San Marino. Ritardi nei vaccini, il Congresso di Stato assicura: “Si lavora alacremente”

San Marino. Ritardi nei vaccini, il Congresso di Stato assicura: “Si lavora alacremente”

“Il Governo si è mosso su vari fronti per assicurarsi le forniture dei vaccini che hanno ottenuto la prevista autorizzazione dell’EMA (Agenzia Europe per i medicinali) come pure nei confronti delle industrie farmaceutiche in attesa di autorizzazione europea”. 

Lo assicura in una nota il Congresso di Stato che interviene nella giornata in cui si è discusso di vaccini all’interno della Commissione consiliare Sanità.

“Nessuna inerzia – scrive il Governo – ha mai caratterizzato l’azione delle Segreterie competenti per assicurare alla popolazione sammarinese la possibilità di avviare la campagna vaccinale contro il Covid-19. Ne è chiara e inequivocabile dimostrazione l’accordo, firmato tra i massimi responsabili delle politiche sanitarie di Italia e San Marino: il Ministro della Salute, Roberto Speranza e il Segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta. Un’intesa sottoscritta in data 11 gennaio 2021, frutto di un lungo lavoro comune in termini di sanità pubblica, iniziato diversi mesi prima e sfociato nell’accordo di mutua collaborazione del 26 marzo scorso. 

La nota ricostrusce che da un lato l’intesa “sanciva l’adozione di misure equivalenti e, ove possibile, coordinate, di prevenzione e contrasto del contagio da Coronavirus, comprendendo l’utilizzo di vaccini anti-COVID a tutela della popolazione dei rispettivi Paesi, non appena disponibili”. 

In particolare “all’articolo 2 comma 1, si stabiliva che la parte italiana avrebbe fornito a San Marino l’accesso ‘a proprie dosi di vaccini anti-COVID, al fine di assicurare alla popolazione sammarinese la necessaria copertura vaccinale attraverso un ciclo iniziale completo, come definito dal produttore, e con l’esclusione di eventuali richiami da praticarsi successivamente’.” Si parlava di un massimo di 50.000 dosi, “ritenuta sufficiente per coprire il 70% della popolazione, nel rispetto delle linee guida dell’OMS”.

I ritardi nelle forniture da parte delle aziende farmaceutiche produttrici – scrive ancora il Congresso – che stanno attraversando tutti i Paesi, hanno causato serie difficoltà alla concreta applicazione di questa intesa bilaterale mentre San Marino, da parte sua, ha messo in atto tutte le procedure necessarie per fare fronte alla massiccia campagna vaccinale: dalla formazione del personale sanitario deputato alla preparazione e somministrazione dei vaccini; la preparazione logistica; delle apparecchiature refrigeranti atte alla corretta conservazione delle dosi; lo studio e la realizzazione della campagna informativa e di sensibilizzazione sulla vaccinazione, la realizzazione degli atti amministrativi necessari per lo sdoganamento e l’approvvigionamento”.

 

Quindi il Governo spiega di essersi mosso “su vari fronti per assicurarsi le forniture dei vaccini che hanno ottenuto la prevista autorizzazione dell’EMA (Agenzia Europe per i medicinali) come pure nei confronti delle industrie farmaceutiche in attesa di autorizzazione europea”. 

Ribadita poi “la disponibilità, nel caso venisse richiesto dall’intera aula consigliare, di percorrere l’ipotesi di rifornirsi di vaccini non approvati dall’EMA, qualora lo si ritenesse opportuno”. Il riferimento è al vaccino russo Sputnik V.

In merito al paragone con gli altri piccoli paesi d’Europa, sollevato dai partiti di opposizione,  il governo precisa che “le vaccinazioni intraprese dai paritetici piccoli Stati europei, come ad esempio Andorra, sono frutto di protocolli d’intesa del tutto similari a quello italo-sammarinese con la Spagna e non il risultato di accordi privati con le stesse case farmaceutiche”.  

Infine la stoccata alle opposizioni e alle critiche: “Quella alle vaccinazioni non è una corsa, non è una gara a chi arriva prima, e il senso di responsabilità impone la più alta e rigorosa cautela, muovendosi sotto il severo controllo delle autorità sanitarie europee e non agendo sotto la spinta di chi approfitta della vulnerabilità e delle preoccupazioni della popolazione per sollevare polemiche strumentali e pretestuose. La salute dei cittadini è una cosa molto seria, non uno strumento per fare politica”.

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