San Marino. Commissione di inchiesta BancaCis, affossata l’unanimità della relazione

San Marino. Commissione di inchiesta BancaCis, affossata l’unanimità della relazione

La maggioranza affossa l’unanimità della relazione

Commissione di inchiesta su BancaCis, concluso il dibattito

In sede di replica e di approvazione degli Ordini del giorno, al termine del dibattito sulla relazione della Commissione di inchiesta su BancaCis, lo scontro si scalda. Si scalda perché l’unanimità scaturita dalla commissione viene squarciata, a conferma del fatto che quella relazione fosse un compromesso politico. Ma quanto emerso nei fatti è stato mal digerito soprattutto dai falchi della maggioranza che su quella Commissione avevano una aspettativa – e probabilmente avevano dato in tal senso un mandato ai propri membri – ben precisa: distruggere e annientare con infamia l’intera esperienza politica dei tre anni precedenti, additandola come compartecipe di un “colpo di stato” ordito da quello definito dai falchi “gruppo criminale”. 

Infatti, anche nella terminologia utilizzata – rigorosamente dentro l’aula però dove l’immunità copre tutto – questa sorta di tribunale politico ha elargito patenti di “criminali”, “associati per delinquere”, “corrotti”, “conniventi”. Etichette che la maggioranza mira con il suo Odg ad accostare anche a coloro che ritiene i responsabili politici, ovvero l’intero Congresso di Stato della passata legislatura e l’intero Ccr, che vengono per questo “censurati” dall’Odg. Così la maggioranza tira dritto, riscontrando però anche qualche malumore e defezione tra le sue fila, inserisce nelle conclusioni anche quello che la relazione non dice. L’esito del voto tuttavia, non si conosce, perché effettuato per alzata di mano e la Reggenza non ha reso noti i conteggi limitandosi a dire “approvato a maggioranza”, per l’Odg delle forze governative, o “respinto” per i due Odg di opposizione.

L’Ordine del giorno approvato, tuttavia, depotenzia in questo modo la portata della relazione della Commissione di inchiesta che viene dunque anche parzialmente sconfessata da una decisione che aggiunge quello che la relazione non riporta e omette, invece, quello che scrive nero su bianco. Così, di fatto, viene provato che quella Commissione doveva avere una conclusione già scritta e, quando questa conclusione è stata smentita dai fatti, i capi della maggioranza hanno voluto riscriverla con un Ordine del giorno. Umiliati così, non solo la relazione, ma anche i propri commissari di maggioranza che per mesi hanno lavorato “producendo” un risultato che non ha soddisfatto la loro maggioranza.

Non pare un caso, allora, che il Consigliere Giovanni Maria Zonzini sia uscito dall’aula, annunciandolo pubblicamente; non pare caso che qualcuno sia uscito pur senza annunciarlo; non pare un caso che qualcun altro si sia astenuto – non si sa di preciso quanti dato che la votazione è stata fatta per alzata di mano – non pare un caso che qualcun altro ancora sia stato notato contrito in un angolo, dopo la votazione.

Non pare neppure un caso che qualcuno fosse assente dalle fila della maggioranza.

La posizione del presidente della Commissione di inchiesta, Gerardo Giovagnoli, in sede di discussione aveva dichiarato che se ci fossero stati tre odg, vista la conclusione unanime della commissione, sarebbe stato in difficoltà e si sarebbe astenuto. Poi, invece, dopo il mancato accordo, pare lo abbia votato. Sta di fatto che, comunque, la vicenda della relazione pare avere fatto più danni alla maggioranza che all’opposizione, dove non cambia molto rispetto a prima, salvo che nella consapevolezza, in particolare di Libera, che quello del dialogo e della condivisione è una chimera, soprattutto con una maggioranza punta fin dalle elezioni all’azzeramento delle opposizioni e al loro confinamento con infamia. E l’odg approvato ne è una dimostrazione.

Comunque il Consiglio grande e generale termina il dibattito sulla relazione della commissione d’inchiesta sul caso BancaCis approvando l’ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza e bocciando i due Odg a firma rispettivamente di Libera e Rf. L’odg approvato (per voto palese dell’Aula) contiene in sintesi una censura per i Segretari di Stato pro-tempore e del Segretario Simone Celli, per il Ccr di Adesso.sm ma anche dei “singoli consiglieri che, tempo per tempo, possono aver sostenuto e protetto gli interessi particolari della proprietà e della dirigenza di BancaCis”.

E dà mandato, tra l’altro, al Presidente della Commissione d’Inchiesta di trasmettere la relazione finale e i suoi allegati alla Magistratura “affinché quanto in essi rivelato possa contribuire alla determinazione delle responsabilità penali degli atti compiuti”. Anche qui non si usa la formula sempre adottata del tipo“trasmissione alla magistratura perché valuti l’eventuale sussistenza di reati e proceda di conseguenza”. La politica, ancora una volta, si sostituisce al potere giudiziario.

Quindi, poiché le parole hanno un senso, la politica con un ordine del giorno decide che le responsabilità ci sono, e trasmette la relazione al tribunale solo per la determinazione di queste. Manca soltanto, insomma, l’articolo del codice penale perché la maggioranza ha già deciso che il reato c’è. Poi con l’Odg di maggiorana si dà mandato “alla Commissione Affari di Giustizia affinché quanto in essi rivelato possa contribuire ad integrare il fascicolo relativo all’azione di sindacato nei confronti del Commissario Alberto Buriani”.

Infine viene espressa “riconoscenza e solidarietà a tutti coloro che – politici, membri della Presidenza, Dirigenza, Consiglio Direttivo e della Vigilanza di Banca Centrale, dipendenti, professionisti e cittadini – in virtù del proprio tentativo di resistere alle azioni poste in atto dal gruppo Confuorti e Grandoni, sono stati coinvolti in procedimenti giudiziari, diffamati, condannati ingiustamente e scherniti, e i di cui sforzi e meriti si sono resi evidenti solo grazie alla ristabilita realtà dei fatti”.

La presentazione dell’Ordine del giorno da parte di Pdcs, Rete, Dml e Npr nelle repliche solleva le proteste in Aula da parte dei consiglieri di mino- ranza. Per Rossano Fabbri, Indipendente, che ha sottoscritto invece l’Odg di Libera, il testo presentato dalla maggioranza è “parzialmente rappresentativo di quello che è successo” e invita a “circoscrivere i responsabili con nomi e cognomi”.

Giuseppe Maria Morganti, Libera, propone piuttosto che l’Odg contenga le conclusioni della relazione discussa in aula e non sia invece “un documento della maggioranza”.

Dalla maggioranza, il presidente della Commissione, Gerardo Giovagnoli, Npr, ammette la sua delusione per la presentazione di tre ordini del giorno distinti e sollecita l’aula ad uno sforzo maggiore “per cercare ognuno di accettare che le responsabilità siano condivise e riguardino molti anni, quando al governo ci sono stati tutti – tranne Rete e Dml – e bisogna farsene una ragione”. Infatti “sarebbe un’occasione sprecata – ammette – se tutto quanto si riconducesse alla solita bagarre tra maggioranza e opposizioni”. E l’occasione è sprecata. Guerrino Zanotti, Libera, rivendica la costituzione di parte civile dell’ex Congresso di Stato nel processo Titoli, la collaborazione con il nuovo corso in Bcsm per il Pdl “che ha messo la parola fine alla questione Cis”. Eppure “i risultati non li vedo nel vostro Odg – manda a dire alla maggioranza– mi resta solo l’amarezza”.

Anche Nicola Renzi, Rf si dice deluso dal dibattito: “Veramente pensiamo che l’odg della maggioranza riassuma i contenuti della commissione d’inchiesta?”. Allora “abbiamo perso tempo perché chi comanda qua dentro se ne frega della commissione – lamenta – e lo aveva scritto un anno fa quell’odg, con la censura di una parte politica, c’era già l’obiettivo scritto e preciso del killeraggio politico, di far passare la menzogna per colpire un avversario politico”.

Per Andrea Zafferani,Rf, l’odg della maggioranza è “vergognoso perché ignora l’80% buono della relazione e si concentra soltanto sugli ultimi 3 anni, non c’è onesta intellettuale e ignora la responsabilità dei partiti di maggioranza nella storia”.

Per Matteo Ciacci, Libera, l’odg di Pdcs, Rete, Dml e Npr rappresenta “un errore politico enorme della maggioranza”, e insieme ad Alessandro Bevitori, Libera, denuncia l’assenza di censura nei confronti di Gabriele Gatti.

Matteo Zeppa, Rete, diversamente boccia l’Odg di Repubblica futura perché “parla unicamente di Bcsm e non cita per niente Buriani. Manca completamente il riferimento di quello che la Commissione tratta”. Con le dichiarazioni del voto degli Odg non si arriva a un avvicinamento delle tre parti. Sono così messi al voto i tre testi e, come prevedibile, viene approvato solo l’Odg della maggioranza.

Gli altri ordini del giorno dell’opposizione vedevano, quello di Libera, una maggiore completezza sui nomi, la messa all’indice di Simone Celli, sacrificato insomma dal suo partito come capro espiatorio, e comunque nessuna censura per gli altri ex membri del governo e del consiglio di Adesso.sm, come effettivamente riporta la relazione della Commissione di inchiesta; concetto questo contenuto anche nell’odg di Rf che focalizzava maggiormente l’attenzione sulla Banca centrale e, poi, sugli impegni futuri, richiamando e condividendo le valutazioni e raccomandazioni finali espresse dalla Commissione sugli accadimenti oggetto di inchiesta.

Il dibattito sulla commissione di inchiesta si conclude così con un ordine del giorno che restituisce una presa di coscienza parziale, che resterà tale nella storia come la volontà evidente ed esplicita di colpire l’avversario politico a prescindere dalla verità emersa nell’inchiesta stessa.

Così, comunque, alcune dichiarazioni di voto.

Eva Guidi, LiberaE’ una grande sconfitta non essere riusciti a raggiungere un Odg unitario. Il nostro Odg riporta in modo molto puntuale e individua i protagonisti che nel tempo si sono dati il cambio dal 2006 al 2019 nella gestione del caso Cis, il quadro è preciso. Oggi l’Aula non ha trovato una posizione condivisa sulla relazione di una commissione di inchiesta condivisa, solo per moto di vendetta personale. Nell’odg di maggioranza non viene circoscritta alcuna responsabilità. E’ poco onesto, mancava poco per averci al nostro fianco, per individuare le responsabilità della relazione. E avete voluto mettere nel Ccr solo Adesso.sm, quando nei Ccr si sono alternati in tanti, si poteva trovare un’altra formulazione. I Ccr precedenti sono stati tutti perfetti? Non ci ritroviamo per questi due passaggi e per il fatto che la relazione parla chiaro nei passaggi di consiglieri che hanno preso soldi per il proprio partito in forma opaca. La questione del terreno del consigliere Bronzetti lo possiamo indicare come omaggio? Non ci ritroveremo nel vostro Odg, ci sembra ambiguo e dimostra mancanza di volontà di giungere a una narrazione condivisa. Vi invitiamo per contro di votare il nostro Odg, dove ci sono una serie di rilievi che potete trovare validi”.

Francesco Mussoni, Pdcs: “L’odg di libera è vicino alla nostra posizione ma c’è una posizione storica, un aspetto politico. Va riconosciuto un ruolo a Libera -C10 e Ssd – nella caduta del precedente governo, una condotta e una serie di azioni politiche sul finire di quella legislatura rilevanti. E’ chiaro che non possiamo concentrare l’attenzione di un Odg solo al segretario Celli, sarebbe improprio, ci riferiamo al congresso e al Ccr che presiedeva il sistema finanziario. Ci sembra illogico riferire il ragionamento solo a una persona. Questo non vuole dire che in termini politici condanniamo tutti i componenti del congresso e del Ccr, ma ci permettiamo di fare questa lettura collegiale, è inevitabile. Non è detto che sarà questo quello che emergerà in futuro, ma non possiamo fare diversamnte in questa fase. Sosteniamo il nostro Odg che riconosce il lavoro valido del- la commissione, ma anche un percorso difficile politico, fatti gravi verificati sul settore finanziario nella nostra realtà che hanno evidenziato l’intreccio di persone legate al gruppo di Banca Cis che hanno influezato uno Stato, e non solo negli ultimi tre anni. Noi sosterremo il nostro Odg, non abbiamo le condizioni per sostenere l’Odg di Libera né quello di Rf”.

Fernando Bindi, Rf: “Il nostro Odg si è sforzato di essere per quanto possibile conseguente alle pagine della parte conclusiva della commissione di inchiesta in cui sono esposti temi e criticità, guardando in avanti perché non riteniamo che il Cgg debba sostituirsi ad altri organi che dovranno an- dare a vedere le responsabilità di tipo penale. D’altra parte abbiamo cercato di far capire che, per quanto riguardava noi, l’aderenza al lavoro della commissione. Nella commissione tutti abbiamo lavorato ognuno mettendo da parte la propria casacca politica, cercando di individuare un fenomeno che ha avuto origini molto più lontane e responsabilità gravi. Ma lo spirito che ci ha animato nello stendere l’odg è stato quello di guardare avanti e raccomandare atti politici o amministrativi, in modo tale che le criticità verificate possano essere superate. Il giudizio politico è già scritto nelle 200 pagine della relazione, un lavoro di equilibrio da parte di tutti i membri della commissione. Se si vuole guardare avanti, lo spirito di vendetta non è il migliore. Se si aggiunge la malafede le conseguenze per il futuro non saranno semplici. Voteremo il nostro Odg e certamente non voteremo quello della maggioranza”.

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