San Marino. “Blitz” in Carisp, parte processo a carico del Sds Ciavatta

San Marino. “Blitz” in Carisp, parte processo a carico del Sds Ciavatta

“Blitz” in Carisp, parte il processo a carico del segretario Ciavatta

Antonio Fabbri

Si apre oggi, con le eccezioni preliminari, il processo a carico di Roberto Ciavatta, oggi segretario di Stato alla Sanità, ed Emanuele Santi, oggi segretario di Rete e consigliere del movimento. I fatti sono quelli noti risalenti al 30 maggio 2018 relativi al cosiddetto blitz in Cassa di Risparmio Ciavatta e Santi devono rispondere, assieme, delle accuse di diffamazione semplice e di violenza privata. Al solo Ciavatta sono invece contestate anche le accuse di minaccia, diffamazione a mezzo Facebook e istigazione a delinquere. 

La diffamazione La prima accusa è la diffamazione semplice per le offese nei confronti del Presidente, dei membri del Consiglio Amministrazione e del Direttore Generale della Cassa di Risparmio. Secondo le ricostruzioni dell’accusa, avevano preso a maleparole sia il Presidente, sia il Cda pronunciando frasi del tenore eloquente: «Siete dei coglioni e avete rotto il cazzo», riferendosi ai membri del Cda; e al Presidente: «hai rotto il cazzo, tu sei il cancro di questa banca, tornatene a Bologna, perché tu sei qua solo perché nominato dalla politica, ma non sai fare un cazzo». Due frasi pronunciate alla presenza di Presidente e direttore di Carisp. Altre affermazioni offensive sono state pronunciate alla presenza dell’intero Cda. I membri del Consiglio di Amministrazione erano stati apostrofati e accusati di percepire un compenso di 40mila euro annui per «non fare un cazzo e venire qua una volta alla settimana», oltre ad altre frasi rivolte al presidente. In questi casi è diffamazione semplice. Occorrerà anche vedere quale posizione assumerà il nuovo Cda di Carisp, rinnovato qualche giorno fa.

La minaccia A Ciavatta viene contestato di aver minacciato il Presidente di Carisp Fabio Zanotti, alla presenza del Direttore Generale Dario Mancini e di Emanuele Santi, con la frase: «io non vado più per le vie legali, ma ti aspetto qua sotto».

Diffamazione su facebook A Roberto Ciavatta è poi contestata anche la diffamazione attraverso facebook. Questo perché la sera dell’increscioso episodio scriveva sul social network: «in cassa i fascisti
danno il mandato al loro uomo di merda di denunciare ancora una volta la Tonnini? Il dialogo non lo si vuole, forse gli idioti non capiscono che dopo la mancanza di dialogo con noi c’è solo il confronto con il manganello. Andate a fanculo tutti, il buonismo è la premessa del lassismo che conduce al fascismo!». L’accusa è quella di avere offeso con questo post i membri del Cda di Carisp.

Violenza privata L’accusa di violenza privata è contestata nei confronti di Ciavatta e Santi, perché con la loro aggressione verbale, secondo il rinvio a giudizio, “con insulti e accuse inerenti la gestione della banca e la determinazione del Consiglio di Amministrazione di accordare “tutela legale” ad Andrea Rosa, provocavano in quest’ultimo timore e preoccupazione, inducendolo a non avvalersi della “tutela legale”, già deliberata dal Consiglio di Amministrazione”.

L’istigazione a delinquere Ciavatta deve rispondere anche di istigazione a delinquere perché nel post su fecebook aveva indicato “che la violenza (letteralmente: il «confronto col manganello»), era l’unico strumento idoneo a costringere al “dialogo” gli «idioti che non capiscono»”.

Il caso di ingiuria Sempre nella giornata di udienze di oggi, sempre a carico del Segretario Ciavatta, un altro caso di ingiuria del quale è stato vittima l’allora Consigliere di Ssd, Stefano Spadoni. Una ulteriore intemperanza verbale o, meglio, scritta via facebook, che vide Ciavatta insultò Spadoni che aveva pubblicato sul proprio profilo facebook il comunicato stampa di Cassa di Risparmio, relativo al famigerato episodio. In un commento a quel post era intervenuto Ciavatta e aveva apostrofato spadoni insultandolo: “uomo di m...”. Emesso decreto penale di condanna, è stato impugnato ed è quindi scattato il rinvio a giudizio.

In aula anche Asset Prima dei processi a carico del Segretario di Stato Ciavatta, è fissata sempre nella mattianta di oggi l’udienza che vede imputati gli ex vertici Asset Banca per amministrazione infedele. Processo che proseguirà con l’audizione dei testimoni convocati.

 

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