San Marino. “Voci di Donna” a fine novembre

San Marino. “Voci di Donna” a fine novembre

“Voci di Donna” si terrà a fine novembre a Fiorentino, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, al termine dell’omonimo laboratorio tenuto dalla regista Ute Zimmermann.

Lo annuncia il Centro sociale di Fiorentino, spiegando che il laboratorio denominato “Voci di Donna” è stato “un percorso sofferto, non solo per la tematica sviluppata durante il corso di Teatro, nei segmenti ottobre-dicembre 2019 e gennaio-febbraio 2020, ma piuttosto per la lunga e forzata interruzione del lavoro scenico, a causa delle problematiche connesse alla pandemia”.

“Certo è – afferma la regista Ute Zimmermann – che il lockdown ha congelato il nostro percorso in un sentiero silenzioso e impraticabile… Tuttavia sono continuati i contatti per via telematica, un’occasione singolare e tuttavia proficua in cui poter riflettere anche attraverso punti di vista che non avremmo neppure immaginato”.

In effetti, sottolinea il Centro sociale di Fiorentino, “in un primo momento il lavoro era stato approntato su figure femminili che si avvicinavano maggiormente ai classici della letteratura, poi si è intuito di scegliere un taglio diverso, più aderente alla realtà attuale, rendendo comunque omaggio alla biografia di donne che si sono distinte nell’arte e nell’impegno politico e socialedonne coraggiose che a causa delle loro idee ed espressioni artistiche sono state oppresse, discriminate, spesso costrette a vivere nell’ombra dei padri, dei mariti e della società del loro tempo che preferiva ridurle a un ruolo secondario o marginale”.

Le quattro figure femminili, “contraddistinte da uno spirito di ricerca e dall’amore per forme artistiche difformi”, sono “Maria Sibylla Merian, tedesca, disegnatrice nonché studiosa di piante e insetti, che s’imbarcò con la figlia nel 1647 per il Suriname al fine di approfondire la propria ricerca, affrontando ogni tipo di difficoltà; Ada Lovelace, figlia di Lord Byron, matematica inglese, nota soprattutto per il suo lavoro alla macchina analitica, ideata da Charles Babbage; Vivian Maier, la prima donna street photographer che per mantenersi lavorava come semplice bambinaia e, infine, Carmen Yanez, poetessa cilena, rifugiata politica e compagna di Luis Sepulveda recentemente scomparso a causa degli effetti del coronavirus”.

Aggiunge Ute Zimmermann: “È senz’altro la creatività l’asse portante per aiutarsi a uscire dalle oppressioni morali e materiali: in fondo, la privazione della libertà che abbiamo sperimentato nei mesi scorsi ci può rendere più consapevoli del rispetto verso l’altro, al di là della distinzione di genere”.

Sempre il Centro sociale di Fiorentino racconta che “solamente da alcuni mesi a questa parte si è potuto riprendere il laboratorio, improntato su azioni sceniche e letture teatrali, sviluppate attraverso documentazioni biografiche… ‘Voci’ scelte fra innumerevoli storie di vita, voci non certo casuali, individuate anche al fine di affinare le capacità espressive degli allievi e per significare che il rispetto verso l’universo femminile non può essere unicamente cristallizzato in un momento celebrativo. In effetti ‘Voci di Donna’ fa parte di una serie di iniziative condotte da tempo, grazie all’apporto progettuale del Centro sociale di Fiorentino-Istituti Culturali, e appositamente ideate per formare soprattutto le giovani generazioni sul senso e il significato del fare teatro come conoscenza civile, oltre che artistica”.

C’è “attesa per vedere dal vivo la sequenza poetica dei frammenti simbolici che compongono la forza creatrice dell’animo femminile”. Infine, la Zimmerman precisa che “chiunque potrà aggregarsi a questo “Laboratorio aperto” poiché, almeno nelle intenzioni, proseguirà anche dopo lo spettacolo (per info: cell. 3356955109; e-mail ute@teatrozimmermann.it)”.

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