L’Informazione di San Marino: “Tenuta nascosta la lettera del Consiglio d’Europa”

L’Informazione di San Marino: “Tenuta nascosta la lettera del Consiglio d’Europa”

L’Informazione di San Marino: “Tenuta nascosta la lettera del commissario mentre si tirava dritto nel Plenario”

La lettera del commissario per i diritti umani, Dunja Mijatović, pubblicata ieri sul sito ufficiale del Consiglio d’Europa, ha una portata tale che dovrebbe fare sobbalzare ciascuno dei membri del Consiglio giudiziario plenario, che in questi giorni, seguendo, in coscienza o meno, un disegno pianificato teso a fare “terra da ceci” in Tribunale, ha adottato decisioni che hanno pesantemente interferito con l’autonomia della magistratura, mettendo in atto una prevaricazione della politica sul potere giudiziario che mina dalle fondamenta lo Stato di diritto. Proprio la lettera del commissario per i diritti umani e la risposta del segretario agli Esteri, sono la prova che questa prevaricazione è stata messa in atto, da molti, volutamente e scientemente. Prima di tutto ciò che salta agli occhi sono le date. La lettera dal commissario con la quale Strasburgo invita a fermare l’adozione di qualsiasi ulteriore misura sulla giustizia, è dell’8 settembre. Difficile che non ne sapessero nulla coloro che in maggioranza e tra i togati hanno preso parte al Plenario. Se non ne fossero stati messi al corrente, la cosa sarebbe ancora più grave, perché tenuti all’oscuro di informazioni fondamentali, nonostante dovessero prendere decisioni contrarie ai dettati degli organismi internazionali. Infatti, come se niente fosse, nelle riunioni del 9, 10 e 11 settembre si sono assunte – quasi sempre di notte – determinazioni che aggravano le già preoccupanti decisioni che erano state adottate il precedente 24 luglio, nottetempo. Alla missiva del commissario per i diritti umani, il segretario agli Esteri Luca Beccari ha risposto solo l’altro ieri, il 14 settembre, una settimana dopo e a giochi fatti. La vecchia opposizione avrebbe senza esitazione parlato di “colpo di Stato”, ma essendo oggi in maggioranza ha attuato un colpo ancor più grave, quello al cuore dei principi fondamentali che sono alla base della democrazia e dei rapporti internazionali nel Consiglio d’Europa. (…)

Poi, per giustificare l’azione di sindacato votata, tra l’altro con numeri molto dubbi, contro il commissario della legge Buriani, sulla quale si è voluto tirare dritto incuranti delle raccomandazioni del commissario per i diritti umani che chiedeva di sospendere tutto, Beccari, pur non citandolo, dice: “Sono emerse alcune serie prove…”. E qui chiunque si aspetterebbe una enumerazione di fatti precisi o comunque una qualche certezza. E invece sono emerse “serie prove” di che cosa? “… di possibili condotte che potrebbero essere associate a un’amministrazione della giustizia non imparziale in alcuni procedi- menti”. Cioè condotte “possibili” che “potrebbero essere associate”. E sul “possibili” che “potrebbero”, si sono affrettati nel Plenario a disattendere la richiesta del commissario per i diritti umani che invitava la politica ad “astenersi dall’adottare ulteriori misure che possano alimentare” accuse di ingerenze sulla magistratura, e hanno deciso di far fuori un magistrato. (…)

La risposta del segretario agli Esteri prova a sviare il punto del problema che riguarda, invece, le ingerenze e le prevaricazioni della politica sulla magistratura, che da Strasburgo, evidentemente, hanno notato. D’altra parte l’elenco è lungo: leggi retroattive; composizione e votazione con maggioranza politica dell’organo di autogoverno, che ha deliberato con un numero di meno della metà dei presenti; interferenza dell’esecutivo e del legislativo su procedimenti pendenti; mancata convocazione del Consiglio giudiziario ordinario nonostante le ripetute richieste dei giudici; diniego alla consegna, nonostante le istanze, dei verbali delle sedute del Plenario ai suoi membri di minoranza; dubbi, visto il diniego, sui contenuti di quei verbali che potrebbero mettere addirittura nei guai il verbalizzante, membro togato. Visto questo elenco, tra l’altro non esaustivo, non è un caso che il commissario per i diritti umani abbia detto “le autorità di San Marino non mettano a repentaglio l’autonomia della magistratura”.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino

Leggi l’articolo integrale pubblicato dopo le 23

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