San Marino. Plenario viola la legge, LIBERA

San Marino. Plenario viola la legge, LIBERA

LIBERA: “Siamo di fronte a una seduta del Plenario che viola la legge”

“Quello che ne deriva sono decisioni non legittime. Siamo di fronte all’ennesima grandissima forzatura”

“Ci aspettavamo che governo e maggioranza potessero, dopo il dibattito sulla mozione di sfiducia, essere illuminati dalla ragione, e invece no.

Tirano dritto su una serie di obiettivi evidentemente per loro ineludibili. Siamo di fronte ad una seduta del Plenario preceduto da un’ora di Commissione giustizia da noi richiesta e concessa come un contentino formale. Il problema è che la convocazione di questo e Plenario è illegittima.

La maggioranza ha esagerato con il repulisti in tribunale e non è possibile ad oggi convocare il numero adeguato di togati che la legge prevede. Sono stati convocati 11 politici e 10 togati. Alla luce di questo il Segretario Massimo Andrea Ugolini ha inviato un lettera alla Reggenza in cui in maniera incredibile propone la sua soluzione a questa difficoltà: di rinunciare lui al diritto di voto in questa sessione”. Una toppa peggiore del buco, ritengono da Libera, e che denota ancora una volta “l’inadeguatezza del Segretario di stato alla giustizia”.

“La legge prevede che nel Plenario ci sia parità tra parte togata e parte politica. La proposta de segretario Ugolini è ridicola e pericolosa e mette in seria difficoltà le Loro Eccellenze che non dovrebbero essere coinvolte in questa storia”.

Poi Boschi fa riferimento all’archiviazione da parte del Commissario Simon Luca Morsiani, del fascicolo per diffamazione a carico di Valeria Pierfelici, aperto in seguito alla denuncia del Direttore di Rtv, Carlo Romeo. “Anche quella vicenda per noi è allucinante. Siamo arrivati a contestare i contenuti di verbali di tre anni a che hanno avuto l’approvazione dei componenti del Plenario e della Commissione giustizia. Una situazione che, se non fosse veramente pericolosa, sarebbe veramente ridicola”.

“La legge parla molto chiaro – rimarca Eva Guidi – la composizione deve essere di un numero pario di esponenti togati e non togati con diritto di voto e così va fatta la convocazione. Il diritto di voto, al quale il Segretario dice di rinunciare per ristabilire la parità, non è opzione che può esercitare o meno. La composizione oggi è illegittima. Siamo di fronte all’ennesima e grandissima forzatura. La maggioranza si assuma la propria responsabiltià e modifichi la norma, altrimenti si sta muovendo in modo illegittimo. Non esiste l’esercizio del rifiuto del diritto di voto come vuole fare il segretario. Così è irregolare”.

Quindi Vladimiro Selva: “Non c’è molto da aggiungere. Il Segretario Ugolini prima chiede alla Reggenza di convocare un plenario, ben sapendo che solo dieci magistrati possono partecipare e sapendo invece che la parte politica è composta da 11 membri. La legge è chiarissima e precisa che il numero dei togati non può essere inferiore a quello dei membri politici. Tra l’altro è una di quelle conformità richieste dal Greco. La maggioranza ha epurato tribunale da un numero di magistrati tale per cui oggi non è più un grado di convocare il Plenario. Hanno i numeri per cambiare la legge, perché allora procedere a forzature che diven- gono comportamenti illegali? Quello che ne deriverà saranno decisioni non legittime. Questo quando è noto a tutti quanto questa maggioranza abbia puntato sul ripristino dello Stato di diritto. Tanto più che le nostre considerazioni sono state confermate in toto dalla lettera di Ugolini, che però, mettendo la Reggenza in una situazione di imbarazzo, cerca una soluzione che se non fosse per la gravità delle conseguenze che porta con sé, sarebbe risibile. L’azione della maggioranza, con tutto quello che ha voluto fare a tutti i costi nei mesi scorsi, ha portato la giustizia in una secca da cui non riesce più a muoversi”, ha aggiunto Vladimiro Selva.

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Seduta del 24 luglio, consegnato il verbale. Confermati i dubbi di legittimità

“Finalmente ci è stato trasmesso il verbale del plenario del 24 luglio, in bozza. Verbale che conferma la ricostruzione che da due mesi stiamo sostenendo: quella votazione famosa che ha revocato nomina di Giovanni Guzzetta e Lanfranco Ferroni e ristabilito l’incarico per Valeria Pierfelici, è stata fatta con il numero di presenti garantito dalla stessa Pierfelici, in conflitto di interesse, rientrata dopo essere uscita in prima battuta”. Lo riferisce Luca Boschi di Libera confermando quindi i pesanti dubbi di legittimità di quella seduta.

 

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