Da maggio e per tutto il 2020 la vicina Italia ha eliminato l’Iva su mascherine, guanti e tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) per Covid-19 attraverso il così detto Decreto Rilancio.
Una decisione che ha portato di conseguenza le aziende sammarinesi del settore ad avere un grosso deficit competitivo, poiché a San Marino l’imposta monofase su tali beni è rimasta invariata.
Ora il Governo corre ai ripari. È stato infatti presentato un apposito emendamento all’assestamento di bilancio che si discute in questi giorni in Consiglio Grande e Generale, che prevede la riduzione della Monofase al 3% sui seguenti prodotti:
- mascherine chirurgiche;
- mascherine Ffp2 e Ffp3;
- articoli di abbigliamento protettivo per finalità sanitarie quali guanti in lattice, in vinile e in nitrile, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione, calzari e soprascarpe, cuffie copricapo, camici impermeabili, e camici chirurgici;
- termometri;
- detergenti disinfettanti per mani;
- dispenser a muro per disinfettanti;
- soluzione idroalcolica in litri, perossido al 3% in litri;
- sistemi di aspirazione;
- umidificatori.
La proposta prevede che l’aliquota ridotta resti in vigore fino al 30 giugno 2021. Così facendo il Titano invertirebbe la situazione e tornerebbe più competitivo di Roma. Infatti lo stesso Decreto Rilancio prevede che dal 1° gennaio 2021 l’Iva sui prodotti sanitari anti covid salga al 5%.
L’emendamento è stato approvato nella mattinata odierna dal Consiglio Grande e Generale.
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