“Sembra di essere in uno spettacolo del Teatro dell’Assurdo”.
Lo dice Augusto Michelotti, che in una sua nuova nota sui Piani regolatori generali, definisce il segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti, “il grande timoniere” che “sta navigando imperterrito e a tutta velocità contro gli scogli e nessuno gli dice niente, aspettando supinamente che si accorga da solo della sua pervicace ‘ignoranza’ dei fondali”. Il tutto, afferma senza mezzi termini il membro di Area democratica (corrente interna al partito di opposizione Sinistra socialista democratica), “si trasformerà in uno spettacolo di Grand-Guignol, con prevedibili spargimenti di viscere e sangue, vittima predestinata il territorio, naturalmente”.
“Non si può gestire una vecchia legge che regolamenta le edificabilità del territorio e contemporaneamente divulgare le nuove previsioni sullo stesso territorio previste da un nuovo Prg che potrebbero modificarne le potenzialità edificatorie”, manda a dire l’ex segretario di Stato per il Territorio.
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