San Marino. Titano Bond saltati, su legge bilancio Csu perplessa

San Marino. Titano Bond saltati, su legge bilancio Csu perplessa

Saltati i Titano Bond, si prepara un prestito ponte da 150 milioni

Non si sa da chi e a che tasso questo finanziamento arriverà. La Csu perplessa su diversi punti, anticipa alcuni contenuti della legge di bilancio che sarà depositata oggi

Sono scarse per ora le informazioni sul bilancio per il 2021 che dovrà essere depositato entro oggi per essere avviato alla prima lettura in Consiglio. Dopo il deposito, probabilmente, se ne conoscerà qualche dettaglio in più.

Quelle poche informazioni che si vengono a sapere arrivano per ora dal sindacato, non troppo soddisfatto per il quasi nullo confronto sul documento di bilancio, anche se, ancora, contiene la protesta auspicando in un “confronto vero” tra la prima e la seconda lettura.

Di certo, però, le informazioni che riporta la Csu nel commentare l’incontro di ieri col Segretario alle finanze, Marco Gatti, non sono confortanti, soprattutto sul reperimento delle risorse e sulle coperture delle uscite previste. Essendo ormai saltata, con tutta evidenza, la collocazione sul mercato dei Titano Bond, i titoli del debito pubblico che dovevano essere collocati sulla piazza internazionale, si pensa a un prestito ponte.

“Alla luce del fatto che la collocazione sul mercato internazionale dei titoli del debito pubblico previsti dal bilancio di assestamento approvato nel giugno scorso (per un ammontare complessivo fino a 500 milioni di euro), finora non si è concretizzato – dice infatti il sindacato – il Governo sta studiando la possibilità di ricercare finanziamenti per 150 milioni di euro da altri soggetti al momento non precisati”, riferisce la Csu manifestando perplessità.

“Per la Csu – specifica infatti il sindacato -, pur nella consapevolezza della necessità sottostante all’operazione, è indispensabile la massima trasparenza e chiarezza sull’operazione ed una approfondita verifica riguardo alla affidabilità dei finanziatori, nell’ottica di tutelare il Paese”. Insomma, si pensa a un indebitamento con soggetti non precisati, non si sa se privati o pubblici, e non si sa a che condizioni. Il timore, anche qui, è che si tratti di tassi non proprio contenuti.

Altra proposta che non squadra troppo al sindacato è “L’emissione di “titoli irredimibili del debito pubblico”, prevista dall’articolo 2, è un meccanismo che prevede la trasformazione del debito di Cassa di Risparmio relativo al famigerato “articolo 5-ter” in un “titolo di credito” garantito dallo Stato; la Csu ha chiesto di avere maggiori informazioni su questa operazione finanziaria”.

E se la Csu ritiene che il 5-ter sia da superare, afferma allo stesso tempo che “ci sono molti aspetti riguardanti l’emissione di “titoli irredimibili” che per la Csu devono essere adeguatamente approfonditi e chiariti”.

Questa particolare tipologia di titoli non ha scadenza e vede lo Stato impegnato a pagare interessi (a Carisp, pare di capire in questo caso) di fatto aumentando il debito pubblico. Ma si attendono spiegazioni su quanto tale manovra inciderà sul bilancio statale. La Csu poi mette in evidenza anche un’altra perplessità. “L’articolo 4 del PdL prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro per la promozione dello sviluppo, ma non è specificato quale sia la provenienza e la copertura economica di queste risorse”.

Dubbi anche sulle parti riguardanti la Cassa di compensazione e il contributo a carico dello Stato sui fondi pensione. Di certo i punti oscuri della legge di bilancio sono tanti e quello più preoccupante è questo prestito da 150 milioni che nessuno al momento sa a chi verrà chiesto, con che modalità e a quali tassi.

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