Consiglio, report seduta pomeridiana 22 gennaio 2021

Consiglio, report seduta pomeridiana 22 gennaio 2021

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 20-25 GENNAIO

 

– VENERDÌ 22 GENNAIO– seduta del pomeriggio

 

            Nel pomeriggio l’Aula affronta il comma 13 B) con i sette decreti legge e decreti delegati in tema di emergenza sanitaria che vengono discussi, con i relativi emendameti, e ratificati.

Nel corso dell’esame dei decreti, il Segretario di Stato per l’Istruzione, Andrea Belluzzi, anticipa che dal prossimo 8 febbraio gli orari delle scuole d’infanzia torneranno regolari.

 

            Segue poi la discussione sul Progetto di legge qualificata presentato in prima lettura“Modifiche alla Legge Qualificata 3 agosto 2018 n.3 Regolamento del Consiglio Grande e Generale”, verso cui la maggioranza converge ma dalle opposizioni i consiglieri di Rf e Libera esprimono dubbi sulla reale efficacia dei tagli ai tempi previsti e si auspica che tra prima e seconda lettura ci siano ulteriori confronti bipartisan sui punti rilevati come più critici.  Con la fine del dibattito si interrompe la seduta, i lavori consiliari riprenderanno lunedì.

 

Di seguito un estratto del dibattito al comma 14.

 

 

Comma 14.  Progetto di legge qualificata presentato in prima lettura“Modifiche alla Legge Qualificata 3 agosto 2018 n.3 Regolamento del Consiglio Grande e Generale”. (Prima lettura)

 

Adele Tonnini, Rete, dà lettura relazione del progetto:

Il Progetto di Legge in esame contiene alcune modifiche al Regolamento Consiliare.

L’Art.1 comma 2 ripristina l’alzata di mano da parte dei Consiglieri e dei Segretari di Stato per la richiesta di parola nel comma Comunicazioni, e concede 10 minuti di tempo per ogni intervento.

L’Art.2, con la modifica del Comma 4, ripristina la presenza del relatore designato durante i lavori della Commissione Consiliare che esamina il Progetto di Legge di Iniziativa Popolare presentato all’Aula, come richiesto nella relativa Istanza d’Arengo approvata. Inoltre, nello stesso comma, stabilisce che gli emendamenti devono essere depositati presso l’Ufficio Segreteria Istituzionale almeno due giorni prima della convocazione della Commissione Consiliare Permanente, assegnataria del progetto di legge.

La modifica al comma 3 dello stesso articolo, prevede la novità che, in sede di esame in prima lettura, sia il relatore designato dai presentatori a dare lettura della relazione illustrativa del Comitato Promotore.

L’Art. 3 modifica i tempi di intervento in sede di esame dei PdL in I Lettura e viene eliminato il cosiddetto “monte ore”. In particolare:

al comma 2, il limite di tempo passa da venti a 15  minuti, per il proponente. Al comma 3, ad ogni Consigliere e Segretario di Stato è confermato il tempo d’intervento di 6minuti, mentre per il proponente, il limite di tempo per rispondere passa da quindici minuti a 8minuti.

L’Art. 4, con la modifica del comma 4, stabilisce che gli emendamenti proposti per la modifica dei decreti, vadano presentati all’Ufficio di Segreteria all’apertura del comma relativo alla ratifica del decreto stesso.

Con il comma 4bis, viene data facoltà ai Consiglieri o ai Segretari di Stato, se proponenti di emendamenti ai decreti, di avanzare proposte di emendamento anche nel corso della discussione dell’articolato, per un corretto coordinamento con le modifiche in corso di approvazione.

L’Art. 5 modifica i tempi di discussione per le Istanze d’Arengo. In particolare, vengono attribuiti 15 minuti di tempo ad ogni gruppo consiliare per ogni istanza d’Arengo e, nel caso di Istanze di particolare importanza, la Reggenza, in accordo con l’Ufficio di Presidenza, può attribuire un tempo di intervento di 5 minuti per ogni Consigliere.

L’Art. 6 modifica i tempi di intervento in sede di esame dei PdL in II Lettura e viene eliminato il cosiddetto “monte ore”. In particolare:

al comma 1 punto c), il limite di tempo passa da venti a 15minuti, per il proponente; Al comma 1 punto d), ad ogni Consigliere Ce Segretario di Stato) il tempo d’intervento passa da dieci minuti a sette minuti:  

Al comma 1 punto e) per il proponente in replica il limite di tempo passa da quindici minuti a 8minuti; AI comma 1 punto f) il limite di tempo per la replica dei Consiglieri (e Segretari di Stato) passa da 5 minuti a 3minuti;

AI comma 1 punto g) infine, viene definito il limite di 5minuti per svolgere la conclusione del dibattito, da parte del relatore.

L’Art. 7 stabilisce i tempi di intervento per la discussione degli Ordini del Giorno, e concede al presentatore oltre al tempo di lettura deIl’ODG, 5 minuti per riferire in merito, 5minuti al Segretario di Stato competente in materia e 5vminuti per ciascun Gruppo Consiliare o Lista rappresentati in Consiglio Grande e Generale per dichiarazioni di voto.

Gli Art. 8, 9 e 10 modificano le modalità di registrazione, consultazione e divulgazione delle sedute consigliari e delle audizioni nelle Commissioni Consiliari Permanenti .

L’art.11, con il comma 1 bis, prevede la possibilità, previa comunicazione alla Reggenza, di ammettere in Aula il relatore designato dal Comitato Promotore di progetto di legge di iniziativa popolare.

L’art. 12 definisce la data di entrata in vigore della legge.

Il punto di partenza del Pdl: i tempi con il vecchio regolamento si sono allungati parecchio, abbiamo riconosciuto tutti le problematiche del regolamento adottato nel 2018 e riteniamo corretto metterci mano. La proposta agisce sulle tempistiche, dopo la condivisione di una bozza con la maggioranza, è stata fatto confronto con l’opposizione e si sono raccolte anche da lì modifiche migliorative. Ci auguriamo il comma comunicazioni torni ad essere tale, il provvedimento non è solo tagli al minutaggio. Si toglie poi l’obbligo di iscrizione al comma per intervenire.

Sui decreti delegati la maggioraza propone un taglio di quasi la metà dei tempi, per arrivare più a concretezza.

 

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Noi abbiamo partecipato ad alcune riunioni, invitati dalla maggioranza per definire questo regolamento. Oggettivamente non ci siamo mai permessi di porre veti specifici, dobbiamo dire che alcune nostre osservazioni, come ha detto Tonnini, sono state tenute in considerazione, altre altrettante significative invece no. Mi riferisco a quello che per noi è l’elemento centrale, c’era una proposta che criticavamo, quella di posticipare i tempi di discussione dei decreti legge- decreti con cui il governo interviene senza alcuna delega-  e per noi è assolutamente antidemocratico.  

Quando si è discusso del precedente regolamento dell’ex maggioranza, bisogna dire che il taglio delle tempistiche ci è stato impedito dall’allora opposizione che si è opposta ad avere tempi di lavoro più efficienti ed efficaci. L’attuale regolamento aveva introdotto una innovazione che forse non ha funzionato che è quella del monte minuti per i gruppi, e dava la possiiblità oggettiva all’aula di programmare gli argomenti all’ordine del giorno per sapere quando questi iniziavano e finivano, ma si sono forse tenuti tempi troppo dilatati. L’opposizione di allora aveva negato la possibilità di restringere questi tempi.

 

Nicola Renzi, Rf

Queste non sono modifiche al regolamento, ma semplici riduzioni dei tempi di intervento. Si cerca poi di togliere valenza al comma comunicazioni. Ci dobbiamo chiedere quali sono le finalità.  Si si dice che sono lo ‘stare meno in Consiglio’, ma c’è bisogno davvero di questa cosa? Solo in questa seduta consiliare abbiamo già evaso in tre giornate 13 comma, tra cui la ratifica di 17 decreti. Abbiamo svolto un dibattito importante, come quello sulla crisi pandemica, l’opposizione in questa legislatura non ha mai fatto ostruzionismo. Siamo davvero sicuri che non si possa andare avanti cosìm con un po’ di buonsenso?

Se metto insieme tutte le cose che state facendo in questa legislatura vedo che si sta andando verso la compressione di tutto, dei tempi, della libertà, avete il dito puntato contro i giornalisti, contro i cittadini che si lamentano, contro le vignette… Fra la prima e la seconda lettura cerchiamo di trovare alcune modalità che, nel rispetto della riduzione dei tempi e dei costi, consentano anche la libertà di parola e di fare ragionamenti compiuti. Se no, andremo avanti con la vostra forza dei numeri, ma ogni giorno che passa lascerete condizioni peggiori di prima.

 

Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete

Ascoltado le riflessioni precedenti, mi convinco sempre più che il provvediento sia giusto da portare in aula. Capisco che comprimere i tempi possa ridurre il diritto per un consigliere di esprimere in termini ampi le proprie idee, tuttavia qui dentro abbiamo una scaletta da rispettare e siamo chiamati a svolgere un’attività pubblica. Renzi dice che abbiamo evaso 13 commi, ma 10 erano solo nomine e in 3 giorni abbiamo fatto 4 commi, e la verità è che ogni giorno di consiglio costa soldi alla cittadinanza e tempo per chi tra noi lavora, perché la politica non è una professione. Ritengo sia corretto ragionare e questa è la soluzione che noi abbiamo trovato per ridurre i tempi di Consiglio. Avete ragione, questa non è una riforma, ma un correttivo dei tempi. Penso che interventi di 30-40 minuti non sono accettabili. L’uso del tempo in un modo così dilatato è fatto per bloccare i tempi del consiglio, non per sviluppare un ragionamento. Quando si dovrà fare una riforma anche io do la disponibilità per sviluppare uno statuto delle opposizioni perché è giustissimo.

Oltre a un bilanciamento per il comma comunicazioni, che è comma politico dedicato principalmente alle opposizione, ci sono altre modifiche esaltanti sotto il profilo democratico, come la possibilità di intervenire in aula da parte del promotore del progetto di legge di iniziativa popolare.

 

Teodoro Lonfernini, Sds al Lavoro

Credo il lavoro dei gruppi sia una cosa opportuna e attuale rispetto a tanti ragionamenti sviluppati all’interno dell’Aula, non solo in questo primo anno di legislatura.

Nella scorsa legislatura, quando il lavoro sul regolamento era in corso, quando avete governato voi, perché non facevate le stesse punteggiature sui diritti della presa di parola anche per i vostri consilieri? In Aula il confronto era tra pochissimi, e tra quei pochissimi c’era un ulteriore numero risicato dei componenti di maggioranza. Oggi invece non possiamo certo dire che la dialettica accesa, a volte fastidiosa, manchi. Il testo riduce i tempi di intervento in comma comunicazione, che oramai non ha più il suo elemento essenziale, non riusciamo a portare elementi o approfondimenti politici, mettiamo solo elementi strumentali. Ma nella proposta riduciamo i tempi, così come nei commi specifici e nelle commissioni. Riprendiamo elementi di regolamenti precedenti che sono stati cancellati. Più efficienza significa più capacità di prodirre norme e riforme per il paese. Se porteremo questo Pdl in approvazione quanto prima  faremo un buon servizio.

 

Marica Montemaggi, Libera

Il regolamento della passata legislatura era l’esito di un lavoro condotto in 10 anni, ci può essere differenza tra una proposta fatta in 10 anni e una realizzata in pochi mesi. 

Ma non si può svilire tutto solo perché si deve fare presto, il regolamento non è solo riduzione dei tempi, mentre questo pdl è solo riduzione dei tempi. Alcune proposte che si potevano fare per rendere più snelli i lavori: nella scorsa legislatura non è stato possibile aprprovare la predisposizione di una sorta di question time, in cui l’opposizione poteva fare domande al governo e avere risposte in modo immediato. Avevamo proposto anche una calendarizzazione dei commi, adesso semplicemente la maggioranza non ridiscute quelle proposte, ma decide di tagliare e basta. Non mi pare un lavoro soddisfacente. Vediamo se tra prima e seconda lettura qualche proposta in più potrà essere accettata. E’ una forzatura quella che si porta avanti.

 

Fernando Bindi, Rf

Ho visto l’evoluzione dei regolamenti consiliari da quando era il governo che faceva l’Odg con la Reggenza. Ho visto poi il cambiamento introdotto con la novità dell’ufficio di presidenza. Sono figlio di un epoca in cui i consiglieri esercitavano gratuitamente il loro ruolo. Anche adesso viene fuori che in Consiglio ci possono stare pensionati o dipendenti pubblici, ma per chi è libero professionista o imprendotire fare il rappresentante del popolo è difficile.

            Per quale motivo si fa sparire il monte ore e si tagliano i tempi? Pensate che per spiegare alcuni argomenti bastino 5 minuti? Ci vorrà tempo per illustrare proprie posizioni. Il rapporto non è tra maggioranza e opposizione, ma tra governo e consiglio, bisogna che ci spogliamo di questo rulo di parte. Diversmente, allora fate il Consiglio da soli, farete anche prima e risparmierete i soldi.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete

Non credo sia solo qustione di conteniento costi e tempi. Da latre parti ci sono tempistiche diverse e mi può aiutare poter usare 5 invece 10 miuti per espicitare un concetto. Nel 2018 si sono poi verificate tante problmaitche in quel regolamento consiliare e ci si era ripreso impegno di fare delle valutazioni che sono anche in questo Pdl in prima lettura. Ci sono tante migliorie e apprezzo proposte delle modifiche dell’opposizione. Non è questione di maggioranza o opposizione. E’ stato fatto presente anche il dover organizzare i lavori del Cgg con ufficio di segreteria, ed evitare di fare inutili elenchi nei comma. Io ricordo che ci si era ripreso impegno di ridare dignità ai presentatori di progetti di iniziativa popolari, dare tempistiche per imparare a intervenire e c’era impegno da parte di coloro che lo avevano sottoscritto di fare il punto della situazione e di riaggiornarci. E spiace che lo sip ensa solo per togliere le tempistiche o per incidere sul gettone.

 

Gian Nicola Berti, Npr

Tornando in Consiglio e ho avuto modo di vedere nuovo regolamento, se il suo effetto sperato era di rendere dibattito consiliare più snello non è stao raggiunto, c’è chi interviene monopolizzando l’attenzione con discorsi ripetitivi da seduta in seduta, e diventa difficile mantenere l’attenzione. In Commissioni permamenti, senza microfoni verso l’esterno, il dibattito è più contenuto e gli interventi sono più apprezzabili. Gli interventi osno troppo lunghi e non entrano mai nel merito si prende microfono per fare speclazioni critica politica al governo e perdere di vista l’argomento privilegiato.

 

Sara Conti, Rf

Ero presente al confronto sul progetto, è vero alcuni passaggi sono stati mdificati in modo migliorativa ma non è vero che c’è stato accordo sul testo. Ci si era ripromesso di depositare il testo così come era per poi rivalutare punti su cui era necessaria maggiore valutazione ed emendarla magari in seconda lettura. Ci sono parti che non soddisfavano né me, né il collega di Libera, non è che dobbiamo andare a tagliare tempi a tutti i costi per tagliare i costi del Consiglio, ci sono altri modi per farlo e non c’è bisogno di tagliare tempi con la mannaia senza considerare diritto e necessità di contrappeso tra Consiglio e Governo. I punti su cui non si è trovato accordo sono l’alzata di mano in comma comunicazioni, qui su riduzione dei tempi eravamo disposti ad arrivare a riduzione tempi. Su alzata di mano non siamo d’accordo, il rischio è che come accade spesso alzerano la mano solo quelli di opposizione con il rischio che ci siano risposte di replica in maggioanza mentre noi non potremmo più intervenire. Va rivista possibilità di tenere il monte ore da gestire tra rappresetnati del gruppo, diversamente lasciamo il minutaggio più alto. Mi auguro tra prima e seconda lettura ci sia volontà di approfondire parti su cui non avevamo trovato accordo.

 

Alice Mina, Pdcs

Questa proposta è tetativo di efficientamente dei lavori del Cgg, rimodulando i tempi di discussione non certamente per convenienza politica. Non ho possibilità di raffrontare regolanti passati ma mi è stato sufficiente vedere in 12 mesi necessità di efficentamento lavori. Credo ridurre tempi non sia limitante intendimento è quello di dare risposte più celeri a Paese che è in forte difficoltà. Si chiama propost che potrà essere oggetto ulteriore approfondimento riguardo tutti i gruppi, c’è tutta la disponibilità da parte nostra.

 

San Marino News Agency

 

 

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