San Marino. Servizi segreti, Tomasetti, verbali del Congresso

San Marino. Servizi segreti, Tomasetti, verbali del Congresso

“Ombra dei servizi segreti, Tomasetti smentisce ma i verbali smentiscono lei”

La Presidente di Bcsm, per l’intercessione del proprio sito di fiducia, in mattinata fa sapere di non aver mai incontrato il generale Carta. La sera, invece, risponde alla nostra richiesta di replica via- email, dopo averci fatto notificare nel pomeriggio un ricorso amministrativo, e minacciandoci diversamente di riservarsi azione penale e disciplinare all’ordine dei giornalisti. Quindi, nella risposta, prima ci diffida dal pubblicare i dettagli del procedimento, pubblicato e di pubblico interesse, così intimandoci di venire meno al nostro dovere. Poi replica smentendo, anche se i verbali del Congresso di Stato acquisiti agli atti dicono altro.

Riportano che fu lei stessa a riferire ai membri di Governo di avere colloquiato con il Generale Luciano Carta a capo dei servizi segreti italiani per l’estero (Aise) e di avere a questi riferito la situazione della Repubblica di San Marino e del sistema bancario. E’ a verbale nero su bianco della seduta del Congresso di Stato dell’8 aprile 2019*. Non solo.

Dalle audizioni registrate e trascritte dei testimoni, tutti i Segretari di Stato interpellati sotto giuramento hanno dato la medesima versione e confermato quanto messo a verbale nella seduta del Congresso di Stato, ovvero che la stessa Tomasetti aveva riferito di avere avuto un colloquio con il generale Carta dei servizi segreti sugli argomenti riguardanti il Paese e il suo sistema bancario.

Catia Tomasetti, interrogata in quanto indagata, in un imbarazzo che si percepisce dalla trascrizione stenografica, da un lato confermò di conoscere il Generale Carta “a livello personale”. Poi, dopo alcune titubanze e contestazioni per le domande poste, provò a giustificarsi e a spiegare che evocò il nome del Capo dei servizi segreti in quanto il Generale, nel 2008, era stato al vertice della Brigata della Gdf che circondò San Marino, e che anche attualmente teneva alta l’attenzione sul Paese. Con questo avrebbe voluto significare che ora come allora c’era una attenzione particolare su San Marino, un po’ come quando venne mandato via Caringi, che la Tomasetti cita, vicenda cui seguirono rapporti difficili. Come a dire, facendo il parallelismo con le indagini che la riguardavano, che anche queste potevano essere problematiche non solo per la sua onorabilità, ma anche per il fatto che avrebbero potuto creare dei problemi con l’Italia con cui si stavano riallacciando i rapporti.

Ma la ricostruzione della Tomasetti contrasta, oltre che coi verbali del Congresso di Stato, anche dalle dichiarazione di tre Segretari di Stato che testimoniarono sotto giuramento: Guerrino Zanotti, Eva Guidi e Andrea Zafferani.

Il tutto già fissato nel verbale dell’Esecutivo di allora redatto nell’imminenza dell’incontro del 5 aprile, nel quale risulta appunto che la Tomasetti ebbe a dichiarare di avere avuto un colloquio con il capo dei Servizi segreti. Ora, oggi dice di non avere avuto questo colloquio o incontro. Se così fosse c’è da chiedersi perché lo disse allora.

Una delle due versioni non è dunque vera. Grave in ogni caso, perché evocare il capo dei servizi segreti durante un incontro col Congresso di Stato nel quale si parlava d’altro, potrebbe suonare, come di fatto suonò, come una affermazione capace di fare pressioni, generando una certa inquietudine nei membri di governo.

E’ molto grave che oggi vengano propalate ancora versioni diverse e a tratti contraddittorie dalla stessa Presidente, che nel provare a smentire documenti ufficiali del Governo – tra l’altro mai contestati neppure negli atti del procedimento e avallati da testimonianze successive – non fa che evidenziare la poca credibilità delle versioni che essa stessa fornisce.

 

*A margine dell’articolo, L’informazione di San Marino pubblica le immagini del verbale della seduta del Congresso di Stato dell’8 aprile 2019

 

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