San Marino. Augusto Michelotti: “Non mi sento rappresentato dai segretari di Stato”

San Marino. Augusto Michelotti: “Non mi sento rappresentato dai segretari di Stato”

“Una sommatoria di circostanze negative ha messo a nudo le palesi incapacità di questo governo e dei suoi esponenti che, quando sono saliti al soglio del potere, pensavano di avere tutte le soluzioni in tasca e questo è quello che sono riusciti a far passare nell’immaginario collettivo e a dare a intendere all’elettorato sammarinese prima delle elezioni”.

Ad attaccare duramente il Congresso di Stato e ogni suo esponente, ancora una volta, è Augusto Michelotti.

“Vorrei denunciare l’assoluta inadeguatezza delle persone che credono di rappresentare il Paese pur non avendo le capacità di ricoprire le cariche di governo alle quali stanno continuando a dare discredito a tutti i livelli – dichiara in un comunicato il membro di Area democratica. Come possiamo sentirci rappresentati da persone che fanno a botte nei bar e si coprono di insulti tra di loroa malapena azzeccano un congiuntivo o l’uso corretto di un verbo denunciando una profonda ignoranza della lingua italiana che fa paura e la dice lunga sulla preparazione e adeguatezza a stare dove stanno”.

L’ex segretario di Stato per il Turismo e il Territorio ci va giù duro: “Sig. Ciavatta, si presenta al Paese come l’opportunista antipatico che nulla ha fatto per salvare la faccia almeno da uomo che si assume e sa assumersi le proprie responsabilità, fregandosene anche della negativa e conseguente ricaduta sul suo movimento del quale ha semmai confermato l’ennesimo voltafaccia; della serie bravi a parole, ma disastrosi nella coerenza dei fatti e delle naturali reazioni che ogni azione bella o brutta comporta. Segretario Lonfernini, io fossi in lei (e, per fortuna, non lo sono) rinuncerei alla delega per l’Informazione e l’affiderei a qualcun altro del Congresso di Stato che abbia capacità gestionali più consone a un ruolo che dovrebbe essere soprattutto di tutela della libertà di stampa e dell’informazione e non della loro soppressione. Sig.ra Elena Tonnini, ancora nulla pervenuto sulla Cartiera Ciacci Forse non siamo degni neppure di un cenno di risposta? Sig. Stefano Canti, che fine ha fatto e che fine farà il Prg? Non le sembra il momento di tirarlo fuori dai cassetti? Non le sembra che il Paese abbia bisogno di un po’ di sana urbanistica o dobbiamo accontentarci di quel po’ di fumo che lei continua a sbatterci in faccia cercando di farci credere di stare facendo qualcosa? In realtà poche cose le sta facendo, dei gran danni, peggiorando la situazione esistente per riportare tutto sotto il controllo di mamma Dc che ha un gran bisogno di fare clientelismo cementificatorio. Se non sa gestire la sua segreteria, pensi alla sana idea (per il Paese) di dimettersi”.

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