Ammontano a oltre 2 milioni di euro le donazioni ricevute per far fronte all’emergenza sanitaria.
Lo annuncia l’Istituto per la sicurezza sociale, spiegando meglio in una nota che, “al 31 ottobre scorso, gli incassi per l’emergenza Covid incamerati dall’Ufficio Contabilità e Bilanci ammontavano a 2.055.631,53 euro relativi a donazioni, a cui vanno aggiunti altri 160mila euro circa derivanti da prestazioni rese dai servizi Iss a privati”.
Sempre alla data del 31 ottobre scorso, “risultano impegni di spesa per oltre 2,6 milioni di euro tra oneri previdenziali e sociali, oneri per Fondo Servizi Sociali, materiale sanitario e dispositivi in genere e tutti legati all’emergenza Covid, reagenti di laboratorio (tamponi)”. Nelle spese “rientra anche materiale di consumo per il funzionamento di attrezzature e per i servizi di manutenzione e riparazione sia per quanto riguarda l’attività ordinaria in alcuni ambienti, anche esterni all’Ospedale, sia sugli impianti tecnici”.
Nel dettaglio, i costi per le attrezzature medico-sanitarie, attualmente impegnati “ammontano a oltre 345mila euro e annoverano tra le varie apparecchiature e macchinari: pompe volumentriche, respiratori polmonari, aspiratori portatili Vacu Aide, un RX portatile, una pompa a siringa per perfusione, e anche saturimetri e termometri infrarossi”.
Un capitolo a parte invece, in aggiunta a quanto già impegnato, “è costituito dalle spese per i lavori di muratura e adeguamento di ambienti e locali, come la realizzazione dell’ambulatorio Covid all’interno della camera calda del Pronto Soccorso, l’adeguamento e allestimento del 2° piano della palazzina ex casa di riposo per trasformarlo nel Reparto Covid e i vari lavori di muratura e impiantistica eseguiti sempre in Ospedale, ma anche nelle strutture Iss periferiche per l’adeguamento alle nuove misure anti-Covid: un totale di oltre 160mila euro da sommare quindi agli oltre 2,6 milioni di euro già contabilizzati, e che comprendono anche le spese per l’affitto dei locali della clinica privata dove si era spostato il Day Hospital oncologico durante l’emergenza pandemica”.
Alla spesa già evidenziata, “vanno poi i costi per la cura e il contrasto alla diffusione del virus Sars-CoV-2, da parte del Servizio Farmaceutico, che assumono una rilevanza significativa”. Nei quattro mesi dell’emergenza in atto, cioè da inizio marzo a fine giugno, la spesa sostenuta solo per l’utilizzo dei principali Dpi e del gel igienizzante “ha superato gli 830mila euro”.
Nello stesso periodo la spesa farmaceutica totale, sempre in gran parte sostenuta dagli acquisti e ordinativi per Covid (comprendendo quindi anche i costi di farmaci, materiale di protezione, incremento di vaccini antinfluenzali, dotazioni extra di materiale per i vari reparti e strutture Iss e per le forze di polizia e della Protezione Civile) “è stata di quasi 7 milioni di euro”. Già previsto, infine, “un altro milione di euro di spesa aggiuntiva, in particolare per l’acquisto di Dpi, per fronteggiare il ritorno della pandemia in fase autunnale come si sta verificando”.
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