San Marino. Giustizia, convocato il Plenario che “farà fuori i giudici”

San Marino. Giustizia, convocato il Plenario che “farà fuori i giudici”

L’Informazione di San Marino: “Giustizia all’epilogo, convocato il Plenario che farà fuori i giudici”

Giustizia, siamo all’epilogo. Dopo il 10 settembre, forse anche con un giorno di anticipo, il disegno di restaurazione e di “terra da ceci” in Tribunale, sarà compiuto.

È stato fissato per il 9 e 10 settembre, infatti, il Consiglio giudiziario plenario, senza che ancora la Reggenza abbia convocato il Consiglio giudiziario ordinario nonostante mesi di richieste e nonostante la pronuncia dei Garanti sull’obbligatorietà della convocazione. Il percorso appare segnato. Prima di tutto si parlerà delle determinazioni assunte nella Commissione Affari di Giustizia, che si riunirà il giorno prima, e che come noto sta valutando due esposti disciplinari contro il commissario della legge Alberto Buriani: uno della presidente di Bcsm Catia Tomasetti e un altro strano esposto.

Nel plenario è prima previsto il riferimento del presidente della Commissione Affari di Giustizia, Matteo Zeppa, sulle decisioni della Commissione, prese anche alla luce della consulenza richiesta dalla maggioranza all’avvocato Stefano Preziosi. Decisioni adottate il giorno prima che, stando all’orientamento della maggioranza, potrebbero vedere aprire l’azione di sindacato contro Buriani. Poi toccherà al Plenario, che per questo è stato convocato il giorno successivo prendere decisioni conseguenti. 

Non è un caso che al primo punto, se la Commissione affari di giustizia avrà varato l’azione di sindacato, ci sia la discussione e le determinazioni conseguenti, e con tutta probabilità la decisione del Plenario di sospendere dall’incarico il Commissario della Legge. Così Buriani viene tagliato fuori.

Non pare un caso che in appoggio all’esposto della Tomasetti, in questa settimana sia arrivato a bersagliare il magistrato anche un articolo contenente le ricostruzioni della stessa Tomasetti e di Sandro Gozi riportate da Panorama, dichiarazioni oggetto di una denuncia che i due hanno presentato a procura di Roma, mentre erano indagati a San Marino. I due, cioè, hanno presentato denuncia a Roma contro il giudice che li stava indagando a San Marino. Circostanza che, da sola, dovrebbe fare riflettere sulla manovra in atto.

Ma non finisce qui, perché la “terra da ceci” nel Plenario del 9 e 10 settembre, con tutta probabilità, proseguirà. I punti in discussione lasciano intendere che ci sia in ballo anche la revoca dei giudici di appello, previo annullamento delle passate deliberazioni del Plenario, in funzione della famigerata legge qualificata retroattiva n. 1 del 2020. 

Oppure,magari, si userà ancora la già sperimentata autotutela per annullare il Concorso dei giudici e revocare anche la nomina a Commissario della legge di un uditore, perché un paio di altri uditori avevano fatto ricorso amministrativo verso quella nomina.

In questo quadro, diventerebbero vacanti i posti in appello e, niente di più facile, uno di questi potrebbe essere riservato alla dottoressa Valeria Pierfelici.

Questo, a vedere gli argomenti previsti per la riunione del 9 e 10 settembre del Consiglio Giudiziario plenario, quello che dovrebbe accadere, segnando la morte della giustizia e l’avvento di un tribunale in mano alla maggioranza politica, mossa da suggeritori ormai neppure troppo nascosti, che usa i propri numeri per avere il pieno controllo sul palazzo di giustizia con l’accondiscendenza di una parte dei giudici e le reni spezzate a coloro che non sono d’accordo. Si procede infischiandosene dei richiami internazionali perché, tanto, se arriveranno, arriveranno quando la “terra da ceci” sarà già stata fatta, i processi importanti saranno già saltati, le indagini per riciclaggio internazionale già insabbiate, quelle per i soldi della mafia finite nel dimenticatoio, le inchieste sui banchieri saltate o aggiustate. 

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