San Marino. Revocata l’astensione dalle udienze penali

San Marino. Revocata l’astensione dalle udienze penali

“Via libera alla sospensione dello stato di astensione dalle udienze penali fino al 31.12.2020, nella consapevolezza del comune interesse alla riforma del sistema giudiziario ed al ripristino del dialogo all’interno del Tribunale”. E’ questa la decisione assunta dall’Ordine degli Avvocati e dei Notai di San Marino, che aveva deciso di intraprendere tale azione per protestare contro il clima venutosi a creare all’interno del tribunale.

“L’assemblea – si legge nel comunicato – tutta ha in primo luogo preso atto della nomina del Dirigente del Tribunale, intervenuta nelle more dello “sciopero”, ed ha espresso sincero apprezzamento per l’altissimo profilo del Presidente Giovanni Canzio. Esclusivamente in considerazione della nomina del Dirigente, l’assemblea ha deliberato di sospendere lo stato di astensione dalle udienze penali fino al 31.12.2020, nella consapevolezza del comune interesse alla riforma del sistema giudiziario ed al ripristino del dialogo all’interno del Tribunale. Al netto della nomina del Dirigente, l’assemblea ha evidenziato che permangono tuttora irrisolti ed a tratti aggravati, i problemi della giustizia e del tribunale stesso.

L’assemblea ha infatti manifestato grande preoccupazione e profondo sconcerto in considerazione del fatto che ad oggi risultano vacanti gli incarichi dei Giudici d’Appello Civile ed Amministrativo, negando ogni possibilità di Giustizia. Permangono altresì irrisolti i problemi tempo per tempo segnalati, che necessitano di una soluzione, quali: a) il superamento dell’attuale situazione di stallo di tutto il comparto giustizia (prescrizione dei processi, qualità del giudicato, ritardo nell’emissione delle sentenze) alla riforma del processo penale, ii) alla riforma dell’Ordinamento Giudiziario che preveda anche l’adozione di provvedimenti disciplinari per i magistrati inadempienti, nonché la presenza dell’avvocatura, all’interno del consesso, con diritto di voto. c) rendere effettiva, nelle more della riforma del processo penale, la legge sul giusto processo (legge 17.06.2008 n. 93). E’ urgente ristabilire l’equilibrio fra l’azione penale e la tutela dei diritti costituzionali dei cittadini, sia sostanziali che processuali i quali, pregiudicati dall’utilizzo improprio e massivo della segretazione processuale, dalla compressione indebita del diritto della difesa, dall’ormai totale disapplicazione della legge citata, sono rimasti privi di garanzia e di tutela; d) il mancato avvio delle procedure di digitalizzazione ed informatizzazione dei fascicoli processuali di ogni rito e delle relative sentenze; e) la mancata pubblicazione della giurisprudenza, ed il mancato rispetto della normativa che prevede l’emissione delle sentenze con la loro massimazione.

Stante quanto sopra, l’assemblea, ha deliberato ora per allora, di riprendere lo stato di astensione dalle udienze alla data dell’1.01.2021, senza necessità di ulteriore convocazione assembleare, qualora, nelle more, non si proceda: 1) a rendere effettiva la legge sul giusto processo prevedendo la sanzione della nullità assoluta in caso di violazione delle prescrizioni nella stessa contenute; 2) a porre rimedio al problema creatosi per effetto della decadenza dei Giudici d’Appello, in ordine alla esecutività immediata delle sentenze di primo grado; 3) alla immediata approvazione della legge delega per la riforma del codice di procedura penale, con nomina di un giureconsulto di chiara fama; 4) ad approvare una legge che consenta che le questioni di legittimità costituzionale sollevate in via incidentale in ogni grado ed ordine di giudizio, debbano essere trasmesse in via diretta al Collegio Garante, che ne vaglierà l’ammissibilità. *.*.* L’assemblea ha infine voluto manifestare pubblicamente i propri sentimenti di stima nei confronti del Giudice dei Rimedi Straordinari Vitaliano Esposito, che ha scritto pagine di altissimo valore per la giurisprudenza di questo paese, invitando le competenti autorità a rendersi parte attiva nel richiedere al Magistrato la disponibilità a continuare a svolgere il ruolo fino ad oggi ricoperto”

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