San Marino, Comunicazione Coe “il governo prova a sminuirne la portata”

San Marino, Comunicazione Coe “il governo prova a sminuirne la portata”

L’Informazione di San Marino: “Comunicazione del Coe è un macigno, ma il governo prova a sminuirne la portata”

Antonio Fabbri

Ha destato molto scalpore la pubblicazione della lettera del Consiglio d’Europa inviata al segretario agli Esteri sulla questione della giustizia

I punti fermi che sono indicati in quella lettera del Segretario generale del Coe, Marija Pejčinović Burić, sono sostanzialmente tre.

Il primo: se la riforma dell’ordinamento giudiziario, come pare sia stato detto nelle linee guida comunicate, sarà effettivamente improntata ai principi fissati nelle convenzioni internazionali, il Coe esprime il suo apprezzamento. Va detto che già ieri il Segretario alla Giustizia alla Rtv ha, però, già un po’ frenato: “La nuova riforma – ha detto – cercherà, nel rispetto delle piccole dimensioni di un paese come il nostro, di adottare tutti i criteri che possano salvaguardare la separazione e l’indipendenza dei poteri dello Stato”. Insomma, rispetto dei principi fondamentali, tra cui la separazione dei poteri, ma alla sammarinese.

Il secondo: il potere esecutivo e legislativo devono astenersi “da qualsiasi interferenza” nei procedimenti pendenti. Interferenze che, invece, ci sono state eccome e, soprattutto le decisioni notturne del 24 luglio, hanno inciso eccome su procedimenti pendenti. Il Coe ha anche sottolineato il ruolo chiave del Consiglio Giudiziario “nel garantire l’indipendenza e la professionalità della magistratura”. Proprio quell’organismo nel quale è stato impedito ai giudici di votare e che da settimane non viene riunito nonostante le richieste dei magistrati.

Il terzo: la lettera del Segretario generale del Coe dice chiaramente che San Marino è sotto monitoraggio degli organismi internazionali competenti in materia, ovvero del Gruppo europeo di stati contro la corruzione (Greco), del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) e dello stesso Coe: “Continuerò a seguire attentamente la situazione”, scrive il Segretario generale. 

Essendo questi i punti essenziali della lettera d, suona ancora di più come una mistificazione il fatto che la maggioranza sminuisca la portata della missiva. Così nel Governo e nella maggioranza, che pare non abbiano ben compreso il contenuto della lettera e la portata che ha il monitoraggio degli organismi internazionali, la parola d’ordine sembra essere quella sminuire la portata di quanto comunicato dal Consiglio d’Europa sulla giustizia. Per l’opposizione, per contro, quanto accaduto è chiaro: “La lettera del Consiglio d’Europa sbugiarda completamente quello che il governo ha raccontato”. 

Il segretario di Stato agli Esteri, Luca Beccari, invece, ieri in Consiglio ha di fatto candidamente affermato che è stato il Congresso di Stato ad avere deciso, al ricevimento della lettera, “di darne comunicazione avendo preventivamente avuto l’autorizzazione a poterne citare i contenuti”. Il problema, però, è che di contenuti il segretario alla Giustizia – incaricato secondo Beccari a parlare in tv per competenza di materia – di contenuti ne ha citati solo alcuni (peraltro in maniera strumentale), e ha trascurato di citarne altri ben più gravi e determinanti. Tanto che il segretario generale del Coe ha proceduto lei stessa alla pubblicazione. “Se ha proceduto lei a pubblicare – ha detto Beccari – non abbiamo nessun problema a questo tipo di pubblicità dei contenuti della lettera, che sono esattamente quelli che il collega alla Giustizia ha citato nel suo intervento”. Invece no, non sono “esattamente quelli”. Perché il segretario Ugolini non ha fatto alcun riferimento né al ruolo chiave del Consiglio giudiziario, né al fatto che esecutivo e legislativo debbano astenersi da qualsiasi interferenza su procedimenti pendenti; né ha fatto riferimento al fatto che il segretario generale del Coe seguirà con attenzione gli sviluppi, né al fatto che San Marino sia sotto monitoraggio di organismi come il Greco e il Consiglio consultivo dei giudici europei e neppure ha detto che il Greco a settembre stilerà il suo report su San Marino tenendo conto anche degli ultimi sviluppi sulla giustizia.

Poi che il Governo sostenga di non avere alcun problema a dare pubblicità a lettere come quella del Coe, fa sorgere numerosi dubbi a vedere il proliferare di sedute segrete su argomenti di interesse pubblico.

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