Consiglio Grande e Generale: sessione della mattina del 3 novembre 2020

Consiglio Grande e Generale: sessione della mattina del 3 novembre 2020

 COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 26 OTTOBRE- 4 NOVEMBRE

MARTEDI’ 3 NOVEMBRE- Sessione della mattina

 

Riparte in mattinata la sessione consiliare al Comma 17, con l’esame del Progetto di legge “II Variazione di Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2020, modifiche alla Legge 19 novembre 2019 n.157 e successive modifiche” in seconda lettura, presentato dal Sds per le Finanze, Marco Gatti. In particolare, l’esame dell’articolato si concentra sugli emendamenti.             

Con l’emendamento del governo ‘articolo 4 bis’ viene introdotta la riduzione dell’aliquota agevolata del 3% sull’imposta monofase per le imprese per l’importazione dei beni necessari per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19 (mascherine, guanti in lattice, vinile e nitrile, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione, calzari e sovrascarpe, camici, termometri, detergenti disinfettati….). L’emendamento trova anche  il favore dell’opposizione. Da parte di Nicola Renzi, Rf, si chiede se c’è una stima sui mancati introiti per lo Stato. Mentre da parte dei consiglieri di Rete e di Eva Guidi di Libera si chiede se è possibile assicurare una ricaduta dell’abbassamento dell’aliquota anche sul consumatore finale. Il Segretario di Stato Gatti risponde che, non essendo stata prevista la ‘seconda ondata’ della pandemia, non c’è una stima relativamente a minori entrate rispetto a se fosse stata mantenuta aliquota al 17%. Difficile invece attuare controlli rispetto al prezzo per il consumatore finale: “Il rapporto costo-benefici nell’andare a cercare la ricaduta sul consumatore finale è complesso- spiega- quando passeremo al sistema Iva sarà più semplice, suggerirei di mantenere l’articolo così, tenendo conto che c’è un regime di mercato, grazie alla concorrenza il mercato si livella, per cui il rischio che il beneficio non venga trasferito sul consumatore finale è limitato”. 

Gli emendamenti 5 Bis e 5 Ter sulle procedure e i compensi nelle liquidazioni d’ufficio presentati dal Sds Massimo Andrea Ugolini sono ritirati per approfondimenti.

Segue una serie di emandamenti presentati da Rete all’articolo 6. Il primo propone tre modifiche all’articolo 2 del debreto delegato 28 febbraio 2013 n.17 relativo all’approvvigionamento esterno di gas naturale da parte delle aziende. 1). Per i contratti in essere, in caso di interruzione della distribuzione da parte del fornitore esterno, l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici si impegna a garantire la continuità della fornitura di gas per la quale AASS oltre ad applicare le tariffe in vigore applicherà un sovraprezzo di cui alla direttiva 98/30/CE relativa alle norme comuni per il mercato del gas naturale.  2) A partire dal 1/01/2021 il gas naturale destinato agli operatori economici sammarinesi con le modalità di fornitura di cui al presente Decreto Delegato è soggetto all’ imposta sulle importazioni di cui alla Legge 22 dicembre 1972 n.40 e successive modifiche ed integrazioni, con aliquota non inferiore al 150/0. 3) Il Congresso di Stato entro il 31/01/2021 provvederà alla modifica del Decreto Delegato 195-2011 inserendo apposita imposta speciale per il gas naturale (metano) ad uso industriale. A partire dal 1/02/2021 il gas naturale destinato agli operatori economici sammarinesi saranno soggetti all’imposta di cui al presente comma.

“Presentiamo questo emendamento- spiega Adele Tonnini di Rete- affinchè le aziende che si forniscono di gas all’esterno paghino la dovuta monofase. Quando l’azienda si fornisce esternamente e il servizio viene interrotto, Aass può dare soccorso con un sovrapprezzo previsto dal regolamento europeo.Ciò aiuta anche il bilancio dell’Aass che  attualmente in questi casi riceve solo per il  vettoriamento. Poi chiediamo che tali forniture siano oggeto di imposta sulle importazioni con aliquota non inferiore al 150/0, o comunque l’aliquota possiamo anche definirla successivamente, infine chiediamo un’apposita imposta speciale per il gas metano ad uso industriale, sempre per garantire trattamento equo a tutte le aziende e andare a incamerare imposte che ad oggi non vengono incassate”. Da parte del Pdcs, il capogruppo Francesco Mussoni chiede maggiori approfondimenti tecnici sull’emendamento degli alleati. Il segretario di Stato con delega ai rapporti Aass, Teodoro Lonfernini, interviene assicurando accordo sulla prima e sulla terza proposta, mentre sulla seconda resta necessità di un maggiore approfondimento. Da parte dell’opposizione viene rilevato come sia irrituale che il confronto interno alla maggioranza sugli emendamenti sia tenuto in Aula, piuttosto che preventivamente. Vladimiro Selva, Libera, sottolinea da un lato la coerenza di Rete nel presentate un emendamento che interessa aziende dal forte impatto ambientale, dall’altro si chiede ‘ cosa ne verrà fuori’ dal confronto in maggioranza.“Capisco la necessità di far presente al proprio elettorato che si continua su una battaglia storica contro la Cartiera Ciacci- osserva Andrea Zafferani, Rf– mi limito a dire che su certe cose si parla prima in maggioranza per ricercare mediazione”.

Per Nicola Renzi, Rf la questione non riguarda solo la cartiera Ciacci ma molte aziende in cui lavorano centinaia di sammarinesi. “Ma qual è la vostra visione di paese?- interroga la maggioranza-  ciascun partito si fa i suoi emendamenti, poi viene qua dentro, li fa vedere e poi li ritira, piuttosto usciamo da questo teatrino politico”. Replica alle critiche il Segretario di Stato Federico Pedini Amati: “Il problema- manda a dire- è che ci avete lasciato un bilancio di lacrime e sangue, noi ci siamo trovati in mezzo al covid, questo è un bilancio di assestamento in cui dobbiamo fare quadrare i conti e non è cosa da poco”. E ancora: “La coperta è cortissima, gli argomenti proposti sono seri- prosegue- allora ci confrontiamo anche qui per capire dove è meglio collocarli, ma gli interventi li faremo entro l’anno, non è che non si è d’accordo”.

Matteo Zeppa, Rete, getta acqua sul fuoco: “Il Sds Lonfernini dice di essere a favore su due emendamenti su tre e che il terzo va modulato, significa che c’è dibattito”.  Infine, l’emendamento di Rete viene approvato con la modifica del punto al comma 4 e della data indicata al comma 5, posticipata a dicembre 2020. 

Il secondo emendamento di Rete è“Emissione di Titoli del Debito Pubblico riservata a Cittadini Sammarinesi e Residenti che detengono capitali all’estero”. “Abbiamo perso un miliardo di euro di raccolta negli ultimi anni- spiega Emanuele Santi– vogliamo che i nostri cittadini con questo strumento riportino liquidità a San Marino”. Da parte dei consiglieri di Libera c’è condivisione sulle finalità, ma si chiede un approfondimento. Per Andrea Zafferani, Rf, l’operazione si rivolve come mero “indebitamento aggiuntivo”. Nicola Renzi, Rf, chiede conto dei ritardi del finanziamento: “Siamo a novembre, il Segretario ci diceva a luglio che a breve sarebbero arrivati soldi per i bond e voi nell’assestamento comunque li avete inseriti”. In replica, il Segretario Gatti chiede di discutere dell’emissione di titoli nell’ambito dei decreti previsti dall’articolo 8 del Bilancio: “Vi chiedo il ritiro dell’emendamento e di poter lavorare in commissione finanze accogliendo questi articoli con gradualità”.  Infine Santi chiarisce che lo strumento in cui si inserisce l’emendamento è quello previsto a maggio per i titoli di debito pubblico:  “La ratio del nostro articolo era che i rimanenti di quei 500 mln di euro fossero destinati alle persone che vogliono investire con obbligazione del 2% in titolo di Stato, accogliamo con favore la spiegazione del Sds Gatti, penso sia la strada migliore quella del confronto anche con le forze di opposizione, in particolare con Libera che si è detto disponibile, ci impegniamo da qui a qualche mese a poter fare un decreto in cui si emette una prima tranche, non sarà incremento del debito”. L’emendamento viene quindi ritirato in vista di un decreto apposito.  Ritirati anche gli emendamenti successivi di Rete all’articolo 6 “Sanzione sui capitali detenuti all’ estero non dichiarati e incentivo al rimpatrio” e “Istituzione di un Fondo con la partecipazione di Stati amici”.  

Quindi segue una serie di emendamenti del governo all’articolo 7 che intervengono sulla Lifs. Adele Tonnini, Rete, chiede il loro stralcio dall’assestamento per poterli portare in una riforma della normativa più generale. Da parte dell’opposizione si torna a lamentare la mancanza di coordinamento tra maggioranza e governo: “Prima Rete ha ritirato tutti i suoi emendamenti per richiesta del Segretario, qui addirittura un consigliere chiede il ritiro degli emendamenti al Segretario- sottolinea Matteo Ciacci, Libera– bello il dialogo, ma ci vuole rispetto dei gruppi di opposizione”.  Per Nicola Renzi, Rf, tra gli alleati di maggioranza“manca sintesi politica sullee linee di indirizzo principali che il governo vuole portare avanti e non sono cose marginali”. Il Sds Gatti spiega che alcuni interventi sono considerati urgenti, altri invece è possibile ritirarli in vista di un provvediemento, vengono così ritirati il 7 bis, il 7quater, il 7 quinquies e il 10 bis, gli altri emendamenti sono approvati.   

Dal Segretario per gli Affari interni, Elena Tonnini, sono presentati alcuni emendamenti tra cui il modificativo all’articolo 11 “Residenza ordinaria per i lavoratori frontalieri”. Rispetto alle modifiche del 2018 che hanno aperto ai frontalieri la possibilità di richiedere residenza, “qui si va incidere solo sulla modalità di assegnazione”, spiega Tonnini . Ovvero si sostituisce il criterio dell’estrazione a sorte con il criterio di anzianità lavorativa. L’emendamento viene approvato. I lavori della mattina si interropono e l’esame dell’articolato ripredera nel pomeriggio.

 

Repubblica di San Marino, 3 Novembre 2020

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