San Marino. USL: “I dati sui licenziamenti sono allarmanti”

San Marino. USL: “I dati sui licenziamenti sono allarmanti”

USL esprime preoccupazione per il rischio di licenziamento dei dipendenti di BNS.

“Ieri con la sottoscrizione dell’accordo di mobilità per i dipendenti BNS è stato scritto un altro triste capitolo in ambito lavorativo, infatti ben 38 dipendenti hanno perso loro malgrado il posto di lavoro.
Non dimentichiamoci che questa riduzione di personale si aggiunge ai licenziamenti dei 20 ex dipendenti Asset Banca, il cui contratto in Cassa di Risparmio non è stato rinnovato lo scorso marzo.
Stiamo parlando di persone, famiglie che, a causa di una malagestione stanno pagando il prezzo più alto, ritrovandosi senza lavoro, con ben poche prospettive data la difficile ricollocazione nel settore bancario, carriere stroncate e competenze professionali disperse, senza dimenticare l’impatto emotivo conseguente ad un licenziamento e le relative ricadute sulla sfera personale e sugli equilibri famigliari.
Purtroppo, oltre ai dissesti bancari, ci siamo ritrovati anche ad affrontare l’emergenza Covid-19 che ha causato un’emorragia di licenziamenti, contratti a tempo determinato non rinnovati, soprattutto nel settore commerciale e turistico, messi a durissima prova e che ancora stentato a ripartire stante il globale perdurarsi del periodo di emergenza sanitaria.
Come Unione Sammarinese dei Lavoratori siamo molto preoccupati perché i dati sui licenziamenti sono allarmanti; è vero che ci sono gli ammortizzatori sociali che permettono di affrontare e gestire questo periodo potendo contare su un reddito, però è fondamentale investire nel lavoro, creare nuove opportunità lavorative per i numerosi disoccupati attuali, attivare tutti i canali diplomatici e le collaborazioni esterne favorendo partnership solide che possano generare occupazione. “Siamo consapevoli che le Segreterie di Stato competenti stanno lavorando per dare soluzioni al problema occupazionale, però ci aspettiamo che venga fatto uno sforzo maggiore, anche con la collaborazione delle parti economiche e sociali, per dare risposte concrete alle persone che stanno vivendo momenti drammatici” – afferma il Segretario della Federazione Servizi e Commercio Lucia Ceccoli – “a mio avviso va prestata particolare attenzione ai percorsi formativi, si sente infatti spesso parlare di formazione ma la realtà è che ad oggi a livello pubblico e privato ci sono pochissime opportunità formative. Pensando anche ai numerosi esuberi del settore bancario non ci sono corsi di formazione finalizzati ad una riconversione e ricollocazione in quei settori dove ci sono carenze di competenze specifiche e che potrebbero, tra l’altro, essere strategici per il rilancio della nostra economia: il lavoro dà dignità e vanno create le condizioni affinché le persone nelle liste di collocamento possano tornare ad essere “produttive” per sé stesse e per la comunità.
Come organizzazione sindacale ci aspettiamo, pertanto, che vengano messe in atto tutte le politiche economiche e le azioni necessarie al fine di creare nuove opportunità lavorative che riguardino tutti i settori, creando quindi un tessuto economico variegato e una rete capillare di interventi, manifestando come sempre la nostra disponibilità e forte volontà di portare idee e contributi utili alla discussione”

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