Crisi di governo in Italia, timori per i riflessi inevitabili a San Marino

Crisi di governo in Italia, timori per i riflessi inevitabili a San Marino

L’Informazione di San Marino: Crisi di governo in Italia, timori per i riflessi inevitabili sul Titano

Il segretario agli Esteri, Luca Beccari, ha fatto giusto in tempo ad incontrare il sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto, e a sottoporgli, tra le altre, anche la più impellente questione vaccini. Fosse andato oggi e non lunedì scorso alla Farnesina, non lo avrebbe trovato e non avrebbe quindi trovato l’interlocutore con il quale ha intavolato la discussione su una serie di importanti dossier aperti tra i due Stati. Nel pomeriggio di ieri, infatti, Matteo Renzi ha annunciato che i ministri Bellanova e Bonetti e il sottosegretario Scalfarotto, hanno annunciato la loro uscita dell’esecutivo. Di fatto si apre, quindi, la crisi di governo in Italia.

Quanto questo impasse italiano, peraltro nell’aria da giorni, influirà sui rapporti con San Marino, lo si vedrà nei prossimi giorni. Certo è che venendo meno gli interlocutori, in altre faccende affaccendati, i rapporti saranno molto più complicati, soprattutto per una maggioranza che ha puntato praticamente tutto sull’univoco rapporto con l’Italia il cui governo oggi è in crisi.

In una fase nella quale le interlocuzioni dovrebbero essere costanti, il fatto che venga meno l’interlocutore, non è, insomma, un problema di poco conto. Ieri pomeriggio la conferenza stampa di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha dunque comunicato le dimissioni dei ministri Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto.

“Nell’affermare la fiducia incrollabile nel presidente della Repubblica noi pensiamo che si debbano affrontare i tre punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto al presidente del consiglio”. Così Matteo Renzi a proposito della crisi di governo. Si tratta, dice Renzi, “di tre questioni poste al Presidente del Consiglio”. “C’è un’emergenza da affrontare ma non è l’unico elemento, ci sarà un motivo se è un Paese con il più alto numero di morti, il maggior numero di giorni persi a scuola e pil tra i più bassi. Qualcuno deve darsi una mossa e farlo vuol dire fare politica. Se le forze politiche dell’attuale maggioranza hanno voglia di affrontare i temi sul tappeto lo facciano, ma senza continui giochi di parole. La democrazia ha delle forme e se non vengono rispettate allora qualcuno deve avere il coraggio anche per gli altri”, aggiunge.

Il primo punto posto da Matteo Renzi in conferenza stampa come questione a cui il premier dovrà dare una risposta nel corso della crisi attiene “alle forme della democrazia”. In questo senso, Renzi ricorda: “l’uso reiterato dei decreti, la delega ai servizi, la trasformazione della democrazia in un grande reality show. Non l’accettiamo”.

“Sul recovery sono stati fatti molti passi avanti, ci sono meno bonus e più investimenti ma resta il problema del no al Mes. Il Mes significa più soldi alla sanità, se siamo in emergenza significa che servono soldi sanità non prenderli è da irresponsabili e significa ragionare con ideologia”. Una pregiudiziale sul presidente Conte? “Non abbiamo nessuna pregiudiziale, né sui nomi né sulle formule. L’unica pregiudiziale è che noi non faremo un governo con la destra”, dice Matteo Renzi.“Non si costruisce sulla sabbia. Se costruisci sulla chiarezza e nella chiarezza allora si va avanti nel patto di legislatura fino al 2023”. E a proposito della metafora dei costruttori usata dal presidente Mattarella. “Noi siamo orgogliosamente costruttori, vogliamo vedere il progetto”, aggiunge.

Vista la situazione italiana, dunque, i riflessi su San Marino appaiono inevitabili, come inevitabile è che anche sul Monte si cominci a ragionare sui possibili contraccolpi della crisi politica d’oltre confine.

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