San Marino. “Terra da ceci” in tribunale, vittime altri tre togati

San Marino. “Terra da ceci” in tribunale, vittime altri tre togati

La pianificazione della “terra da ceci in tribunale” investe altri tre togati

Già l’ordine del giorno del consiglio giudiziario plenario aveva con tutta evidenza fatto emergere la pianificata strategia del compimento della “terra da ceci” di gattiana memoria. Raggiunto così l’obiettivo che già a suo tempo avevano intavolato i “mazziniani”, ovvero quello di fare giudicare i giudici dalla politica, e messa in atto l’azione di sindacato e la sospensione di Buriani, si è passati al punto 2 all’ordine del giorno, mirato alla rimozione dei giudici di appello Ferdinando Treggiari e Andrea Morrone. Su di loro pende la mannaia della retroattività della legge qualificata n.1 del 2020, che renderebbe appunto retroattivamente illegittime la composizione del Consiglio giudiziario plenario che emise il bando di concorso.

A contestare la graduatoria aveva presentato un ricorso in opposizione, e tramsesso una lettera sull’argomento alla Reggenza a ottobre del 2019, il terzo classificato, Luca Barchiesi. Lettera che ebbe l’effetto di rinviare ancora la presa d’atto della nomina dei due giudici di appello. Nel confusionario pastrocchio che si sta generando per questo colossale colpo di mano sulla giustizia, la Reggenza si è avvalsa addirittura di un costituzionalista per farsi garantire che la retroattività si possa applicare. Il costituzionalista è, secondo le voci mai smentite, Antonio Baldassarre, emerito presidente della Corte costituzionale, che finì anche nei guai per la scalata ad Alitalia e difeso, in quella circostanza, da Stefano Preziosi, il consulente della maggioranza per l’azione di sindacato contro Buriani. I due sono dati dall’opposizione come vicini a Cristiano Cannarsa, marito di Catia Tomasetti presidente di Bcsm, che ha presentato l’esposto contro Buriani. Come dire Tout se tient, insomma. I

l parere del costituzionalista è stato adottato con l’approvazione di un odg della solita maggioranza, l’astensione di Libera e la contrarietà di Rf, e verrà trasmesso a Congresso di Stato e ufficio di presidenza.

C’è poi la nomina del commissario della legge Massimiliano Simoncini, che rischia di ritornare di nuovo a uditore commissariale. Temono le opposizioni che l’espediente per l’abuso politico, perché di questo si tratterebbe, sarebbe la decisione in autotutela, già adottata per rimettere in sella la Pierfelici e cacciare Guzzetta.

Ci sono infatti pendenti i ricorsi amministrativi degli uditori Francesco Santoni ed Elisa Beccari che avevano contestato la nomina a Commissario della legge di Simoncini. Anche qui tutte azioni con le quali la politica va ad incidere scandalosamente anche su procedimenti in corso, non senza violazioni – sancite anche da una sentenza trasmessa proprio ieri al plenario – dei principi fondamentali dello Stato di diritto

Leggi il parere pro veritate del prof. avv. Antonio Baldassarre, Presidente emerito della Corte Costituzionale

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy