San Marino. Covid, allarme dall’ospedale: “Non resistiamo altri 4 mesi così”

San Marino. Covid, allarme dall’ospedale: “Non resistiamo altri 4 mesi così”

È un messaggio estremamente forte quello che oggi l’ISS di San Marino ha mandato alla popolazione del Titano in tema di covid: “Non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo fare in modo che questi numeri si riducano perché non siamo in grado come struttura di sopportare altri 4 mesi così”.

A parlare in questo modo in diretta stampa è stata la Direttrice generale Alessandra Bruschi, affiancata dal primario di Terapia Intensiva Bruno Esposito e da quello di Pediatria Laura Viola

A mettere in allarme tutta la struttura ospedaliera sammarinese è la crescita dei ricoverati in terapia intensiva a causa del coronavirus. “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per tenere aperto – ha detto Bruschi – la nostra terapia intensiva ha un limite fisico e strutturale. Non sono semplici posti letto di reparto”. 

“Oggi siamo a 10 posti occupati su 12 disponibili – ha detto il dott. Esposito – sono numeri piccoli ma che se continuassero a crescere con questo trend metterebbero in tilt l’ospedale. Nella prima ondata abbiamo curato in terapia intensiva fino a 17/18 pazienti covid e 2 non covid ma questo ha portato al blocco totale dell’ospedale, con le sole urgenze chirurgiche garantite”.

Dei 10 pazienti oggi ricoverati, ha precisato il primario, 5 sono intubati, 2 tracheostomizzati, 3 in ventilazione non invasiva. Con questi ultimi che sono coloro a rischio di essere intubati.

Di qui la richiesta al Congresso di Stato di introdurre misure più severe. “Non è una questione di ristoranti – ha detto la direttrice Bruschi – ma di quello che facciamo quando si esce dal ristorante. Non è una questione di scuola, è quello che si fa quando si esce da scuola”. 

“I numeri sembravano migliorare – ha aggiunto – poi c’è stata una crescita improvvisa nell’ultimo weekend, dove in poche ore pazienti diciamo sotto controllo si sono improvvisamente aggravati”.

E ancora: “Arriverà il vaccino covid – non sappiamo i tempi e chiaramente noi ci siamo organizzati e gli accordi con l’italia ci sono – ma fino ad allora dobbiamo cercare di resistere con le nostre energie e le nostre risorse che sono limitate”.

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