È stata resa pubblica la lettera con cui alcuni giudici del tribunale di San Marino hanno espresso perplessità al Consiglio d’Europa circa la Legge qualificata n.1 del 2020.
A firmare la missiva sono il dirigente del tribunale Giovanni Guzzetta e i giudici Roberto Battaglino, David Brunelli, Alberto Buriani, Francesco Caprioli, Laura di Bona, Andrea Morrone, Massimiliano Simoncini, Ferdinando Treggiari, Antonella Volpinari.
Tra le altre cose viene denunciato al Consiglio d’Europa che “quanto avvenuto nelle ultime riunioni del Consiglio Giudiziario rende palese, da un lato, che il Consiglio Giudiziario Ordinario (formato da tutti i magistrati in servizio) è stato privato di ogni potere di intervento in materia di autogoverno della magistratura e di tutela dell’autonomia e indipendenza dei giudici; dall’altro, che nel Consiglio Giudiziario Plenario (formato da magistrati, parlamentari in carica e ministro della giustizia) il voto della componente politica è destinato a prevalere su quello dei magistrati”.
Secondo i firmatari “il complessivo assetto che ne deriva risulta inoltre non rispettoso degli standard internazionali, già stabiliti dal Consiglio d’Europa e dai suoi organi, i quali hanno già sollevato dubbi, tra l’altro, a) sulle disposizioni secondo cui i membri del Consiglio giudiziario politicamente selezionati siano deputati in carica e non invece soltanto eletti dal Parlamento tra personalità qualificate; b) sull’idea che i membri del Consiglio Giudiziario vengano selezionati in base a quote fisse e ad un criterio di anzianità, anziché essere rappresentativi dell’intero corpus di giudici e scelti a seguito di elezione”.
Bocciata la Legge qualificata n. 1/2020 che “allontana ulteriormente l’ordinamento giudiziario sammarinese dagli standard internazionali ritenuti dal Consiglio d’Europa imprescindibili per garantire l’effettiva indipendenza del potere giudiziario”.
Infine l’appello: “Un intervento autorevole dell’Europa è urgente: nelle prossime settimane terminerà il mandato in carica di molti giudici superiori (giudici di rimedi straordinari, giudici di terzo grado e giudici per la responsabilità dei giudici) e il Consiglio Giudiziario Plenario dovrà provvedere alle nuove nomine. Le scelte del Consiglio Giudiziario, nella criticata nuova composizione, determinata dalla attuale maggioranza politica (e da questa imposta come retroattivamente applicabile anche per periodo antecedente l’entrata in vigore dello citata legge n. 1/2020) saranno dunque cruciali per il futuro della giustizia nella Repubblica di San Marino e per la qualità e il livello di indipendenza del suo sistema giudiziario”.
Leggi la lettera e i relativi allegati.
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