Consiglio, report mattutino seduta 2 dicembre 2020

Consiglio, report mattutino seduta 2 dicembre 2020

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 1-3 DICEMBRE

 

– SEDUTA DI MERCOLEDÌ  2 DICEMBRE – Mattina

 

            Nella seduta odierna si conclude il dibattito consiliare sul Bilancio previsionale 2021 presentato in prima lettura dal Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti. Negli interventi, emerge a livello bipartisan la necessità di intervenire tra la prima e la seconda lettura per integrare e migliorare il testo del provvedimento e diversi consiglieri di maggioranza aprono al confronto con l’opposizione, le forze economiche e sociali del Paese. Da parte dell’opposizione, Libera ricorda la mano tesa a inizio legislatura per un governo di unità nazionale, per poter fare riforme e scelte difficili, mano rifiutata dall’attuale governo.

“Ora non si può pensare di sotterrare l’ascia di guerra- ammonisce Vladimiro Selva-  una volta che avete sotterrato pricipi come la separazione dei poteri, l’indipendenza della giustizia dalla politica e poi sentirci dire ancora oggi che non siamo capaci di leggere il bilancio perché è preparatorio”. Matteo Ciacci accusa il governo di eccessiva ‘leggerezza’: “Le difficoltà attuali non si possono affrontare con soluzioni normali, né con governi politici- incalza- né con la leggerezza con cui state portando avanti le politiche finanziarie di governo e maggioranza”. Nicola Renzi, Rf, punta il dito contro le “consulenze milionarie” a Rothschild e JP Morgan date dal governo, su cui “non sappiamo con quale mandato, a chi, e per fare che cosa, a che condizioni”. Al contrario, il consigliere invita fermarsi: “Mettiamo fine alla caccia alla streghe e a teatrini della politica e troviamo soluzioni veramente- conclude- in quella direzione remiamo insieme, altrimenti il futuro è cupo”.  Gian Matteo Zeppa, Rete, rigetta le accuse di leggerezza e riconosce al contrario la gravità della situazione: “La questione in ballo è salvare lo Stato”. E sul bilancio in particolare spiega:“Ci sono alcuni interventi nel pdl assolutamente condivisibili, è vero che bisogna fare accorgimenti- prosegue- e altrettanto vero che non è soddisfacente proprio perché siamo continuamente nella situazione in cui non sappiamo bene cosa possa capitare domani”, alla luce delle difficoltà legate alla pandemia. Alessandro Mancini, Npr chiarisce che il governo “tra prima e seconda lettura vuole aprire un confronto serio con opposizione, forze sociali ed economiche per trovare quelle famose linee di indirizzo per dare una ripresa al Paese”.  Per Giulianelli, Pdcs, il testo presentato è “un bilancio preparatorio perché getta le basi a quelle che sono delle necessarie riforme che il nostro Stato dovrà avviare nel corso del 2021, riforme che non potevano trovare formalizzazione al’interno del bilancio di previsione finanziaria”. Anche da parte del governo,  Fabio Righi, Sds all’Industria, ammette che sull’attuale Bilancio non può esprimere“completa soddisfazione”, ma la sua, ammette è un’autocritica: “E’ un bilancio molto minimale, molto tecnico, che deve tenere conto della situazione del Paese”. Anche per questo, “dovremo cercare un clima di collaborazione e non di puntare il dito, per muoversi all’unisono, politica e settori economici”. Lo stesso Sds Gatti riconosce che il bilancio “ha necessità di un forte lavoro di miglioramento, così come vi sono scelte che devono essere prese e perché siano le migliori hanno necessità di essere il più ampiamente condivise”. Ma il suo è un richiamo al fair play da parte dell’opposizione: “Dite che in questo bilancio non c’è nulla, eppure c’è un intervento sul 5 ter di oltre 20 mln di euro, ma per voi non c’è niente- manda a dire- il confronto va bene, però bisogna iniziare ad approfondire quello di cui andremo a parlare, perché se il confronto è solo ‘raccontateci che state facendo così troviamo il modo di sminuirlo’ non credo sia utile al paese”.

            Concluso il dibattito, l’Aula passa ad affrontare i commi rimasti, tra cui la ratifica dei decreti, su cui si apre il dibatitto in cui l’opposizione esprime tutta la sua contrarietà alla “pratica” dell’abrogazione dei ‘decreti covid’ e della loro sostituzione, senza che questi siano stati discussi in Consiglio grande e generale. Rossano Fabbri, Indipendente, punta il dito contro quella che definisce una “grave violazione alle regole”. Per Giuseppe Maria Morganti, Libera, il governo “legifera senza nessuna autorizzazione del Consiglio grande e generale ed è gravissimo”. Sara Conti, Rf, sottolinea come attraverso questo modo di procedere “il Consiglio venga esautorato dal suo ruolo istituzionale”. Tre Segretari intervengono per chiarire sulla correttezza istituzionale: Elena Tonnini, Sds Affari interni, spiega che “i decreti ‘covid’, essendo decreti legge, devono essere dentro all’ordine del giorno dei lavori consiliari”. Ma non è possibile portare in discussione decreti già abrogati: altrimenti si creeerebbe un “cortocircuito legislativo”. Nessuna irregolarità per il Sds Fabio Righi: “Se il governo fa una serie di provvedimenti che nel tempo si superano, vige la regola generale della consecuzione nel tempo delle leggi, la legge ultima deroga o abroga la precedente”. E questo “non toglie il potere legislativo al Consiglio, sull’ultimo provvedimento in vigore è quello di cui ha senso discutere”.  Infine, Luca Beccari, Sds Affari esteri, sottolinea come al centro della discussione siano “decreti legge adottati in una circostanza di assoluta necessità e urgenza dettata dall’emergenza sanitaria che evolve continuamente”. Di qui il problema di “riuscire a dare normative il più possibile leggibili e integrate”.

Conclusa la ‘parentesi’, l’Aula passa a ratificare i decreti all’ordine del giorno:il n.153 “Adeguamento della legislazione nazionale alle convenzioni e agli standard internazionali in materia di trattamenti di dati personali e di prevenzione”, il n.187 e 193, relativi a “Disposizioni per il contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19” e il 205 “Ulteriori interventi a supporto dell’emergenza economica causata da COVID-19”. 

 

I lavori consiliari si concludono quindi con una giornata in anticipo.

Di seguito un estratto degli interventi sul Bilancio di Previsione 2021

Comma 8. Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”: a)  Relazione Economico – Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo 38 della Legge 18 febbraio 1998 n.30; b)  Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2019 (I lettura) – Relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, prevista dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30; c)  Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2021 e Bilanci Pluriennali 2021/2023 (I lettura)

 

Giovanni Maria Zonzini,RetePer San Marino sarà quasi impossibile andare sui mercati finanziari con rating -B senza integrazione europea e, in particolare, senza un sistema bancario sotto l’ombrello della Bce, con cui potremmo finanziare i nostri investimenti a tasso pressochè nullo. Di qui la necessità di concentrarsi sull’accordo di associazione con Ue.   Ora il governo farà un prestito ponte e il prossimo anno dovremmo reperire i soldi per rifinanziarlo, bene. Quello che non riesco a comprendere è per quale ragione tra un anno saremo in condizioni migliori di mercato, la vado dura, a meno che avremmo un grande balzo come Pil e sulla carta potrebbe aiutarci, ma non so quanto.

Marica Montemmagi, Libera Le indicazioni contenute nel provvedimento sono molto deludenti. Il reperimento del finanziamento è assolutamente cosa difficile, lo ha detto il Segretario, e non è una sorpresa. La crescita su cui potremmo contare sarà veritiera quando torneremo in condizioni di ‘normalità’, nel frattempo le politiche adottate sono assolutamente non sufficienti. Il prestito ponte che si cerca disperatamente sarà necessario proprio per garantire quella spesa corrente. Non vorrei che ci troveremo ad un finanziamento ponte per dover pagare le tredicesime, per non doverle rateizzare. In questo bilancio non vedo nemmeno l’opportunità per avviare una buona spending review e azioni di sostegno sociale, anche attraverso l’Icee, che è scomparso dai rader.

Eva Guidi, LiberaNon posso non soffermarmi su aspetti fondamentali che sono anche preoccupazioni. Il primo: l’emissione del bond sul mercato internazionale ci vede allineati per la scelta della modalità con cui reperire il finanziamento, ma non può che lasciarci preoccupati per la mancanza di riforme solo enunciate in finanziaria. Ci fa presumere che questa liquidità possa essere utilizzata per l’appagamento della spesa corrente, invece il bond è l’ultima concreta possibilità per compiere politiche di sviluppo. Riteniamo debba essere fatto un programma specifico su infrastrutture e sviluppo di nuovi settori per il nostro Paese. In questo, gli accordi con Italia, Banca d’Italia e Europa daranno più possibilità alla nostra Repubblica. Manca quindi un progetto complessivo: quali infrastrutture faremo, quali linee per università e che progetti su viabilità…Ultimo aspetto: l’emissione di titoli redimibili del debito pubblico (5 Ter). Vorrei chiedere al Segretario quali sono le modalità di contabilizzazione, non ho capito dall’articolo, a regime come verrà rappresentato nel nostro bilancio.

Stefano Giulianelli, Pdcs Anche tra le fila della nostra maggioranza qualcuno ha giudicato insufficiente questo bilancio 2021. Non sono d’accordo: per me questo è un bilancio preparatorio perché getta le basi a quelle che sono delle necessarie riforme che il nostro Stato dovrà avviare nel corso del 2021, riforme che non potevano trovare formalizzazione al’interno del bilancio di previsione finanziaria. In primis perché è un documento contabile-finanziario. Leggendo i numeri, le riforme devono necessariamente prevedere la riduzione della spesa corrente.  Infatti il problema del iblancio è il deficit e lo scompenso tra entrate e la spesa corrente, di circa 167 mln di euro. Come intervenire? La soluzione non è l’aumento delle tasse, come l’introduzione di patrimoniali. Cosa sta facendo l’attuale governo? Già a febbraio ha iniziato a fare un ragionamento preparatorio a questo bilancio, di reperimento di risorse dall’esterno, perchè dall’interno non riusciamo a far fronte a quelle che sono le spese del nostro Stato che sono spese correnti, per sanità, istruzione, sicurezza…spese tutte necessarie e indispensabili che hanno però bisogno di una riforma consapevole che si deve esprimere in una stagione riformista che dovrà partire a gennaio 2021, quando questo bilancio sarà accolto. E’ quindi un bilancio preparatorio che ha necessità di correzioni orientate alla revisione della spesa che si deve concretizzare in una riforma pensionistica, tributaria e nella revisione delle retribuzioni connesse al settore pubblici, con l’obiettivo di rendere sostenibile questo bilancio dello Stato, attraverso una riduzione del 26% della spesa corrente. Il governo ha presentato una serie di articoli, una decina, che non possono essere definiti insoddisfacenti. Tra la prima e la seconda lettura ci sarà necessità di emendamenti correttivi: per esempio norme di incentivazione dell’imprenditoria giovanile. Evidenzio infine un problema gestionale: quando riceveremo 500 mln di euro e quando li troveremo, nel bilancio viene esplicitato che una parte di questi 500 mln andranno a rimborsare l’anticipazione di cassa in Bcsm. Come ci possiamo permettere di rimborsare 55 mln di euro a Banca centrale, su cui lo Stato, prendendoli a prestito, si caricherà di un onere del5 %? E Bcsm, quando si caricherà di questa liquidità, li investirà in titoli che avranno tassi di rendimento se va bene dello 0.5%. Perciò sotto il profilo gestionale l’operazione di rimborso delle operazioni di cassa in Bcsm è un’operazione in perdita ed è sbagliata. Bcsm ha fallito il suo obiettivo di dare stabilità nostro sistema finanziario, lancio quindi una proposta provocatoria: sia cancellato il debito dello Stato nei confronti di Banca centrale.

Fabio Righi, Sds  per Industria, artigianato e il commercio Sul Bilancio non posso eprimere ad oggi completa soddisfazione, ma non lo dico come critica al collega alla Finanze, è piuttosto un’autocritica. E’ un bilancio molto minimale, molto tecnico che deve tenere conto della situazione del Paese. Non possiamo più raccontare ‘storie’ anche alla nostra cittadinanza, la situazione è quella di un Paese in estrema difficoltà e lo sapevamo quando abbiamo preso l’incarico e lo sapevano anche i governi prima di noi. E dovremo cercare un clima di collaborazione e non di puntare il dito, per muoversi all’unisono, politica e settori economici. Cento miloni a sostegno dell’economia reale: il punto da perseguire è che non si fa impresa nel paese perché c’è un prestito a fondo perduto, ma perché un’idea imprenditoriale può avere crescita e avere opportunità che in altri paesi non può avere. Sarà determinante un piano delle priorità per spendere in modo oculato in quelle attività che facciano rientrare risorse.

Vladimiro Selva, Libera Idee vere nuove e innovative sinceramente se ne vedono poche in questo progetto. Nella scorsa legislatura abbiamo avuto un ruolo che ci ha portato alla sua interruzione in ottica di unità paese e per la convergenza in alcuni passaggi fondamentali:  previdenza, riforma iva..riforme irrinunciabili  e non più rinviabili. Ma in questa legge di bilancio questi interventi non ci sono, si ammette l’esigenza di una riforma pensionistica, ma in bilancio è assente perché gli effetti si potranno comunque calcolare dal 2022. Giulianelli dice che con l’opposizione si deve metter mano a riforme e noi lo dicevamo un anno fa, ma avete pensato che era meglio fare da soli. Ora non si può pensare di sotterrare l’ascia di guerra una volta che avete sotterrato pricipi come la separazione dei poteri, l’indipendenza della giustizia dalla politica invasione di politica nella giustizia..poi sentirci dire ancora oggi che non siamo capaci di leggere il bilancio perché è preparatorio..diciamo piuttosto che non avete trovato soldi per fare di meglio.

Alessandro Mancini, Npr Nel bilancio, il governo ha presentato una realtà della situazione e tra prima e seconda lettura vuole aprire un confronto serio con opposizione, forze sociali ed economiche per trovare quelle famose linee di indirizzo per dare una ripresa al Paese che sta male per le eredità ricevute e per il dramma covid. Inevitabile la recessione senza entrate. Dobbiamo darci un metodo tutti noi in Aula e chi deve difendere lavoratori e imprese. Questa prima lettura contiene già una serie di proposte utili, tra cui quelle per il rilancio del patrimonio immobiliare. Certamente gli incentivi devono essere rimodulati, altrimenti i benefici saranno solo per pochi. Sono indicati obiettivi che sono già alla portata: la fatturazione elettronica che non è cosa da poco. Dobbiamo guardare alla Bce perché il costo del denaro per San Marino è oggi superiore 10 volte a banca più piccola di Rimini. Queste le sfide da affrontare da gennaio in poi. A me non spaventa il debito pubblico, l’avessimo fatto prima invece di ricercare risorse all’interno del nostro sistema mettendo in difficoltà le banche… Come non deve spaventare la possibilità di ripagare il capitale, è molto più importante avere capacità di rimborsare gli interessi e di tenere in equilibrio il bilancio dello Stato.

Nicola Renzi, Rf Siamo in momento eccezionale, unico. Fra la fine di quest’anno e l’inizio dell’anno prossimo ci giochiamo veramente il futuro del Paese. E non lo dico per fare da ‘scarica barile’. E’ giusto che governo e maggioranza diano la loro ricetta di Paese. Se questo non si fa, se continuiamo a tracheggiare, temo che le risposte ce le daranno altri fuori da qui, e saranno risposte dolorose. Questo bilancio in prima lettura pare non piaccia a nessuno: categorie economiche, sindacati, vari consiglieri anche di maggioranza, certamente non piace neanche a noi. Il problema è  reperire liquidità e fare in modo che a) si reperisca b) non venga sperperato in cose inutili al Paese. Debito estero: il piazzamento bond sarebbe dovuto passare in Commissione Finanze. Noi avevamo fatto presente che per il piazzamento sui mercati erano necessarie delle accortezze. Nella precedente legislatura eravamo ad un passo per trovare questa liquidità, ma alcune forze politiche decisero che la scelta non poteva essere fatta senza riforme e decisero di aprire un nuova stagione. Nei confronti con i player internazionali che curano il piazzamento dei bond avevamo capito alcune cose e le avevamo fatte presente al governo: a) che il taglio minimo era di 500 mln di euro b) che un rating abbassato avrebbe complicato le cose c) che fosse necessario, prima di pensare a piazzare titoli, avviare un poderoso piano di riforme calendarizzate e dimostrando volontà politica di realizzarle d) che fosse necessario un dialogo costante con Fmi, altrimenti è pura utopia piazzare bond in mercati occidentali e) fosse necessario un progetto-Paese determinato, descritto in poche slide che potesse dimostrare in che cosa sarebbero stati spesi quei soldi per creare utili. Bisogna dimostrare a chi ci dà i soldi che saremo in grado di ridare gli interessi e di rinegoziare il prestito. Sesta condizione è la forte accelerazione nell’accordo con Ue. Di tutto questo non è stato tenuto conto nell’affrontare la problematica perché il governo ci dice che prima vuole trovare liquidità e poi fare riforme: e infatti il bilancio ci dice che le riforme sono rinviate a dicembre del prossimo anno. Forse siamo ancora in tempo, ma abbiamo poche settimane davanti per riprendere dal verso giusto la strada da percorrere. Faccialomo. Oggi io sono molto preoccupato perché il govenro ha deciso unilateralmente di dare due consulenze milionarie a due interlocutori internazionali, pare a Rothschild e JP Morgan e non sappiamo con quale mandato e per fare che cosa, a che condizioni. Se i primi punti cose possono essere discutibili, questo non è discutibile, trasparenza e accountability sono fondamentali. Siamo arrivati a rivolgerci a ulteriori player internazionali, non sappiamo chi siano e chi stia trattando a quali condizioni, non è tollerabile che qualcuno, magari all’oscuro della stessa maggioranza, tratti un prestito ponte da 150 mln di euro, di cui non sappiamo né scadenza, nè condizioni e magari lo faccia con una delibera del congresso. Se volete fare così, vi assumete una responsabilità enorme e andate fuori da qualsiasi mandato conferito da questo parlamento e dalle stesse elezioni. Allora tutti questi annunci purtroppo- bond, debiti redimibili- sono tutti maquillage finanziari che ci fanno tornare indietro a quando la crisi si è generata e i bilanci venivano costantemente artefatti. Se vogliamo avere coraggio, bisogna che ci fermiamo un secondo e mettiamo fine alla caccia alla streghe e a teatrini della politica e troviamo soluzioni veramente, e che in quella direzione remiamo insieme, altrimenti il futuro è cupo.

Matteo Ciacci, Libera Avete orientato in campagna elettorale una linea politica tutta volta a rassicurare, avete parlato di riuscire a dare soluzioni facili a problemi complessi. Le difficoltà attuali però non si possono affrontare con soluzioni normali, né con governi politici, né con la leggerezza con cui state portando avanti le politiche finanziarie di governo e maggioranza. Quando Libera si è proposta di trovare soluzioni, condividendo anche Odg, soprattutto per il reperimento del finanziamento del debito che deve essere fatto per la prima volta nel Paese, ha chiesto massima condivisione e massima trasparenza e due condizioni: un progetto paese per capire come ripagare debito e un piano di riforme strutturale. Tutti i paesi del post covid stanno riflettendo sulle sfide dei prossimi 20-30 per piani srtutturali e noi non riusciamo a parlare minimanente di futuro. Voi continuate a parlare di soluzioni semplici e banali, questo non è possibile. Continuate a dire che siete voi i competenti per far arrivare tanti soldi subito. Unica somma che siete riusciti a reperire è stata quella del Fmi con cui vi siete incontrati anche ieri senza che si sappia nulla dell’incontro. Avete interpellato con consulenze Roschilt e Jp Morgan, ma avete sbagliato strada, il mercato dei capitali è troppo oneroso per questo paese, in questo momento, ora parlate del debito-ponte come se fosse cosa semplice da valutare senza condivisione. Troppa leggerezza.

Gian Matteo Zeppa, Rete Continuano ad utilizzare i microfoni per fare guerra anche sul bilancio dello Stato con la supponenza di non aver creato problemi, questo sì è leggerezza, senza che abbiano lasciato un eredità pesante con il governo di Adesso.sm. Posto questo, il bilancio è molto difficile da affrontare come maggioranza, opposizione, come sistema politico ed economico. Sono venute fuori certe storture, un gruppo criminale ha avuto impatto sul bilancio di Cassa di risparmio….e queste cose bisogna dirle. Non dico che è tutto facile, anzi. Stiamo subendo variazioni importanti sui dati di lavoro, mobilità etc. Si deve tenere conto di quanto capitato, oppure anche il Covid è una leggerezza di questo governo? Questo bilancio deve tenere in considerazione quanto c’è stato, gli indici economici che sono peggiorati nell’ultimo anno, bisona tenere conto dell’enorme pandemia in cui siamo. Bisogna tenere conto che le riforme strutturali devono essere calate in un sistema che deve avere apertura mentale e consentire a tutti di fare uno sforzo per il cambiamento. Ci sono degli emendamenti da fare, delle verifiche da fare su questo testo di bilancio: bisogna tenere conto della situazione da qui a dopo domani, siamo ancora in piena pandemia. Noi alle patrimoniali o a qualcosa del genere per assottigliare il debito di bilancio non ci abbiamo mai pensato, sarei il primo a sbattere i pugni sul tavolo. Ci sono 55 mln di debito chiesto a Bcsm dal governo di Adesso.sm cui si aggiunge il bilancio montepaschiano di Cassa di risparmio, anche qui si fa finta di nulla. La cittadinanza deve essere messa di fronte a soluzioni straordinarie e flessibili. Alcuni intereventi sono necessari. Ma non posso accettare che qualcuno venga qui in Aula, memore di quello che ha fatto o non ha fatto, dicendo ‘avete sbagliato strada’. Sappiamo che qualcuno avesse mire per entrare nel ‘governone’.  Ci sono alcuni interventi nel pdl assolutamente condivisibili, è vero che bisogna fare accorgimenti e altrettanto vero che non è soddisfacente proprio perché siamo continuamente nella situazione in cui non sappiamo bene cosa possa capitare domani. Posso giurarlo: la questione è salvare lo Stato, punto.  Sapendo i rischi che ci sono.      

Manuel Ciavatta, Pdcs E’ una prima lettura e come in ogni Finanziaria si porta in qualche modo lo stato di fatto con alcuni interventi più strutturali predisposti, poi si è sempre dato spazio ai contributi tra prima e seconda lettura di forze politiche, economiche e sociali. Lo ‘sbilancio’ è un dato contabile che sarà fortemente migliorato. Quello che possiamo vedere intanto sono i dati.  All’Iss, da parte dello Stato  è previsto il trasferimento di 86 mln di euro, significa che lo Stato trasferisce all’Iss per ciascun sammarinese 3 mila euro, è un valore rilevante. La scuola costa 50 e più milioni di euro all’anno allo Stato, un po’ più di 2 mila euro pro capite. Quanti sono i cittadini che pagano 5 mila euro di tasse all’anno per avere i servizi essenziali? Riteniamoci fortunati a poter avere certi servizi in maniera gratuita, questo dovrebbe spingerci ad essere responsabili. Il trasferimento che lo Stato  faceva fino al 2016 all’ospedale era di 63 mln di euro, 20 mln di euro in meno. Dobbiamo a maggior ragione sforzarci di fare un lavoro comune. Altro dato è quello dell’Azienda servizi, con bilancio di 1 mln di euro in attivo, mentre 3 anni fa ne faceva 16 mln e anche di più di. Altro dato cui prendere atto: il trasferimento al fondo pensioni significa 50 mln di euro l’anno, significa che le risorse dello Stato sono canalizzate in questo fondo. Avere risorse per le pensioni è fondamentale e per questo nessuno le toccherà in maniera indiscriminata, ma è evidente che serve una riforma perché lo Stato non debba trasferire un valore pari a un decimo del suo bilancio. La situazione Covid ha inciso rispetto poi ai prodotti petroliferi da cui il nostro Paese riusciva ad avere risorse, invece l’emergenza ci ha portato minori entrate. Per questo non saremo diversi rispetto ad altri Paesi europei che stimano una decrescita del 10% per quest’anno, con la differenza che noi non abbiamo possibilità di avere risorse in più e per questo abbiamo necessità di un finanziamento esterno. Lo Stato può impegnarsi sia sui mercati, sia con Banche centrali sia rispetto ad organismi internazionali secondo il mandato avuto. Chi dice che non dovevamo andare sui mercati ma sugli organismi internazionali  a cercare finanziamenti dimentica che le diffilcotà della precedente legislatura era legate all’incapacità di aderire al programma del Fondo monetario. E’ stata la scelta che fece la Grecia e di cui abbiamo visto le conseguenze. E’ evidente che tenersi aperte tutte le strade è importante se si vuole accedere a risorse e fare riforme e presentarsi agli organismi internazionali in condizioni migliori, mostrare che le riforme si stanno facendo e portare così altro sostengo che manca alle necessità del Paese. Nel bilancio non sono state messe sotto forma di annuncio le riforme da fare, ma l’impegno di questo governo, a partire dal 2021, è porre mano alla riforma Igr, alle imposte indirette e a favorire lo sviluppo per la ripresa. Non a caso sono stati posti 100 milioni di euro che arriveranno a sostegno della ripresa del sistema economico. Pensando che negli ultimi anni non è stato messo niente mi pare un aspetto rilevante. Qualcuno ha sottolineato quanto inserito in bilancio sul comparto edile e sulla mobilità sostenibile, cose piccole che anche nei paesi vicini sono favorite. E’ evidente che si può fare se ci sono risorse. Altre articoli 45-46 su redditi nuovi residenti con tassazione dei redditi esteri dell’8%, per noi può incidere il giusto. Una delle problematiche pricipali del Paese è il sistema bancario, non a caso i primi articoli riguardano Cassa di risparmio e puntano a portare il bilancio in attivo e creare fiducia verso l’istituto. Non è un artificio contabile, ma un primo elemento per poterla rilanciare. Questa maggioranza, come quella dell’uscita da black list,  non dice che le soluzioni sono semplici. Gli obiettivi sono portati a casa un po’ alla volta, noi ‘vendiamo’ soluzioni croncrete e attuabili, non chiacchiere come è successo precedentemente. Io chiedo al Segretario il confronto, e ringrazio il consigliere Guidi che ha detto di volerlo e di portare contributi, chiedo impegno al governo a condividere con maggioranza e opposizione le scelte e di essere aperti ai contributi di tutti. Vedo un diverso atteggiamento tra Libera e RF nella modalità critica con cui ci si propone, malgrado credo da parte di entrambi ci sia desiderio di confronto. Mi auguro che la seconda lettura del bilancio porti a 5/6 giorni di lavori consiliari fatti di risultati condotti tutti insieme.  

Marco Gatti, Sds Finanze, Replica Questo bilancio, per il poco tempo che ci è stato di elaborazione, ha necessità di un forte lavoro di miglioramento, così come vi sono scelte che devono essere prese e perché siano le migliori hanno necessità di essere il più ampiamente condivise. Ma quando si va a confrontarci, bisogna essere consapevoli di cosa parliamo e come portiamo avanti le cose. Ho sentito interventi di ex segretari di Stato che non sanno leggere un bilancio. Che non hanno letto e hanno sminuito il peso di alcuni interventi, non sanno leggere neanche i bilanci delle imprese perché si viene qui a dire ‘come mai in Cassa di risparmio non sono state fatte le riprese di valore’?.  Perché i crediti rimasti sono quelli che valgono meno rispetto a quelli venduti  e le riprese di valori sono minimali. Dite che in questo bilancio non c’è nulla, eppure c’è un intervento sul 5 ter di oltre 20 mln di euro, ma per voi non c’è niente. Il confronto va bene, però ragazzi bisogna iniziare ad approfondire quello di cui andremo a parlare, perché se il confornto è solo ‘raccontateci che state facendo così troviamo il modo di sminuirlo’ non credo sia utile al paese. Mi si viene a dire da Renzi che il il taglio del bond, il size, è importante, ma il nostro advisor ce l’ha indicato perchè l’importo dell’indebitamento deve essere proporzionato al bilancio dello Stato e lo abbiamo concordato con chi fa quel lavoro lì. Avrà sbagliato tutto? Non credo. Si è parlato delle riforme: se si  dire che le facciamo senza liquidità, capiscono tutti che è un bluff, non si possono sostenere senza liquidità. L’interlocutore lo capisce. L’approccio del governo è quindi ‘cerchiamo liquidità e avviamo le riforme con una tempistica’. Il dialogo del Fondo monetario con il governo è costante, c’è stato anche nei giorni scorsi, ci confrontiamo su tutto, sul titolo perpetuo, sulle politiche di bilancio, gli abbiamo dato le riforme che per noi sono dare fare e i loro tempi, abbiamo spiegato come vogliamo reperire finanziamenti e come destinarli… il dialogo sarà costante per valutare se ci sarà la possibiltà di avere un programma sostenuto dal Fmi. Ancora non lo sappiamo, dobbiamo mettere in sicurezza il bilancio prima e fare le riforme necessarie, la soluzione del 5 ter è una di queste cose da fare prima. Il progetto Paese: il problema principale di tutti è il settore finanziario, il primo passo è stato fatto su Cassa con l’indirizzo sul 5 ter, dobbiamo dare stumenti per migliorare la riscossione crediti. Se una necessità è creare condizioni migliori di mercato alle nostre banche, abbiamo necessità che in un accordo di associazione siano portati a casa obiettivi utili per la Republica, non puntiamo ad un accordo a tutti i costi. Ci vorrà equilibrio: passporting europeo per la finanza, superare i legacci nell’interscambio, sarà oggetto di trattativa, ma non sappiamo in quanto tempo ci saranno risultati.

Cosa stanno facendo gli altri Paesi: tutti stanno facendo debito e vanno sui mercati per sostenere il loro bilancio e le loro economie e le loro riforme. Il nostro non può essere un percorso inverso. Noi lo abbiamo sempre detto che ci muoviamo per un finanziamento da 500 mln di euro per dare una certa sostenibilità al bilancio dello Stato, per far fronte all’emergenza covid e a un primo programma di riforme. E non ci siamo mossi solo sul mercato, che però è l’obiettivo di governo perchè è il modo più sicuro con cui si finanziano gli Stati. Se ci fossimo andati anni fa, in condizioni migliori, probabilmente il prezzo sarebbe stato inferiore, altrimenti ci restano le strade alternative del prestito ponte nel frattempo. E dobbiamo essere consapevoli di questo, di un bilancio che ha contenuti importanti, la trasformazione del 5 ter che pesa 20 mln di euro ed è peso importante. 

 

San Marino News Agency

 

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