San Marino. Riforma delle Giunte di Castello: il Comites chiede il diritto di voto agli stranieri

San Marino. Riforma delle Giunte di Castello: il Comites chiede il diritto di voto agli stranieri

Alla vigilia della discussione in seconda lettura del progetto di legge di riforma delle Giunte di Castello, il Comites San Marino rilancia la richiesta di introduzione del diritto di elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore dei cittadini stranieri residenti in Repubblica da almeno 5 anni contenuta nel proprio progetto di legge presentato ormai tre anni fa.  

“Il riconoscimento del diritto al voto agli stranieri nelle elezioni amministrative – dichiara Alessandro Amadei, vicepresidente del Comites San Marino – è un paradigma che si va diffondendo sempre più a livello europeo. Attualmente sono ben 13 i paesi dell’Unione Europea che riconoscono agli stranieri residenti, sia che provengano da paesi comunitari che da paesi terzi, la possibilità di partecipare alle votazioni locali.

Si tratta di Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia, Svezia.  Altri paesi dell’Unione Europea, come l’Italia, estendono il diritto di voto alle elezioni amministrative ai soli cittadini comunitari, i quali già dal 1996 godono del diritto di elettorato attivo e passivo senza, però, avere la possibilità di candidarsi alla carica di sindaco o vicesindaco.    

In tale scenario la questione del diritto di voto agli extracomunitari residenti infiamma il dibattito politico italiano già dal lontano 2003, allorquando il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini a conclusione della Conferenza sulle politiche europee dell’immigrazione, lanciò chiari segnali di apertura nei confronti degli extracomunitari.

I tempi sono maturi anche a San Marino per ammodernare la normativa sul voto amministrativo – prosegue Amadei – anche perché i più  importanti segnali di impulso al cambiamento vengono proprio dagli ordinamenti sovranazionali europei, in particolare, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione europea.

In particolare, il Consiglio d’Europa, già nel 1992 approvò la Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale, nota come “Convenzione di Strasburgo” che impegna gli Stati europei a favorire la partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale: il capitolo C di tale Convenzione parla espressamente di diritto di voto amministrativo.

Quanto all’Unione europea, risale al 1994 la direttiva europea che impone a tutti gli Stati membri di riconoscere il diritto di elettorato nelle elezioni amministrative ai cittadini dell’Unione Europea residenti.

Tale direttiva, pur riguardando i soli cittadini dell’Unione europea, offre numerosi argomenti ai fautori dell’estensione del diritto di voto a tutti gli stranieri. In proposito, è stato frequentemente osservato che appare difficilmente giustificabile la negazione del diritto di voto amministrativo al cittadino di un paese terzo da molti anni residente in un determinato Paese, quando tale diritto viene riconosciuto al cittadino dell’Unione europea appena trasferitosi in un certo Paese.                  
La partecipazione degli stranieri alla vita pubblica e politica è il miglior modo per integrarli nella società e per fare accrescere il loro senso di appartenenza alla comunità di residenza, così come rileva anche il Rapporto su San Marino della Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa, adottato dal Comitato dei Delegati dei Ministri  ii 21 febbraio 2018”.

Pertanto, il vicepresidente del Comites San Marino Alessandro Amadei auspica che il mondo politico colga l’occasione per avviare una riflessione seria sul tema senza cadere in tentazioni propagandistiche e senza farsi condizionare da pregiudiziali ideologiche. Con la speranza che ai recenti interventi di Motus Liberi, favorevole al diritto di elettorato attivo in capo agli stranieri, e del consigliere del Pdcs Lorenzo Bugli si aggiungano ulteriori contributi da parte delle altre forze politiche”.

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