San Marino. Commissione d’inchiesta Banca Cis: il Consiglio si divide sulle conclusioni

San Marino. Commissione d’inchiesta Banca Cis: il Consiglio si divide sulle conclusioni

Il Consiglio grande e generale termina il dibattito sulla relazione della commissione d’inchiesta sul caso Banca Cis approvando l’ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza e bocciando i due Odg a firma rispettivamente di Libera e Rf.

La condivisione bipartisan della relazione non è bastata quindi a portare a una conclusione unitaria del dibattito.

L’odg approvato (per voto palese dell’Aula) contiene in sintesi una censura per i Segretari di Stato pro-tempore e del Segretario Simone Celli, per il Ccr di Adesso.sm ma anche dei “singoli consiglieri che, tempo per tempo, possono aver sostenuto e protetto gli interessi particolari della proprietà e della dirigenza di Banca Cis”. E dà mandato, tra l’altro,  al Presidente della Commissione d’Inchiesta di trasmettere la relazione finale e i suoi allegati alla Magistratura “affinché quanto in essi rivelato possa contribuire alla determinazione delle responsabilità penali degli atti compiuti” e  “alla Commissione Affari di Giustizia affinché quanto in essi rivelato possa contribuire ad integrare il fascicolo relativo all’azione di sindacato nei confronti del Commissario Alberto Buriani”.  Infine viene espressa “riconoscenza e solidarietà a tutti coloro che – politici, membri della Presidenza, Dirigenza, Consiglio Direttivo e della Vigilanza di Banca Centrale, dipendenti, professionisti e cittadini – in virtù del proprio tentativo di resistere alle azioni poste in atto dal gruppo Confuorti e Grandoni, sono stati coinvolti in procedimenti giudiziari, diffamati, condannati ingiustamente e scherniti, e i di cui sforzi e meriti si sono resi evidenti solo grazie alla ristabilita realtà dei fatti”.

La presentazione dell’Ordine del giorno da parte di Pdcs, Rete, Dml e Npr nelle repliche solleva le proteste in Aula da parte dei consiglieri di minoranza. Per Rossano Fabbri, Indipendente, che ha sottoscritto invece l’Odg di Libera, il testo presentato dalla maggioranza è “parzialmente rappresentativo di quello che è successo” e invita a “circoscrivere i responsabili con nomi e cognomi”. Giuseppe Maria Morganti, Libera, propone piuttosto che l’Odg contenga le conclusioni della relazione discussa in aula e non sia invece “un documento della maggioranza”.

Dalla maggioranza, il presidente della Commissione, Gerardo Giovagnoli, Npr, ammette la sua delusione per la presentazione di tre ordini del giorno distinti e sollecita l’aula ad uno sforzo maggiore “per cercare ognuno di accettare che le responsabilità siano condivise e riguardino molti anni, quando al governo ci sono stati tutti- tranne Rete e Dml- e bisogna farsene una ragione”. Infatti “sarebbe un’occasione sprecata- ammette- se tutto quanto si riconducesse alla solita bagarre tra maggioranza e opposizioni”. Non solo, anticipa una sua possibile astensione al voto:“Mi troverei in difficoltà a votare un Odg che non riscuote larga maggioranza- motiva- piuttosto da parte mia mi asterrò”.

Guerrino Zanotti, Libera,rivendica la costituzione di parte civile dell’ex congresso di Stato nel processo Titoli, la collaborazione con il nuovo corso in Bcsm per il pdl “che ha messo la parola fine alla questione Cis”. Eppure “i risultati non li vedo nel vostro Odg- manda a dire alla maggioranza- mi resta solo l’amarezza”.

Anche Nicola Renzi, Rf si dice deluso dal dibattito: “Veramente pensiamo che l’odg della maggioranza riassuma i contenuti della commissione d’inchiesta?”.  Allora “abbiamo perso tempo perché chi comanda qua dentro se ne frega della commissione- lamenta- e lo aveva scritto un anno fa quell’odg, con la censura di una parte politica, c’era già l’obiettivo scritto e preciso del killeraggio politico, di far passare la menzogna per colpire un avversario politico”. Per Andrea Zafferani,Rf, l’odg della maggioranza è “vergognoso perché ignora l’80% buono della relazione e si concentra soltanto sugli ultimi 3 anni, non c’è onesta intellettuale e ignora la responsabilità dei partiti di maggioranza nella storia”. Per Matteo Ciacci, Libera, l’odg di Pdcs, Rete, Dml e Npr rappresenta “un errore politico enorme della maggioranza”, e insieme ad Alessandro Bevitori, Libera, denuncia l’assenza di censura nei confronti di Gabriele Gatti.

Matteo Zeppa, Rete, diversamente boccia l’Odg di Repubblica futura perché “parla unicamente di Bcsm e non cita per niente Buriani. Manca completamente il riferimento di quello che la Commissione tratta”.

Con le dichiarazioni del voto degli Odg non si arriva a un avvicinamento delle tre parti. Sono così messi al voto i tre testi e, come prevedibile, viene approvato solo l’Odg della maggioranza. I lavori proseguono con la presentazione dell’assestamento di bilancio 2020 in seconda lettura e l’avvio del dibattito che però viene poco dopo interrotto, accogliendo la richiesta di poter esaminare con più tempo a disposizione gli emendamenti. La seduta viene interrotta e i lavori consiliari riprenderanno come da ordine del giorno martedì mattina.

 

Dichiarazioni di voto degli Odg al comma 5B

 

Eva guidi, Libera;

Rossano Fabbri, Indipendente;

Francesco Mussoni, Pdcs;

Fernando Bindi, Rf;

Leggi il comunicato integrale

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