San Marino. Libera sulla raccolta rifiuti

San Marino. Libera sulla raccolta rifiuti

Libera: “Smantellare la raccolta dei rifiuti porta a porta ci costerà molto caro”

Sulla giustizia: “Stiamo dando l’impressione di un paese antidemocratico dove la politica decide chi fa i processi a chi”

Antonio Fabbri

“Non è un caso che certe cose si facciano ad agosto, siamo chiamati a parlare problemi della giustizia. Non possiamo esimerci dal far riferimento a quello che sta succedendo e succederà. Libera è pronta a tutte le azioni necessarie per tutelare l’integrità e onorabilità del Paese a fronte di una maggioranza che sul tema della giustizia è entrata in maniera devastante e disastrosa. E’ l’emblema di come non si gestiscono le questioni che riguardano il tribunale per uno stato che ha necessità impellente di avere rapporti internazionali. Si sta distruggendo tutto a prescindere dal merito. L’onorabilità e credibilità del nostro. Siamo preoccupati per il futuro a lungo termine, ma anche per l’immediato.

L’azione non attenta della maggioranza e del governo rischia di indebolirci a livello di politica estera e rapporti internazionali. Questa maggioranza si concentra drammaticamente sul tribunale, non per una riorganizzazione strutturale, ma per sanare posizioni personali” . Così Luca Boschi di Libera. Gli ha fatto eco Gilberto Piermattei: “Ci preoccupa come questo governo affronterà la ripresa a settembre; ripercussioni negative si avranno sull’occupazione soprattutto di donne e giovani. Non vediamo sbocchi né iniziative. La situazione di tribunale e magistratura non faciliterà l’intervento, né l’impresa che voglia investire qui. Ormai – dice Piermattei riferendosi a Rete – i paladini dei diritti civili e delle libertà si sono schiacciati sui poteri forti incarnati nella Dc. Se fosse partita l’istanza di una ampia rappresentanza politica di tutte le forze in campo dopo le elezioni, e noi fossimo stati in maggioranza, situazioni come tribunale e gestione dei rifiuti non sarebbero mai passate, perché per noi si sarebbe trattato di un compromesso troppo penalizzante per la popolazione, e avremmo aperto la crisi. Abbiamo serie perplessità che questa maggioranza riuscirà a superare le difficoltà”.

Giulia Muratori parla dell’abbandono del porta a porta. “Fino ad oggi con il porta a porta si sono ottenuti ottimi risultati, ma solo su un terzo del territorio. Assurdo bloccare un progetto che funziona come il porta a porta, con oltre il 70% di raccolta differenziata, che abbiamo già testato, con un sistema dei cassonetti che, ad oggi, abbassa la percentuale di differenziazione del Paese e non c’è nessuna certezza che possa funzionare. Se non dovesse funzionare – aggiunge – non solo avremmo speso soldi in più, ma dovremo riorganizzare il porta a porta. I cassonetti non ottimizzano né la raccolta né i costi. Poi, con la chiusura delle convenzioni sul pap, aumenterà la disoccupazione, queste persone saranno costrette a pesare ai sussidi. Un ulteriore costo per lo Stato. Se il vero motivo è risparmiare, non crediamo che si raggiunga”.

“Temiamo piuttosto – continua – che ci siano interessi particolari che si vogliono valorizzare o comunque supportare”. “Ci stupiamo – dice Marina Lazzarini – che un movimento che ha nel proprio acronimo ecosostenibilità, avalli questa scelta con una contraddizione enorme Il 43% di differenziazione di oggi è dato dalla media tra oltre il 70% di porta a porta e il 23% di cassonettizzato. Speriamo che con la nuova scelta vada dritta per raggiungere le quote di differenziata richieste dall’Italia, ma credo che ci costerà cara questa scelta”.

Quindi Vladimiro Selva: “Qualcosa non torna. Dove c’è il pap c’è una produzione pro capite di 300 chili di rifiuto all’anno a persona; dove non c’è, 600 chili. Perché allora si vogliono mantenere i cassonetti? Io mi auguro che dietro a queste quantità in più non ci siano anche degli interessi”. Evidenziato, inoltre, l’esautoramento del cda dell’Aass surclassato dalle scelte della maggioranza politica. “Si sta agendo come sulla giustizia”, affermano da Libera. “Sul tema giustizia diamo l’impressione di un paese antidemocratico, dove la politica decide chi fa i processi a chi. Se sentissimo dire di un altro paese certe cose ci scandalizzeremmo, mentre da noi sembra che sia normale. Speriamo che si tarpino le ali ai falchi della maggioranza che stanno portando il paese allo sfascio”, ha concluso Vladimiro Selva. 

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