San Marino. Debito con BCSM, nuova proroga. Antonio Fabbri

San Marino. Debito con BCSM, nuova proroga. Antonio Fabbri

Ecc.ma Camera in difficoltà economiche, nuova proroga per il debito con BCSM

Restituzione slitta di altri tre mesi al 31 marzo 2021 ed è subordinata alla collocazione del Titano Bond sui mercati internazionali Ulteriori interessi per 275.000 euro

Antonio Fabbri

La delibera non era pubblicata nei giorni scorsi ed è apparsa in questi giorni in uno dei “buchi” di numerazione degli atti del Congresso di Stato. Tra Natale e Capodanno, nella seduta del 29 dicembre, il Congresso di Stato, con la delibera n. 45 (ancora in attesa dell’ok dell’organo di controllo), ha deciso un ulteriore slittamento, con relativa erogazione dei relativi interessi, della restituzione del finanziamento ottenuto a suo tempo da Banca centrale.

Nel Consiglio Grande e Generale di dicembre – in cui è stato discusso il bilancio con la previsione che il famigerato Titano Bond da piazzare sul mercato internazionale servirà anche a restituire questo prestito – c’è stato chi ha proposto di non restituire affatto quella somma a Bcsm: “Come ci possiamo permettere di rimborsare 55 milioni di euro a Banca Centrale?”, aveva detto il consigliere Dc, Stefano Giulianelli, proponendo di cancellare quel debito perché “Banca Centrale ha fallito il suo obiettivo di dare stabilità al sistema”. Una provocazione, ma neppure troppo.

Sta di fatto, comunque, che il Congresso di Stato ha invece confermato la restituzione del debito, ma non più a dicembre 2020, bensì a marzo 2021, prevedendo un ulteriore rinvio. Il primo slittamento della restituzione, infatti, era stato stabilito a settembre. Il debito si sarebbe dovuto pagare a dicembre, ma non essendo stato piazzato il Bond, è stato previsto un altro slittamento al 31 marzo 2021, con ulteriori interessi da pagare per un importo di 275.000 euro.

Il dato preoccupante che emerge dalla delibera, però, è che l’Eccellentissima Camera, cioè lo Stato, versa in difficoltà economiche. Circostanza probabilmente già nota, ma che riportata in un atto ufficiale del Congresso di Stato assume un rilievo non secondario.

Si legge infatti nella delibera: “tenuto conto che l’Assemblea della Banca Centrale, nella seduta del 30 settembre 2020, ha deliberato, all’unanimità, di concedere una tolleranza di tre mesi sul rimborso dei predetti finanziamenti, nell’intesa che detta tolleranza avrebbe cessato di produrre effetti non appena l’Ecc.ma Camera avesse dichiarato la disponibilità delle risorse finanziarie derivanti dall’emissione del Bond, mantenendo invariate tutte le precedenti condizioni economiche già pattuite; considerato che l’Assemblea della Banca Centrale, nella seduta del 22 dicembre u.s., stante il permanere delle criticità connesse alla capacità di rimborso da parte dell’Ecc.ma Camera delle scadenze finanziarie in essere, ha deliberato all’unanimità concedere una tolleranza di tre mesi sul rimborso dei predetti finanziamenti, nell’intesa che detta tolleranza avrebbe cessato di produrre effetti non appena l’Ecc.ma Camera avesse dichiarato la disponibilità delle risorse finanziarie derivanti dall’emissione del Bond, mantenendo invariate tutte le precedenti condizioni economiche già pattuite; considerato che l’Assemblea della Banca Centrale, nella seduta del 22 dicembre u.s., stante il permanere delle criticità connesse alla capacità di rimborso da parte dell’Ecc.ma Camera delle scadenze finanziarie in essere, ha deliberato all’unanimità di approvare la concessione di una ulteriore tolleranza di 3 mesi sul rimborso dei citati finanziamenti, quindi sino al 31 marzo 2021, nell’intesa che anche detta tolleranza cesserà non appena l’Ecc.ma Camera dichiarerà la disponibilità delle risorse finanziarie derivanti dall’emissione del Bond, fermo restando invariate tutte le precedenti condizioni economiche già pattuite”.

Viste queste premesse il governo “prende atto di tale ulteriore periodo di tolleranza accordato dalla Banca Centrale in merito al rispetto delle scadenze dei contratti di finanziamento indicati nel preambolo, nel rispetto delle intese all’uopo stabilite” e “autorizza infine l’ulteriore spesa per interessi passivi in favore della Banca Centrale della Repubblica di San Marino fino alla concorrenza di euro 275.000”.

Quello che emerge chiaro, dunque, come già fissato nelle legge di bilancio, è che il piazzamento dei Titano Bond sarà essenziale e servirà in buona parte a restituire il prestito di Bcsm. Il titolo, però, dovrà essere piazzato entro il 31 marzo e, se non avverrà, viste le premesse fissate anche in delibera che conclamano una perdurante situazione di criticità delle casse dell’Eccellentissima Camera, la restituzione di questo debito, e non solo, sarà molto complicata.

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