San Marino. Processo Mazzini, ricusazione di Caprioli

San Marino. Processo Mazzini, ricusazione di Caprioli

Ricusazione di Caprioli, si rischia lo stallo del processo Mazzini

L’istanza è stata presentata dalla difesa di Podeschi che sostiene un supposta mancanza di serenità del giudicante Ma l’appello potrebbe bloccarsi sine die perché manca il Giudice per i rimedi straordinari

Una ricusazione che potrebbe bloccare il processo Mazzini o, comunque, vederne rimandata la prosecuzione o la stentenza. L’ha presentata, tramite i suoi avvocati Stefano Pagliai e Achille Campagna, Claudio Podeschi. Già nell’udienza del 9 novembre scorso, i legali avevano sollevato alcune questioni, che sono all’incirca le medesime replicate nell’istanza di ricusazione depositata, questioni con le quali veniva fatta istanza che invitava all’astensione al giudice Caprioli. 

La ricusazione In sostanza i legali ripropongono nella ricusazioni questioni che già in quell’udienza del 9 novembre avevano enunciato. Partono dalla nomina di Caprioli, poi le affermazioni di politici pronunciate in Consiglio, poi il richiamo a verbali del Consiglio giudiziario nel quale era intervenuto lo stesso Giudice Caprioli, quindi la vicenda della mancata presa d’atto dei Giudici di appello dell’estate 2019 che vide il rinvio dell’inizio del procedimento di appello e un conflitto di attribuzioni che ne seguì avanti ai Garanti, fino al fatto che il Giudice ad aprile dovrà vedere la conferma o meno del proprio incarico essendo ancora nel cosiddetto “periodo di prova”. In particolare, insomma, è stata sollevata la possibile influenza politica nei confronti di un giudice che, tra qualche mese, dovrà essere sottoposto a conferma. In quell’udienza del 9 novembre scorso i legali avevano chiesto l’acquisizione di documentazione per sostenere la loro istanza di invito all’astensione. Tutte questioni che per i legali denoterebbero una mancanza di serenità di giudizio da parte del Giudice. Caprioli dal canto suo, con ordinanza aveva rigettato l’istanza istruttoria, che all’epoca era finalizzata appunto all’invito all’astensione, dichiarandola manifestamente irrilevante. Con ciò lasciando “impregiudicate le eventuali istanze di ricusazione o di nullità” da parte degli avvocati. Azioni che, evidentemente, adesso hanno ritenuto di mettere in campo. Tra l’altro il giudice Caprioli aveva già evidenziato non esserci motivi per una sua astensione, dichiarando a chiare lettere in udienza “io non sono dipendente dalla politica e questo è ciò penso profondamente”, lasciando agli avvocati la decisione di presentare o meno la ricusazione. Cosa che adesso hanno fatto.

Cosa potrebbe accedere Diversi i percorsi che potrebbe prendere il processo Mazzini a questo punto, anche alla luce del fatto che le scelte sulla giustizia adottate dalla maggioranza hanno generato un ulteriore motivo di stallo, dato che al momento il tribunale non ha un Giudice per i rimedi straordinari, cioè quel giudice chiamato a decidere proprio sulle ricusazioni.

La prima ipotesi è che l’istanza di ricusazione sospenda sine die il processo. Il Giudice Caprioli, cioè, potrebbe sospendere il processo per trasmettere gli atti al giudice per i rimedi straordinari competente per la ricusazione, giudice che però, si diceva, non c’è perché non è stato nominato, né è stato confermato il precedente, il Giudice Vitaliano Esposito.

La seconda ipotesi è che, come consentito dalla legge, Caprioli decida di proseguire con la discussione col calendario già fissato, attendendo soltanto per pronunciare sentenza, auspicando che il Giudice per i rimedi straordinari sia stato nel frattempo nominato e abbia deciso. La norma prevede infatti che “l’istanza di ricusazione sospende il processo. Tuttavia, nel caso in cui la stessa appaia dilatoria o sia la reiterazione, anche solo sostanziale, di precedenti istanze”. Stante l’assenza del Giudice per i rimedi, l’ipotesi che la ricusazione possa apparire dilatoria, magari in attesa che cambi anche il Giudice delle appellazioni con il nuovo che dovrebbe riprendere tutto daccapo, non parrebbe del tutto peregrina.

Terza ipotesi è che mercoledì 9 novembre, data nella quale toccava proprio alla difesa Podeschi sostenere la sua arringa difensiva, si proceda con l’altra arringa prevista, quella della difesa Balafoutis, e si rinvii la conclusione degli avvocati di Podeschi a una delle ultime date, in modo da evitare lo stallo del processo e nel frattempo, anche qui, sia stato nominato il Giudice per i rimedi straordinari.

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