San Marino. Diffamazione a Rosa, assolta Elena Tonnini, Antonio Fabbri

San Marino. Diffamazione a Rosa, assolta Elena Tonnini, Antonio Fabbri

Diffamazione a Rosa, assolta Elena Tonnini. Rientrava nello scontro politico, il fatto non sussiste

Antonio Fabbri

Dopo aver letto male le ordinanze Morsiani sul caso titoli e dopo averle male interpretate, attribuì ad Andrea Rosa, allora membro del Cda di Cassa di Risparmio, comportamenti che con aveva mai tenuto, sostenendo che facesse parte della cricca di Confuorti e che condividesse con lui, attraverso una chat, le informazioni su Carisp. Questa descrizione finì in delle slides in una serata pubblica di ReteMdsi. Tuttavia era tutto falso.

Così Andrea Rosa presentò denuncia verso quelle affermazioni non vere pronunciate da Elena Tonnini, oggi Segretario agli Interni. Ci fu un comunicato pubblico di Rete che in parte porgeva delle scuse, seppure velate, affiancate da ulteriori considerazioni ritenute anche queste offensive. Poi in privato ci fu una ulteriore lettera di scuse. Nel frattempo, tuttavia, Rosa – hanno riferito egli stesso e il testimone ascoltato ieri – era stato richiamato dalla sua azienda per i comportamenti che falsamente gli venivano attribuiti, aveva visto piangere sua moglie, e il suo bimbo tornare da scuola e riferirgli che un suo amichetto gli aveva detto che il papà era un “delinquente”. 

Questo quanto emerso nel processo e rilevato in particolare dall’avvocato di parte civile Gloria Giardi. Tuttavia, nonostante fosse assodato l’accaduto e, inoltre, nonostante il video con la serata “incriminata” sia ancora on-line, sono stati richiamati numerosi precedenti della giurisprudenza sammarinese e della Cedu che, in particolare nel dibattito politico, ammettono anche il travalicare del diritto di critica, pure se si sconfina in affermazioni false. Per questo, se la parte civile aveva rimarcato la portata offensiva e chiesto la condanna, il Procuratore del fisco, Giorgia Ugolini, pur parlando di “pensiero critico sgradevole”, ha chiesto l’assoluzione sulla base dei precedenti e rilevando che l’episodio rientrava nell’ambito dello scontro politico. Assoluzione perché, non integrando la fattispecie incriminatrice, il fatto non sussiste. Anche

gli avvocati di Elena Tonnini, Lara Conti e Tania Ercolani, hanno fatto leva sul contesto di scontro politico.

“Fanno piacere le parole del Pf – ha detto Lara Conti – era più facile chiudere con 800 euro del decreto di condanna “che però ha estrapolato alcune frasi senza che fosse valutato nella sua interezza. L’inquirente ha sbagliato l’abbiamo sentito profondamente ingiusto”.

“Questo è un problema di democrazia più che diffamazione – ha aggiunto Tania Ercolani – Non posso che comprendere la ferita per chi è meno avvezzi ad essere menzionato pubblicamente e le conseguenze percepite, ma che diventi oggetto di un procedimento penale no”, ha detto evidenziando l’appartenenza di Rosa al Direttivo di C10 e quindi facendo rientrare l’accaduto nell’alveo dello scontro politico.

Una linea che deve avere convinto anche il giudice Roberto Battaglino, che infatti ha assolto Elena Tonnini, Segretario agli Interni che ieri era presente al processo, dall’accusa di diffamazione.

“Ho avuto modo di chiarire la mia posizione – ha detto la Tonnini – e di ribadire a Rosa che non era mia intenzione attaccarlo”. 

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