Ieri pomeriggio in Consiglio, prima dell’approvazione del decreto n. 22 “Aggiornamento e proroga delle disposizioni per il contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid- 19” e dell’emendamento del governo sulla farmacia internazionale per l’utilizzo del vaccino russo Sputnik, non sono mancate discussioni tra maggioranza e opposizione al Centro congressi Kursaal.
Lo riporta San Marino News Agency nel proprio dossier sui lavori consiliari di ieri pomeriggio.
Giuseppe Maria Morganti (Libera) ha dichiarato: “Come si può garantire professionalità e competenza della farmacia internazionale se l’autorizzazione viene da un organo politico? Si perde anche significato di responsabilità delle scelte”.
Francesco Mussoni (Pdcs) ha replicato così: “La politica non può autorizzare. Qui di politico non c’è niente, qui la politica lascia spazio ai tecnici, per noi l’emendamento del governo è valido e rispetta modalità di funzionamento precisa, tra l’altro ultimo comma stabilisce che il farmaco deve essere utilizzato da almeno 10 Paesi. Emendamento di Libera rischia di rendere più burocratica pratica già consueta”.
È intervenuto anche Nicola Renzi (Rf): “Ci sarà un motivo se finora abbiamo scelto Aifa ed Ema? Ogni ente utilizza suoi criteri e procedure, ad esempio dobbiamo chiederci se usano test su persone o animali? In emergenza si devono cambiare leggi per mettere toppe. Cito un comunicato di Rete in cui mi si criticava per aver invitato in passata legislatura ministro russo: sono contento di quello che ho fatto allora, ma voi vi rendete conto di quanto strabismo e di quante parole vane avete detto?”.
Iro Belluzzi (Npr) ha detto: “Io vedo il rischio di acquistare prodotti non sperimentati nel contesto geografico in cui siamo inseriti. Forse sarebbe opportuno fare qualche controllo in più nel momento in cui si acquistano farmaci che non provengono da a Europa o Usa”.
Leggi il testo integrale del report sui lavori consiliari
——