San Marino. “Insofferenze in maggioranza”, Antonio Fabbri

San Marino. “Insofferenze in maggioranza”, Antonio Fabbri

“Tra vaccini e giustizia insofferenze su più di un fronte in maggioranza”

Peserebbero su una ipotetica verifica che qualcuno vorrebbe le forniture dei sieri ma anche le nomine in tribunale

Antonio Fabbri

L’annuncio di ieri sulla firma di una intesa, che peraltro nessuno ha ancora visto, più che la celebrazione di un successo appare la conclamazione di un fallimento. Per giorni, infatti, si è detto che l’accordo c’era già, e invece così non era. L’Esecutivo ha fatto sapere ieri che l’accordo era stato firmato.

Per giorni, infatti, si è detto che l’accordo c’era già, e invece così non era. L’Esecutivo ha fatto sapere fatto sapere ieri che l’accordo era stato firmato. Quindi: o non si era inteso bene che cosa si fosse firmato a marzo con il memorandum sulla collaborazione italosammarinese in tempi di pandemia, pensando magari che già ricomprendesse anche la fornitura vaccinale; o si pensava che bastasse parlare di “allineamento” con gli Stati europei per essere effettivamente allineati… sta di fatto che i vaccini non arrivavano. Per la verità non sono concretamente arrivati neppure oggi, con San Marino al diciottesimo giorno senza vaccini. Più che esultare in funzione di un quasi liberatorio “meglio tardi che mai”, sarebbe da fare ammenda, ma tant’è…

La questione, tuttavia, ha anche dei risvolti politici, con malumori soprattutto in casa democristiana, per come sul piano sanitario è stata gestita la seconda ondata e la vicenda vaccini, appunto. In molti, in Via delle Scalette, hanno la convinzione che si siano dovuti muovere loro per mettere una pezza alle defaillance sul punto del Segretario alla Sanità, che pure insiste sul successo dell’intesa di ieri, frutto di mesi di confronto. Lo sblocco della situazione pare arrivato, tuttavia, all’indomani dell’incontro alla Farnesina del Segretario Luca Beccari che pare sia riuscito a infilare di “sguaraguaglio” sul tavolo del confronto con il sottosegretario Scalfarotto, anche la questione vaccini e la relativa intesa tecnica.

A provare a stemperare i dubbi sorti, comunque, è arrivato ieri il comunicato congiunto di Segreterie Esteri e Sanità, nota che spoglia l’accordo tardivo dell’abito sciatto della sconfitta per agghindarlo con quello della vittoria. Chiavi di lettura, certo, che fanno però il paio con una insofferenza reale che c’è tra alleati, tanto che, risolta la questione vaccini, ci sarebbe addirittura chi vorrebbe intavolare una verifica in maggioranza.

D’altra parte non ci sarebbe serenità neppure in ambito di giustizia. Le cose, e gli avvocati lo rilevano nonostante abbiano prorogato la sospensione dello sciopero fino a marzo, sono addirittura peggiorate in tribunale quanto a efficienza. E se questo non importa a chi ha questioni da aggiustare o da far saltare, fa storcere il naso a chi ha a cuore la Giustizia. Tra l’altro non ci sarebbe troppa condivisione, in maggioranza, sulle ventilate proposte del Dirigente Canzio per la nomina dei nuovi Giudici di appello.

Insomma, tensioni si registrano su più di un fronte e ci sarebbe persino chi si è già informato se, sostituendo una ruota governativa, la legislatura possa continuare a marciare, ottenendo rassicurazioni in tal senso sul piano costituzionale. Si vedrà.

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