Prestito ponte, il Governo ragiona sul reperimento da player privati
Per l’Esecutivo la collocazione del bond è solo rimandata a tempi migliori
Ancora non si sa quanto siano costate le consulenze Rothschild e JpMorgan, ad oggi rivelatesi utili come un cacciavite per battere un chiodo. Il chiodo che non si batte è il piazzamento dei titoli del debito pubblico sul mercato internazionale. I cosiddetti “Titano Bond” per ora restano solo sulla carta e la loro emissione viene nuovamente prevista nella legge di bilancio per il 2021. Emissione “solo rimandata”, specifica l’Esecutivo, a momenti più favorevoli di andamento dei mercati. In alternativa c’è la richiesta del “prestito ponte”, per traghettare il Paese nel prossimo anno con la garanzia di poter pagare le tredicesime, le pensioni e gli stipendi. Insomma, si prendere un prestito che di fatto è già speso. Alla Rtv prova ad aggiustarla il Segretario Teodoro Lonfernini, dicendo che quella del “doppio binario” era una strategia in corso da tempo. Il problema è che, sempre da tempo, si sapeva che uno dei due, quello del Titano Bond, nel contesto in cui ci si trova, era un binario morto in partenza (…)
Articolo tratto da L’Informazione
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