San Marino. USC: “Dal 21 dicembre al 6 gennaio saremo nuovamente isolati”

San Marino. USC: “Dal 21 dicembre al 6 gennaio saremo nuovamente isolati”

“Apprendiamo con disappunto che dal 21 dicembre al 6 gennaio saremo nuovamente isolati.
Stiamo parlando del periodo più importante dell’anno, periodo in cui storicamente, tutte le attività commerciali, turistiche e non, hanno da sempre investito le maggiori risorse a disposizione”.

USC interviene in merito alle regole sugli spostamenti dall’Italia verso San Marino (e viceversa) e sulla situazione delle piccole e medie imprese. “Soprattutto in questo 2020 dove molte attività hanno subito perdite che vanno dal 30 al 70% derivanti non solo dal periodo di chiusura forzata ma anche e soprattutto da una mancanza di circolazione delle persone. Il comparto commerciale, turistico e delle piccole medie imprese subirà l’ennesima “mazzata”.
L‘Unione Sammarinese Commercio e Turismo non ha mai nascosto le criticità che si stavano delineando sin dai primi giorni di questa pandemia, lo dimostrano i documenti inviati alle istituzioni.
Abbiamo sempre sostenuto che prestiti e dilazioni di pagamento concesse non sarebbero bastati a salvare un comparto che, ricordiamo, ha sempre versato nelle casse dello Stato oltre 100 milioni di euro all’anno di sole imposte indirette e speciali ed impiegando costantemente oltre 3000 Dipendenti.
Cosa si è fatto di concreto in questi 12 mesi circa per salvare le aziende esistenti?!
Che fine hanno fatto gli aiuti alle imprese previsti nel DL63 del 21 aprile 2020?
“Finanziamenti agevolati alle imprese; finanziamenti a fondo perduto alle imprese ed alle famiglie; finanziamenti a fondo perduto a sostegno del fondo ammortizzatori sociali”.
Va ribadito che i titolari di impresa non percepiscono nessun ammortizzatore sociale in caso di perdita del lavoro o nell’eventualità di sospensione e cessazione dell’attività.
Cosa si è fatto di concreto per ridurre le distorsioni così palesemente presenti in questo Paese?
È “sbalorditivo” che anche in questa situazione non ci sia stato il benché minimo tentativo di tirare il “freno a mano” e porre fine alle disuguaglianze Socio Economiche presenti fra chi ha il “fondo schiena parato” e può proseguire la propria vita quasi indenne mentre permane un’altra fetta di Paese che non sa come arrivare a Natale.
Cosa si è fatto di concreto per ridurre una spesa pubblica divenuta insostenibile già da diversi anni?
Nel corso dell’anno USC ha già chiesto a questo governo il coraggio di fare scelte, magari impopolari ma necessarie e di attivarsi per sostenere le Piccole Medie Imprese con ogni risorsa possibile e con azioni concrete.
A nostro parere invece, si è preferito proseguire per un percorso di pseudo apparenza del “tutto va bene” perché non dovevamo creare panico all’interno del paese e dare un’immagine di Stato in “salute” verso l’esterno.
Non va tutto bene, per niente!

Le Piccole Medie Imprese non sono in salute così come non lo è il comparto Turistico e Commerciale.
Al contrario semmai le imprese si sono rimboccate le maniche e stanno cercando in tutti i modi di sopravvivere con le proprie forze, si stanno indebitando per sostenere le proprie attività e i propri dipendenti, con quale prospettiva? Per ora l’unica certezza è che saremo nuovamente ed economicamente isolati anche per tutte le feste natalizie.
E’ arrivato il momento di dare risposte concrete al Paese e a tutto il mondo imprenditoriale!”

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