Saluto della Reggenza in Consiglio

Saluto della Reggenza in Consiglio

Indirizzo di saluto degli Ecc.mi Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani,

in occasione dell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale del semestre

Signore e Signori Consiglieri,

Signora e Signori Segretari di Stato,

a conclusione di questa sessione consiliare, l’ultima del nostro semestre reggenziale, desideriamo rivolgerVi il nostro più cordiale saluto e condividere alcune considerazioni e riflessioni sul mandato che tra poco terminerà.

Un mandato – il nostro – certamente non facile, iniziato in uno dei momenti più difficili, nel pieno dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19, quando l’obiettivo prioritario su cui concentrare ogni risorsa ed energia è stato contenere la diffusione del virus e garantire cure adeguate alla nostra cittadinanza.

In quei giorni terribili, abbiamo ritenuto doveroso, quando e ovunque fosse possibile, manifestare alla nostra popolazione così duramente provata la vicinanza, la solidarietà e l’assicurazione di poter contare sul massimo impegno delle istituzioni e delle strutture preposte per riuscire a superare la fase più critica di una pandemia che ha colto impreparato il mondo intero.

Non appena è stato possibile, ci siamo adoperati perché venisse dato il giusto riconoscimento alla capacità, all’abnegazione, allo spirito di servizio di tanti professionisti e volontari che, senza risparmiarsi, hanno operato in prima linea. I tempi più dolorosi e difficili sono anche quelli che meglio mostrano capacità, merito e dedizione e testimoniano con maggior evidenza quali siano i valori che, al di là di ogni divisione e contrapposizione, tengono unita e rendono forte una comunità.

Proprio nell’anno in cui ne ricorre l’anniversario, questa prova ha confermato anche il valore della scelta compiuta sessantacinque anni fa, con la nascita dell’Istituto per la sicurezza sociale, di quel sistema di universalità e di ampia tutela nei momenti di maggiore fragilità e vulnerabilità che esso prevede per la nostra popolazione.

L’impegno che, pertanto, oggi dobbiamo assumerci con convinzione e determinazione ancora più forti è di non far mancare, anche nei momenti di maggior crisi e difficoltà, risorse ed energie per garantire uno dei diritti fondamentali, quello alla salute. Un impegno che deve andare di pari passo con lo sforzo incessante per razionalizzare risorse, valorizzare professionalità e sostenere quella solidarietà, tra i cittadini e tra le generazioni, che rappresenta uno dei cardini dello stato sociale.

E sulla solidarietà intesa come necessità di un’attenzione particolare alle fasce di popolazione più debole desideriamo soffermarci nel momento in cui la crisi determinata dalla pandemia rischia di creare nuove disuguaglianze e di aggravare quelle già esistenti. Auspichiamo che l’impegno di non lasciare indietro nessuno continui ad essere la costante anche nella fase che stiamo vivendo. Una fase che esige da parte di tutti noi attenzione, vigilanza e senso di responsabilità per fronteggiare una situazione epidemica non ancora conclusa. Una situazione in cui all’impegno per contenere il contagio deve unirsi la consapevolezza che, dopo lo spartiacque rappresentato dalla pandemia, profondamente mutato dovrà essere il modo con cui guardiamo e affrontiamo il nostro presente e il nostro futuro.

In questo nuovo contesto, anche il nostro Paese è tenuto a fare la sua parte, a dare il proprio contributo per non compromettere ulteriormente quel delicato equilibrio con il nostro pianeta, con le conseguenze drammatiche per l’intera umanità che sempre più vediamo e sperimentiamo.

Un impegno responsabile ed etico, soprattutto verso le generazioni future, a tutela dei loro diritti, rappresenta anche lo stimolo ad una ripartenza in cui lo sforzo di riconvertire l’economia all’insegna della sostenibilità ambientale può contribuire a creare nuove risorse e nuova occupazione.

L’emergenza sanitaria ha mostrato quanto sia forte in seno alla nostra popolazione la volontà e la capacità di spendersi per il bene della comunità. Ha mostrato la grande capacità delle imprese, delle categorie economiche di riconvertire tipo di attività e modalità di lavoro per poter continuare a produrre anche durante il periodo di chiusura o per riprendere al più presto l’attività nel rispetto delle norme di sicurezza e distanziamento. Una importante conferma di quanto un’economia reale, solida e attiva possa risollevarsi in un momento tanto drammatico anche dal punto di vista economico, e in un contesto che, tra l’altro, ha presto evidenziato il pesante impatto della pandemia a livello globale, nell’immediato e negli anni a venire.

Riteniamo che quanti hanno la responsabilità di guidare il Paese in questo passaggio così difficile e complesso, debbano riuscire a cogliere questa sfida epocale, non sprecare l’occasione di un cambiamento virtuoso e riuscire a coinvolgere in questo processo anche e soprattutto queste risorse umane, valorizzandone professionalità e aspirazioni.

Di certo, ad essere coinvolta dovrà essere anche la scuola. Dovremo investire in nuove tecnologie e nei settori più promettenti, ma anche e soprattutto nella formazione dei nostri giovani, affinché possano essere i principali protagonisti di questo percorso. Anche in questo caso la crisi determinata dalla pandemia, con gli indispensabili adattamenti nel modello di didattica, può aprire la riflessione su percorsi educativi e formativi che possano concorrere a costruire una società più aperta e più inclusiva.

Rammentiamo inoltre che in questa sessione consiliare è stata approvata la modifica alla legge sulle giunte di Castello. Esprimiamo soddisfazione per questo provvedimento presentato dai Capitani di Castello che dà una risposta a esigenze e difficoltà riscontrate nel loro operare sul territorio. Il testo della legge va anche nella direzione di una più ampia partecipazione, di quel coinvolgimento dei residenti alle scelte e alle decisioni del proprio Castello in cui si esprime e traduce il senso di appartenenza e l’attaccamento alla propria comunità.

I mesi trascorsi a sostenerci vicendevolmente, quando, nonostante il distanziamento fisico, siamo riusciti a sentirci una comunità più unita e più forte, ci hanno fatto comprendere il valore della collaborazione, della cooperazione e della solidarietà di fronte a minacce e sfide comuni, all’interno di ogni Stato, tra gli stessi Stati e in seno agli stessi organismi creati per rafforzare la nostra capacità di risposta a problematiche sempre più di portata globale.

Auspichiamo, pertanto, che su queste questioni ci possa essere da parte di tutti l’impegno responsabile e la disponibilità a portare il proprio contributo in termini di idee e di proposte.

Particolarmente sentito è l’augurio affinché il lavoro indispensabile per giungere a risultati concreti, anche e soprattutto in questa Aula, sia sempre improntato ad una partecipazione e a un confronto costruttivo e responsabile da parte di tutti.

Per quanto ci riguarda, abbiamo cercato di condurre i lavori di questa Assemblea con equilibrio e nel pieno rispetto delle regole adoperandoci per venire incontro, per quanto possibile, alle esigenze di tutte le forze politiche e per far sì che, anche nei momenti di maggior tensione e su questioni particolarmente delicate come quello attinenti la giustizia, mai venisse a mancare il rispetto nei confronti delle istituzioni e di tutti coloro che le rappresentano.

Signore e Signori Consiglieri,

Signora e Signori Segretari di Stato,

a tutti voi e all’Ufficio di Segreteria, esprimiamo la nostra gratitudine per la disponibilità e la collaborazione prestata in questi sei mesi.

Un grazie sentito va al personale dell’Ufficio Segreteria Istituzionale, agli operatori istituzionali, al cerimoniale diplomatico, alla Guardia del Consiglio e a tutti i Corpi militari e a tutti coloro che, con la loro professionalità e attaccamento alle istituzioni, ci hanno permesso di adempiere al meglio al nostro mandato.

Desideriamo infine congratularci con i Capitani Reggenti eletti, Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini, ai quali formuliamo anche i nostri migliori auguri di buon lavoro.

A tutti voi, Signori Consiglieri e Signori Segretari di Stato, porgiamo il nostro più cordiale saluto unito all’augurio di buon lavoro.

 

 

I Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani 

 

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