Libera: “Il governo ha deciso: addio al porta a porta, meglio l’inceneritore”

Libera: “Il governo ha deciso: addio al porta a porta, meglio l’inceneritore”

Libera: “Il governo ha deciso: addio al porta a porta, meglio l’inceneritore”

Saranno i ragazzi delle cooperative che si sono formate per sovraintendere alla raccolta dei rifiuti urbani porta a porta a rimetterci, sarà la possibilità di raggiungere l’obiettivo di differenziare almeno il 70% dei rifiuti a rimetterci, sarà la qualità del nostro Stato che si misura sulla capacità di rispettare gli impegni assunti alle Nazioni Unite nel rispetto dell’agenda 2030 a rimetterci, sarà il futuro, a rimetterci.

Ma al segretario di Stato al Territorio, Stefano Canti e alla sua maggioranza, apparentemente fatta anche da alcuni ambientalisti, non importa nulla né dei giovani, né dell’ambiente, né delle Nazioni Unite, né della credibilità dello Stato.

Loro tirano diritto, la raccolta porta a porta non si farà più.

Viva chi specula sui trasporti dei rifiuti, sui conferimenti alle discariche e agli inceneritori, poco importa che queste siano ditte che con San Marino non c’entrano nulla, non lasciando sul territorio né tasse, né lavoro.

Una soluzione confusa e ibrida quella adottata dal governo, che rappresenta un passo indietro rispetto al progetto già avviato con successo in diversi Castelli e ci stava qualificando in termini di economia green.

Il governo è stato così autorizzato a comprare un ingente numero di cassonetti per formare un ingente numero di isole ecologiche (sic!) che verranno destinate lungo tutte le strade e in tutti i Castelli a far bella mostra di se e a diseducare le persone, faticosamente e solo parzialmente educate fino ad oggi, a differenziare la spazzatura.

Un ritorno indietro inspiegabile anche perché i dati forniti dall’Aass con i quali si cerca di giustificare la decisione, sono parziali e non tengono conto dei dati, forniti questa volta dalla cooperativa che gestisce il porta a porta, che dimostrano come sostanzialmente, tenuto conto del costo del trasporto e del conferimento dei rifiuti all’inceneritore, la spesa fra i due sistemi è molto simile.

Con una differenza: nel caso del porta a porta il denaro speso va ai ragazzi che si impegnano nella raccolta e resta a San Marino, nel caso delle Isole ecologiche il denaro va alle ditte trasportatrici e all’inceneritore di Raibano e quindi se ne vola via. Anzi, brucia meglio, infatti separando l’organico dai rifiuti come vuol fare il governo, quelli dell’inceneritore son più contenti.

Come dire: “Viva l’economia che sostiene la crescita… esterna?!?”.

È stata la Commissione consiliare Territorio, Ambiente e Agricoltura a porre la parola fine al porta a porta, dopo che il segretario Canti, legato di più ai cassonetti diffusi, si era pronunciato apertamente per smantellare il difficile lavoro fatto in questi ultimi anni, da quando a Chiesanuova, invidiati dal resto della popolazione, i cittadini avevano potuto constatare i benefici del nuovo metodo di raccolta.

Parlarne coi cittadini forse sarebbe stato positivo, ma, secondo voi, il segretario Canti e la sua maggioranza, son persone che dialogano? Certo che no, loro decidono.

Il gruppo di Libera la pensa esattamente al contrario di Canti, Rete e tutta la maggioranza che avvalla questa marcia indietro. Abbandonare una modalità di gestione dei rifiuti che, dove è stata introdotta, ha dato ottimi risultati, raggiungendo e superando rapidamente la soglia del 70% di raccolta differenziata, è una follia.

Per Libera la soluzione è quella di estendere il porta a porta su tutto il territorio nel più breve tempo possibile. Rimediando anche ai ritardi accumulati.

In tutto questo non stupisce nemmeno più che, su posizioni così di retroguardia su temi di strettissima attualità, il movimento Rete sia allineato con le decisioni del segretario Canti.

È proprio vero a San Marino sgorga da qualche parte un’acqua miracolosa che fa cambiare idea, quella del Pianello.

 

Libera

 

 

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