San Marino. Vaccini Covid 19. In esclusiva la campagna vaccinale

San Marino. Vaccini Covid 19. In esclusiva la campagna vaccinale

Covid 19: vaccini con il contagocce per San Marino

Numeri, tempi e retroscena dell’arrivo delle dosi sul Titano

Saranno circa 270 le dosi di vaccino anti-Covid19 prodotto dalla Pfiser/ Biontech e da Moderna (cioè quelli autorizzati dall’Ema, l’ente europeo di certificazione dei farmaci), che perverranno probabilmente a fine gennaio nella Repubblica di San Marino. Lo stabilisce il protocollo di mutua collaborazione sottoscritto l’11 gennaio scorso fra il Segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta e il Ministro alla Salute, Roberto Speranza.

Con pazienza e aiutata da consigli di ricerca efficaci, La Serenissima è finalmente entrata in possesso di due documenti fondamentali per capire come la Repubblica potrà affrontare la grave pandemia in atto attraverso la campagna di vaccinazione.

Alla scoperta dei documenti tenuti riservati (segreti) dal Governo Si tratta del protocollo “Vaccini” dell’11 gennaio siglato a San Marino e il protocollo padre del 26 marzo. Entrambi derivazioni applicative del Piano d’Azione 2018-2020 sottoscritto a Roma il 4 dicembre 2017 dall’ex Segretario alla Sanità, Santi. Partiamo dal primo dei problemi: come faceva ad essere a San Marino il Ministro Speranza l’11 di gennaio? Ma non è certo di questo che dobbiamo parlare. Più interessante invece è la quantità di notizie che scaturisce dalla lettura dei due documenti. Il 26 marzo il Ministro Speranza si è impegnato a sostenere la fornitura di presidi medici, farmaci, tecnologia e quanto altro la Repubblica di San Marino avesse bisogno nel quadro di una reale collaborazione.

Il patto non ammetteva discordanze organizzative nella gestione della pandemia L’accordo si basava su due premesse: “…l’alto grado di corrispondenza tra le misure tempo per tempo promulgate dalla Repubblica Italiana e dalla Repubblica di San Marino per contrastare la diffusione del contagio” e, la seconda, riconoscendo i territori delle due Repubbliche “appartenenti a una medesima area geografica a rischio di contagio” metteva in guardia sul rischio che “… eventuali discordanze organizzative tra le due Amministrazioni ricadrebbero inevitabilmente sul territorio confinante, influenzando negativamente il contrasto all’epidemia”. 26 marzo. Cosa è accaduto in estate e stava per accadere in inverno se la Farnesina non avesse inserito San Marino in lista C), lo sappiamo tutti.

Disatteso l’art. 1 del protocollo iniziano i problemi seri per San Marino Di fatto le premesse dell’accordo di mutua collaborazione è stato disatteso proprio a partire dall’art. 1) che recita: “Le parti adotteranno misure equivalenti, e ove possibile coordinate, di prevenzione e contrasto del contagio da Coronavirus, sia in termini sanitari sia in termini di contributo di loro competenza alla sicurezza pubblica”. Fatta questa premessa la crisi sanitaria prodotta dalla prima ondata si è potuta affrontare anche per la collaborazione instaurata con l’Italia che si era dichiarata disposta a rendere disponibili posti letto anche in terapia intensiva (di cui fortunatamente non c’è stato bisogno), dispositivi di protezione individuale, strumentazione ospedaliera (ricordiamo tutti la paura relativa alla mancanza di respiratori), le strutture di analisi dei tamponi, che da quel momento hanno consentito di allargare lo screening di verifica delle positività sulla popolazione, farmaci anche sperimentali e off-label.

Il 27 dicembre iniziano le vaccinazioni per tutti tranne che per San Marino Un buon accordo, anzi ottimo. Un accordo che se fosse stato rispettato avrebbe consentito di procedere celermente anche per affrontare la fase della campagna vaccinale e molto probabilmente San Marino avrebbe ricevuto già dal 27 di dicembre le prime dosi dello Pfiser/Biontech destinate almeno al personale medico più esposto dei reparti di isolamento e della casa di riposo. Si è dovuto attendere invece l’11 gennaio per siglare l’atteso accordo, anche questo tenuto semi-segreto, (pubblicato poi sul sito dell’Iss, ma con evidenti incertezze) che regola la fornitura dei vaccini. Un protocollo che, fatte le dovute premesse formali, ne inserisce una tutt’altro che formale e che indica uno specifico richiamo all’ordine: “In considerazione delle implicazioni di sanità pubblica conseguenti alla stretta contiguità tra i territori delle due Parti e dell’intenso movimento di persone e mezzi tra esse nonché delle favorevoli implicazioni dell’adozione di misure equivalenti, e ove possibile coordinate, ivi incluso un piano di vaccinazione contro il Covid-19”, come dire, non ‘sgarrate’ più, altrimenti vi isoliamo.

Quante saranno complessivamente le dosi di vaccino in arrivo Ma è l’art. 1 ancora più esplicito e perentorio: “Le parti adottano misure equivalenti, e ove possibile coordinate, di prevenzione e di contrasto del contagio…”Come avverrà la fornitura? In che tempi, in quali quantità, con quali modalità? L’accordo è esplicito. Siglato il protocollo San Marino dovrà inoltrare la richiesta e potrà riceverne fino “…. ad assicurare alla popolazione sammarinese la necessaria copertura vaccinale attraverso un ciclo iniziale completo” con l’esclusione di eventuali richiami. Ci auguriamo ovviamente che si intenda per ‘completo’ un quantitativo doppio di dosi per immunizzare i 25.000 cittadini previsti, cioè 50.000 dosi.

Quando arriveranno le dosi, di quale marca e in quali quantità mensili Ma il punto di cui nessuno ha informato i cittadini è quello riportato al punto 2) dell’art. 2:” La fornitura avverrà comunque, per ciascun vaccino, nella proporzione massima di uno ogni 1.700 vaccini acquistati dall’Italia”. Secondo il Sole 25 Ore le dosi di vaccino che giungeranno in Europa certificate dall’Ema son circa 10 e 95mila.L’Italia ne ha diritto al 13,46% e cioè 1.358.787 nel trimestre gennaio-marzo 2021. Ciò significa che a San Marino spetteranno di Pfiser/Biontech circa 692 dosi e di Moderna circa 106, complessivamente 798 dosi. Nei prossimi tre mesi, non sarà possibile vaccinare tutto il personale medico e infermieristico con la prima dose. La speranza risiede quindi tutta in AstraZeneca, il vaccino inglese, che ha promesso all’Europa 16milioni di dosi nel primo trimestre. L’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, purtroppo lo sta frenando in quanto sono state riscontrate rilevanti irregolarità metodologiche nella fase dei test. In quel caso le dosi per San Marino entro il 31 marzo potrebbero aumentare di 1.279 unità ed allora si potrà tirare un sospiro di sollievo almeno mettendo in sicurezza una parte, seppur piccola della popolazione over 80. Tutto questo ovviamente, se il Governo non decide nuovamente di fare di testa sua nella gestione dei presidi contro la più grave pandemia della storia moderna.

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