San Marino. “Urgente elaborare un progetto Paese condiviso”

San Marino. “Urgente elaborare un progetto Paese condiviso”

“Urgente elaborare un progetto Paese condiviso”. E’ questo l’appello che OSLA (Organizzazione sammarinese degli Imprenditori ) rivolge al Governo, rimarcando come “ancora ad oggi nessun intervento a supporto dell’economia del Paese”.

 

“Passano i mesi e le criticità economiche del Paese risultano sempre più marcate e ad oggi mancano piani per la loro risoluzione. OSLA – Organizzazione sammarinese degli Imprenditori esprime il proprio rammarico per l’assenza di interventi strutturali anche all’interno del secondo assestamento di bilancio discusso in questi giorni in Consiglio Grande e Generale per la prima lettura. C’è carenza di risposte che imprese e cittadini chiedono da tempo. Manca quel “progetto Paese” condiviso con tutti i rappresentanti del mondo economico che la nostra Associazione richiede con forza.

OSLA chiede quindi al Governo un confronto prima della discussione in seconda lettura, finalizzato a raccogliere le posizioni delle parti datoriali. Certamente sarebbe stato preferibile un coinvolgimento ancor prima della presentazione del progetto di legge.

Senza interventi celeri ogni giorno che passa le difficoltà del nostro Paese si accentuano.
E’ quindi importante fare in fretta e bene, prendendo altresì esempio dagli altri Paesi che come San Marino sono stati colpiti dalla pandemia che ha avuto, sta avendo ed avrà ancora per molto tempo effetti devastanti per l’economia. E’ possibile facilmente accedere al sito del Fondo Monetario Internazionale per conoscere nello specifico le iniziative intraprese da 196 Stati per rispondere all’emergenza economica derivante dal COVID19.

Come già evidenziato in più occasioni, OSLA rimarca l’attenzione sul fatto che il “progetto Paese” potrà essere realizzato attraverso il reperimento di risorse finanziarie interne – con la riduzione della spesa pubblica – ed esterne. Il confronto che OSLA chiede al Governo dovrà vertere quindi anche su questo aspetto, ivi compreso l’indebitamento del nostro Paese del quale non si hanno ancora ad oggi notizie precise. A questo proposito riecheggiano ancora le parole di Mario Draghi all’ultimo Meeting di Rimini sul debito buono e il debito cattivo. “I sussidi servono a sopravvivere – ha detto – ma un giorno o l’altro finiranno e ai giovani invece noi dobbiamo dare di più. Saranno loro a dover ripagare il debito che stiamo creando, è nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo”.
L’appello quindi è che le risorse reperite non vengano sperperate a fini improduttivi, cioè per finanziare la spesa corrente oppure per coprire i crediti inesigibili che i grandi debitori hanno lasciato negli istituti bancari, ma che al contrario siano utilizzate per lo sviluppo economico: incentivi per gli investimenti in territorio, infrastrutture strategiche, supporto alle attività economiche. Solamente in questo modo tale debito sarà sostenibile, a tutela delle nuove generazioni.

L’impegno futuro richiesto ai cittadini ed alle imprese sarà rilevante rispetto al debito pubblico che il nostro Paese si appresta ad affrontare le risorse dovranno essere impiegate per creare lavoro e reddito, quindi per fare impresa e non per pagare i debiti di soggetti inadempienti che già hanno pesato sul bilancio pubblico più del dovuto”

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