulcas e i 64 dipendenti ex-Cis, lamentavano di non conoscere la sorte dei dipendenti. Ex abrupto, adesso lo sanno.

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