“Siamo rimasti esterrefatti di fronte al fatto che, dopo il clamore creato dalla vicenda e la diffusione di ordinanze che avevano creato non poche aspettative, il caso titoli di Banca Cis si possa risolvere con il rinvio a giudizio delle due sole figure apicali dell’istituto di credito, lasciando indenne tutto il sottobosco che ha ruotato intorno a fatti incresciosi”.
Lo dichiara la Confederazione sammarinese del lavoro, aggiungendo in una nota sul “caso Titoli” che i soli due dirigenti di Cis rinviati a giudizio “sarebbe uno schiaffo alle persone perbene quelle di cui beneficerebbero coloro che hanno svolto un ruolo di primo piano in tali fatti, peraltro riferite a persone che hanno avuto notevole influenza sulla politica, altre che avevano incarichi direttivi in Banca Centrale e altre ancora che tiravano i fili delle marionette dall’esterno”.
“Oltre un miliardo di debiti riconducibili ai dissesti bancari non potranno essere eventualmente addebitati a due sole persone – manda a dire il sindacato sammarinese -, seppure dirigenti di un istituto di credito che, da solo, costerà allo Stato alcune centinaia di milioni di euro per tutelare i clienti onesti”.
Infine, la Csdl ribadisce, “ancora una volta, che va fatta chiarezza non solo su chi è stato responsabile della mala gestione delle banche, ma anche su chi ne ha avvallato l’operatività e chi ne ha beneficiato, non restituendo i soldi ricevuti in prestito, anche attraverso i ‘saldi e stralci’, con i quali verosimilmente sono stati fatti sconti che oggi ricadono sulla collettività”.
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