Covid-19, 37 nuovi positivi e 22 guariti. “Grande sforzo per non chiudere niente”
I contagiati della seconda ondata sono 643. La fascia più colpita adesso è quella tra i 50 e il 59 anni. 317 le quarantene attive tra cui un sanitario.
Tenere aperte le attività e tutti i servizi, dell’Ospedale. Questo è stato il leitmotiv dell’incontro settimanale dell’Iss sull’aggiornamento sull’epidemia. In apertura la Responsabile della Comunicazione e Urp Stefania Stefanelli ha invitato i cittadini a fare squadra, e ha comunicato che il cruscotto dati Covid presente sul sito Iss ha ricevuto, a ieri, 85mila accessi, non solo da San Marino. La Stefanelli ha ricordato il numero Info-Covid 0549994001, riattivato grazie alla collaborazione di alcuni medici in pensione, 10 per un’aggiunta di ieri.
Poi i dati sull’epidemia a San Marino: i positivi della seconda ondata attualmente sono 296. I nuovi casi sono 37 ma si registrano anche 22 guariti. La Stefanelli ha ricordato ancora il primo decesso della nuova fase, una signora di 87 anni con polipatologie importanti. I contagiati totali della seconda ondata sono 643. Erano 715 quelli della prima per cui rimane significativo il numero di positività. Molto più bassa l’età media dei contagiati, che oggi è di 42 anni, mentre la fascia più colpita fra i 296 positivi è quella dai 50 ai 59 anni, seguita dalla fascia 40-49. Gli anziani, invece, sono una delle fasce meno colpite nella seconda ondata. I ricoverati sono 15, di cui 5 in Terapia Intensiva, 8 nel reparto Covid, una in medicina e una paziente in Pediatria. 231 infine i tamponi effettuati alla giornata
di martedì, con un rapporto fra tamponi effettuati e casi positivi del 16,02%. Il Direttore generale Iss Alessandra Bruschi ha ribadito il grande sforzo di tenere aperte le attività, anche questo comporta il rischio di un incre- mento dei contagi. “Eravamo preparati all’aumento dei casi – sottolinea – e abbiamo provevduto a rinforzare alcune attività che presentavano criticità”. La sfida attuale, spiega, si gioca sul personale, difficile da reperire, ciononostante il sistema Drive Through è in grado di effettuare i tamponi e avere i risultati in giornata.
Il Direttore Ospedaliero Ivonne Zoffoli ribadisce che l’ospedale è tutto aperto: reparti, sale operatorie e ambulatori, a differenza del periodo marzo aprile, e spiega che il Pronto Soccorso ha una serie di procedure con i medici che valutano se necessitano di isolamento o terapia intensiva. L’intenzione è di non fermare i servizi ospedalieri: “Ci siamo organizzati al nostro interno con le nostre risorse” assicura, evidenziando la mancanza di personale. Ha ricordato poi l’importanta della vaccinazione antinfluenzale: sono stati già effettuati oltre 4.000 vaccini e ce ne sono 1.800 in prenotazione, in attesa del picco influenzale previsto a dicembre. Il Coordinatore del Covid Team Pierluigi Arcangeli ribadisce che lo scopo del team è tenere il più possibile il contagio lontano dall’ospedale, che comunque – chiarisce – è pronto ad accogliere i pazienti. “Siamo partiti dalle esigenze del paziente contagiato e della sua famiglia” spiega. Fra i 281 pazienti a casa 15 necessitano di maggiore attenzione, circa il 14%. Il team, sottolinea, oggi è in grado di effettuare i tampone e certificare la guarigione in giornata. “Tenere l’ospedale aperto – ribadisce – è un segnale importante anche dal punto di vista psicologico. Qualche ritardo c’è stato e ci sarà ma non lasceremo nessuno da solo”. Il dialogo con le istituzioni è continuo e sempre attivo, ha infine ricordato la dott.ssa Bruschi, che ha anche confermato il confronto quasi quotidiano con il Dottor Massimo Arlotti che resta come consulente.