San Marino. Plenario, Pierfelici riabilitata, defenestrato Guzzetta.

San Marino. Plenario, Pierfelici riabilitata, defenestrato Guzzetta.

Vietate immagini e riprese all’interno anche per San Marino Rtv

La decisione definita di ‘autotutela’  influirà sui procedimenti in corso

L’informazione di San Marino

La seduta del Consiglio giudiziario plenario si apre con dodici presenti e con il divieto di fare immagini e fotografie in aula, come era sempre avvenuto in passato. La seduta si apre, quindi, constatato un risicato numero legale, dopo che i tre membri di opposizione e il dimissionario Iro Belluzzi, oltre alla maggioranza dei magistrati, hanno annunciato la loro assenza dalla seduta. Seduta che si apre con un parere alla giurista Licia Califano. Parere che, a quanto si sa, sosterrebbe che nelle votazioni l’astensione non debba essere conteggiata. Interpretazione in antitesi con i precedenti, e comunque non applicabile alla precedente seduta che aveva bocciato il famigerato ordine del giorno. Ma di questo alla maggioranza frega poco, ritenendo valide le votazioni future. Anche quelle adottate ieri con 11 voti.
Tanto basta, comunque, per poter procedere con un risicato numero legale e una votazione a maggioranza politica per prendere delle decisioni. La seduta di ieri era stata preceduta, tra l’altro, da due lettere che contribuiscono a porre pesanti dubbi sulla valenza delle decisioni prese in assenza della maggior parte delle toghe.

La lettera del giudice Esposito La prima lettera è del Giudice per i rimedi straordinari, Vitaliano Esposito, che si è appellato alla Reggenza, evidentemente inascoltato, perché venisse rinviata ogni decisione sull’ordine del giorno in discussione nel Consiglio giudiziario plenario, vista l’assenza della parte maggioritaria delle toghe.

Eccellentissimi Capitani Reggenti Alessandro Mancini e Grazia Zafferani,

la incresciosa situazione determinata dalla decisione della maggioranza togata di non partecipare alla odierna riunione del Consiglio Giudiziario Plenario, induce la mia coscienza a rivolgere un vivo appello alla Vostra saggezza, perché vogliate esaminare la possibilità di rinviare ogni decisione sul fondamentale ordine del giorno oggi in discussione.

E’, invero, la serenità (appannaggio soprattutto dei Forti) quella che, a mio avviso, deve permeare – e rende credibile agli occhi della collettività – l’elemento essenziale della democrazia costituito dalla partecipazione.

Devo personalmente confessare – e non me ne vorrete, Eccellentissimi Capitani Reggenti, perché è in gioco la mia immagine – che non gradirei una valutazione sulla mia professionalità e sulla mia idoneità ad ulteriormente svolgere questo mio prestigioso incarico, reso senza l’attiva partecipazione di quella componente togata che, concretamente e realmente conosce la complessa attività da me svolta in questi sereni anni della mia esistenza.

Certo che comprendere lo spinto che anima questo mio appello, vi prego, eccellentissimi Capitani Reggenti, di voler gradire i sensi della mia più alta e devota considerazione”, ha scritto Vitaliano Esposito.

Lettera che non ha sortito effetti, se non quello di non emettere un bando per quel ruolo.

La lettera di giudici e uditori Evidentemente, l’ulteriore missiva di dieci giudici del tribunale più due uditori, la grande maggioranza dei togati del Palazzo di Giustizia, tranne ovviamente quelli presenti alla seduta e allineati ai politici di governo. Nella lettera, inviata alla Reggenza, al Segretario di Stato alla Giustizia e a tutti membri del Consiglio giudiziario plenario i magistrati hanno espresso solidarietà e stima al Dirigente Giovanni Guzzetta totale vicinanza e stima per l’efficienza con la quale ha riorganizzato il tribunale, consentendo di diminuire di molto l’arretrato civile e di aumentare la produttività e l’efficienza dell’inquirente penale. Soprattutto, sottolineano i magistrati, la capacità di aver elevato la giustizia e l’ordinamento giuridico sammarinese dalla dimensione locale al rilievo internazionale, oltre alla costante difesa della autonomia e indipendenza della magistratura.

Si legge nella lettera. “I sottoscritti Magistrati della Repubblica di San Marino intendono affermare il loro incondizionato apprezzamento e la loro piena solidarietà per la figura del Professor Giovanni Guzzetta e per l’attività da questi svolta sino ad oggi in veste di Dirigente del Tribunale di San Marino. La sua nomina a questo ruolo, avvenuta quasi due anni fa, è stata il frutto di una scelta legittima e più che maggioritaria del Consiglio Giudiziario Plenario e soprattutto, in seno a questo, ampiamente maggioritaria della componente togata. Questa scelta, nello stato di crisi interna al Tribunale aggravato dalla improvvisa scomparsa del precedente Dirigente, Prof. Lanfranco Ferroni, era assai opportunamente caduta su una figura di alto prestigio intellettuale, di ottime capacità amministrative e di acuta visione dei problemi della giustizia, forte anche dell’esperienza maturata nella precedente veste di Membro e di Presidente del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme.

La crisi del Tribunale non avrebbe potuto trovare migliore via d’uscita, se si voleva tenere ferma la barra su obiettivi alti e nobili: quello dell’indipendenza della Magistratura, della valorizzazione delle professionalità dei Giudici e dell’immagine del potere giudiziario degna della sovranità di uno Stato di grande tradizione. Tale considerazione, che al momento della nomina appariva naturalmente auspicabile e prevedibile in astratto, ha trovato piena conferma nella gestione del ruolo dirigenziale assicurata dal Prof. Guzzetta. Il Prof. Guzzetta ha sempre tenuto fede ai più alti obiettivi del suo delicato incarico. Sin dall’inizio del suo mandato si è impegnato ad organizzare in modo più efficiente il lavoro giudiziario, a rimodulare i carichi dei singoli Magistrati, a predisporre nel campo della giurisdizione penale un lavoro d’équipe atto a garantire la migliore gestione dei processi più delicati, e ad un più equo riconoscimento delle professionalità interne al Tribunale. Improntata ai migliori criteri di produttività ed efficienza degli Uffici giudiziari, sta rispetto all’esercizio della giurisdizione che all’attività delle Cancellerie, è inoltre risultata l’organizzazione che il Dirigente Guzzetta ha saputo garantire durante la lunga emergenza sanitaria: costante è stata la tensione del Dirigente a scongiurare una interruzione delle suddette attività e, per converso, a garantirne la prosecuzione possibile, nel migliore contemperamento fra esigenze di funzionalità del Tribunale ed esigenze di sicurezza e rispetto dei presidi a tutela della salute. Ciò peraltro assicurando una fase di concertazione con gli operatori del settore – Magistrati, Cancellerie, Avvocatura – preliminare all’adozione dei criteri organizzativi poi adottati.

Un obiettivo ed inequivocabile frutto della sua gestione è stata la forte riduzione dell’arretrato nel settore civile e un notevole aumento della produttività e dell’efficienza dell’inquirente penale, come ampiamente documentate dalla Relazione sullo stato della giustizia depositata alla fine del 2019, elaborata sulla scorta dei dati come di consueto forni ti dalle Cancellerie. Le doti di organizzazione del Prof. Giovanni Guzzetta sono state inoltre sempre accompagnate e sostenute dal suo appassionato impegno nella difesa dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura. Ciò gli ha procurato l’aperta stima non solo della maggior parte dei Magistrati sammarinesi, ma anche dei numerosi soggetti che, a livello internazionale, collaborano o si confrontano con le istituzioni sammarinesi.

Al Prof. Guzzetta va pertanto riconosciuta, e questi Magistrati intendo no qui riconoscerla, una qualità che non trova riscontro in esperienze precedenti: quella di aver elevato la giustizia e l’ordinamento giuridico sammarinese dalla dimensione locale al rilievo internazionale, come peraltro dimostrato dalla recente inaugurazione dell’Anno Giudiziario (21 febbraio 2020), che ha visto la partecipazione dì eminenti rappresentanti della suprema Magistratura italiana e della Corte EDU. Nonostante il suo impegno e la sua dedizione verso gli obiettivi sopra indicati già all’indomani della sua non-una a Dirigente, il Prof. Guzzetta è stato destinatario di innumerevoli attacchi, la cui pretestuosità e infondatezza questi Magistrati intendono ribadire con vigore. Nel rinnovare la nostra solidarietà, la profonda stima e la piena fiducia al Dirigente del Tribunale della Repubblica di San Marino, Prof. Giovanni Guzzetta, invitiamo tutti i componenti del Consiglio giudiziario plenario a tenere in debito conto e a rispettare queste valutazioni, siccome espressione della amplissima maggioranza dei Magistrati, e fondate sulla esperienza diretta ed obiettiva dell’impegno, delle capacità, della professionalità profuse dal Dirigente Guzzetta nell’assolvimento del suo mandato.

Assicuriamo peraltro che ci adopereremo, con gli strumenti della legalità e della democrazia, a difendere in ogni opportuna sede il ruolo istituzionale che legittimamente e degnamente occupa. Confidiamo che in questa nostra azione la forza della ragione e del diritto possa conquistare altre e numerose coscienze, così da aprire dentro e fuori del Tribunale una nuova e, s1 spera, lunga fase di equilibrio e ragionevolezza, di lealtà e di concordia nel ripudio di personali rivendicazioni e nel comune doveroso perseguimento del pubblico interesse al miglior funzionamento della Giustizia”.

La lettera è firmata da Dott. Roberto Battaglino Giudice decidente penale di primo grado Dirigente aggiunto; Prof. David Brunelli, Giudice di Appello penale; Dott. Alberto Buriani Giudice decidente penale di primo grado; Prof. Francesco Caprioli Giudice di Appello penale; Prof. Laura di Bona Giudice di primo grado inquirente e minorile; Prof. Andrea Morrone Giudice di Appello amministrativo e civile; Prof. Michele Sesta Giudice per la Terza Istanza civile; Dott. Massimiliano Simoncini Giudice di primo grado civile e commerciale; Prof. Ferdinando Treggiari Giudice di Appello civile e amministrativo; Dott. Antonella Volpinari giudice di primo grado inquirente; Dott. Manuela Albani, Uditore Commissariale; Dott. Aurora Filippi Uditore Commissariale. Prese di posizione che, unite a quelle dei giorni scorsi, hanno un peso evidente. Non qui, dove la maggioranza non pare capire la portata e il danno arrecato allo Stato dalle azioni che sta compiendo, ma che di certo non passeranno inosservate in altri consessi.

La seduta del Consiglio Giudiziario Plenario di ieri Intanto i dodici hanno tirato dritto. “Dopo le comunicazioni degli Ecc.mi Capitani Reggenti – recita il comunicato ufficiale diramato ieri notte – il Consiglio Giudizio Plenario ha espresso il forte rammarico per la scelta di alcuni membri togati che hanno dichiarato la propria contrarietà alla convocazione, ha manifestato solidarietà unanime verso gli Ecc.mi Capitani Reggenti, Suprema Magistratura della nostra Repubblica”.

Quindi stralciato il secondo comma, per consentire di richiedere dei pareri legali, la maggioranza non ha avuto esitazioni. All’esame del comma 3 all’ordine del giorno che doveva valutare i ricorsi amministrativi pendenti, pare si sia soprasseduto, per ora, sui ricorsi riguardanti i giudici di appello e un commissario della legge. Si è invece andati a gamba tesa sul ricorso amministrativo che riguarda l’ex (o non più ex ancora non è chiaro) Magistrato Dirigente Valeria Pierfelici. Insomma, quanto era stato deciso dalla maggioranza dei giudici nel marzo del 2018, è stato di fatto raso al suolo dalla maggioranza politica ieri che, assieme alla minoranza dei giudici, avrebbe votato una posizione di “autotutela”, presente la diretta interessata. Di cosa si tratta? Si è stabilito che la decisione di revoca dell’incarico di Dirigente alla Pierfelici non dovesse essere presa e, quindi, si sarebbe revocata, rimettendo di fatto la stessa nella posizione precedente di Dirigente. Così è stato, con una decisione che inevitabilmente influirà anche su procedimenti in corso.

Il Plenario dimezzato ha tuttavia “provveduto all’annullamento d’ufficio per interesse pubblico di alcune deliberazioni assunte dal Consiglio Giudiziario Plenario, che hanno portato nel 2018 alla revoca dell’allora Magistrato Dirigente. A seguito di tale determinazione, ripristinando nella propria funzione dirigenziale il Magistrato Valeria Pierfelici, sono venute meno le delibere conseguenti, è cessato l’incarico del Prof. Giovanni Guzzetta, come pure del Dirigente supplente, ripristinando le condizioni di legalità”, sostengono i presenti. Quindi “le beau geste”: “Il Magistrato Dirigente Pierfelici ha presentato nelle mani della Reggenza le proprie dimissioni dalla carica di Magistrato Dirigente, di cui il Consiglio Giudiziario Plenario ha preso atto, dopo aver disposto la salvaguardia della funzionalità ordinaria del Tribunale”. Come abbia disposto la salvaguardia della funzionalità del Tribunale, la nota non lo dice. “In esito agli altri punti all’ordine del giorno – conclude la nota – il Consiglio Giudiziario Plenario ha sospeso ogni deliberazione, tranne quella dell’emissione dei bandi di selezione per i ruoli di giudice dei gradi superiori ancora vacanti, ad eccezione di quelli tuttora coperti dal Prof. Michele Sesta e dal Prof. Vitaliano Esposito. Il Consiglio Giudiziario Plenario, in vacanza della figura del Magistrato Dirigente, si è impegnato ad avviare, nel più breve tempo possibile, un percorso condiviso per il reclutamento di una figura di garanzia per tutto il Tribunale”.

 

*VIETATE IMMAGINI E RIPRESE ALL’INTERNO Limitato anche il diritto di cronaca. Contrariamente a quanto sempre accaduto, all’inizio della seduta fotografi e operatori di Rtv hanno sempre potuto effettuare delle riprese all’interno dell’aula. Non questa volta. Se sia una ulteriore espressione della deriva autoritaria, o se sia solo il sintomo della tensione e della fretta di iniziare la seduta, è difficile da dire. Sta di fatto che, a specifica richiesta degli operatori e fotografi, è stato risposto che i due minuti sempre concessi a inizio seduta per poter fare foto e riprese, questa volta non ci sarebbero stati. Immagini solo esterne, con buona pace del diritto di cronaca, fino a ieri sempre garantito.

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