Giudici, impossibile applicare i diktat della Pierfelici
DAVIDE PEZZI – Certo: in Italia, e non solo, parlano di San Marino. Ma aspettiamo a rallegrarci: non ci riferiamo qui né alle ragazzotte di Donnavventura e al loro maxi-spottone sulla Repubblica, né al reportage del telegiornale francese di TF1. “I partiti che governano San Marino, grazie a una leggina interpretativa, hanno cambiato la composizione del Consiglio giudiziario, il Csm locale. Nonostante le proteste di giuristi e toghe, una settimana fa il nuovo Consiglio a maggioranza politica ha tolto di mezzo il magistrato dirigente del Tribunale unico, Giovanni Guzzetta, e nominato a suo posto il giudice Valeria Pierfelici. Quest’ultima è rimasta in carica giusto il tempo di ‘riorganizzare gli uffici’ per ‘ ripristinare la fiducia’ nella giustizia. Come? Così: ha vietato le indagini in pool, ha destinato il coordinatore delle inchieste sulle tangenti, Alberto Buriani, alle controversie stradali e sottratto le funzioni inquirenti ad Antonella Volpinari e Laura di Bona (…). I fascicoli aperti, fatto abbastanza inusuale, sono passati ad altri. Già che c’era la nuova dirigente ha fatto pure cambiare la serratura del tribunale, non sia mai che il suo predecessore volesse introdurvisi nottetempo”. No, non è un comunicato di Repubblica futura, ma un articolo uscito sull’edizione di venerdì de Il Fatto Quotidiano intitolato “S. Marino scioglie il ‘pool tangenti’: funziona troppo”. (…)
Nella lettera i giudici Battaglino, Brunelli, Buriani, di Bona, Guzzetta, Sesta, Volpinari scrivevano che: “non sono disponibili a prestarsi alle forzature in atto e con la presente invitano le Autorità a non proseguire su questa strada, prima che tutti i fondamentali elementi di quadro giuridico siano chiariti”. (…)
I togati lamentano anche di avere ricevuto “solo informalmente, il 27 luglio 2020, un testo definito ‘Disposizioni sull’organizzazione del lavoro’, all’apparenza contestualmente dettate dalla dott.ssa Pierfelici in quella stessa notte dimessasi”. e sottolineano “l’impossibilità di dare applicazione alle suddette ‘Disposizioni’, siccome gravemente lesive dei principi costituzionali che informano l’attività giurisdizionale, primo fra tutti quello del giudice naturale, e di ritenere la conseguente necessità di seguitare, a salvaguardia della validità dei procedimenti in corso, nell’osservanza delle precedenti determinazioni assunte dai Dirigenti Professori Ferroni e Guzzetta in ordine alla ripartizione del lavoro tra i commissari della legge e gli uditori commissariali e nuovamente rivolgersi alla Ecc. ma Reggenza affinché conceda la già richiesta convocazione del Consiglio giudiziario ordinario”. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
Leggi l’articolo integrale di Davide Pezzi pubblicato dopo le 17
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