San Marino. “Prestito ponte: attendiamo ancora delle risposte”

San Marino. “Prestito ponte: attendiamo ancora delle risposte”

“È un fatto che i consiglieri abbiano ratificato il famigerato Decreto Legge 212/2020, quello che ha dato al Governo gli strumenti giuridici necessari alla realizzazione del prestito-ponte con la Cargill, senza aver visionato il contratto definitivo che sarebbe stato sottoposto alla firma per il finanziamento in oggetto”.

E’ questa l’accusa mossa da Repubblica Futura all’esecutivo. “Pochi giorni dopo, il 29 Dicembre, il Governo ha annunciato in pompa magna il perfezionamento dell’operazione di finanziamento “secondo i termini e le modalità previste contrattualmente”.
Un contratto che, appunto, nessuno ha visto. Tra l’altro, come ha dichiarato un consigliere della Democrazia Cristiana durante la discussione in seconda lettura del bilancio previsionale 2021, la stessa Commissione Consiliare Finanze – che ha autorizzato il Governo alla firma, in base alla legge – ha visto solo una bozza del contratto, tra l’altro seduta stante e senza quindi poterlo nemmeno approfondire.
Alla data di oggi, tra l’altro, non è stata resa pubblica la delibera di autorizzazione alla firma di tale contratto, delibera senza la quale ogni firma sarebbe contro legge.
Trattandosi di un prestito sovrano, per il quale immaginiamo siano stati dati in garanzia beni dello Stato, crediamo che sia necessaria la massima trasparenza e non sia accettabile che poche persone, nel massimo segreto con tutti, possano ipotecare le proprietà dello Stato o la sua stessa sostenibilità e sopravvivenza.
Inoltre, come noto, proprio “grazie” a quel famigerato Decreto, il Tribunale competente in caso di controversia non sarà sammarinese, ma sarà un Tribunale straniero scelto (incredibilmente) dalla stessa Cargill!! E questo è un altro elemento particolarmente critico in termini di sovranità.
Alla luce di questo abbiamo presentato una interpellanza al Governo per conoscere
1. gli elementi salienti del prestito (scadenza, tasso di interesse, ecc..),
2. quali garanzie siano state fornite, qualora lo Stato non riesca a ripagare il prestito;
3. se siano stati messi a garanzia anche beni dello Stato, per la cui alienazione è necessario il voto dei 2/3 dei componenti del Consiglio Grande e Generale a norma di legge, voto che ovviamente non è mai giunto;
4. quale/i sia/siano il/i Tribunale/i che si esprimerà/esprimeranno in caso di controversie fra lo Stato e la Cargill.
Abbiamo però anche posto domande sugli studi legali che hanno ottenuto incarichi dal Governo per seguire la “trattativa”: si parla dello studio Clifford Chance, che sembrerebbe avere “contatti stretti” con lo studio Bonelli-Erede (e quindi col Presidente di Bcsm Catia Tomasetti). Chi ha scelto questo studio? Perché? A che prezzo? Esistevano alternative meno costose?
Infine, i due punti politici più importanti su cui abbiamo posto domande al Governo:
1. dove e come pensi di reperire le risorse necessarie a ripagare questo debito fra 1 anno, tenuto conto della situazione del bilancio dello Stato, che prevede un pesante deficit per il 2021 (-70 milioni, che facilmente potranno diventare -90 per effetto dei tagli a caso che sono stati fatti, come quelli all’Iss) e date le scarse riserve di liquidità;
2. come pensi di utilizzare queste risorse e come potranno essere in grado di produrre un ritorno superiore al costo del debito (unico modo per rendere il debito sostenibile).
Attendiamo risposte come le attende tutto il Paese. L’opacità su questo fronte è inaccettabile, scandalosa, un attacco al Paese.
Fa sorridere ricordare certe dichiarazioni del Movimento Rete (parte importante di questo Governo) quando fu secretata la delibera di consulenza a Rotschild nel 2013 e tale movimento ingaggiò una (giusta) battaglia per renderlo trasparente. All’epoca si trattava “solo” di una consulenza, oggi di una scelta che ipoteca i beni dello Stato e può mandare il paese in default: possibile che Rete non abbia nulla da dire? Come si cambia…”

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