San Marino. Al via la riqualificazione dell’area ex pattinaggio

San Marino. Al via la riqualificazione dell’area ex pattinaggio

La Serenissima. Finalmente si può ricostruire!

CATERINA MORGANTI – Quella del bar pattinaggio è una vi­cenda legata a doppio filo con le mire che da qualche decennio imperver­sano su quello spazio, e quello adia­cente delle due Cave, dove un non troppo lungimirante piano degli anni ‘90 (sempre poi ricopiato dai vari con­sulenti voluti da governi di ogni colo­re) offriva soluzioni di sviluppo com­pletamente avulse dalla vocazione del territorio. Idee di centri benesse­re e grandi alberghi a sette stelle che poco raccontano della nostra storia, tristi “copia e incolla” di progetti, pa­gati profumatamente, mutuati da al­tre realtà. Mire che sembravano, fino a pochi mesi fa, aver trovato ancora una volta la strada del Palazzo con la delibera del 14 settembre 2020 dove il governo decideva, in cambio di de­positi bancari da parte di investitori, di offrire porzioni di centro storico in nome di uno sviluppo dai tratti discutibili, almeno in termini di tute­la del bene pubblico. (…)

L’investitore non è arrivato e per fortuna, perché forse ora c’è spazio per ripensare se lo sviluppo del nostro territorio e il rilancio del turismo debba passare necessaria­mente dalla cementificazione della Cava degli Umbri per la realizzazione di un centro benessere o dal barat­tare la scuola con un grande albergo a 7 stelle. C’è tempo per domandar­si se interventi che modificano in modo radicale la natura del nostro centro storico siano veramente oc­casione di sviluppo oppure non sia opportuno, a tutela del patrimonio di tutti, valutare altre opportuni­tà più in linea con quello che oggi il turismo richiede e capire che per rilanciare un’economia ormai asfit­tica, e asfittica forse proprio perché mira sempre alle “grandi” imprese, è necessario cogliere le opportuni­tà reali che il territorio può offrire. (…)

Oggi finalmente quello spazio sarà restaurato (a bilancio anche la risistemazione della pista che consentirà di ter­minare il progetto del 2015 che ha dato seguito allo smantel­lamento dei campi da tennis). Il nuovo chiosco sorgerà tra le quattro piante con una struttura capace di dialogare a pieno tito­lo con il paesaggio. Un progetto di eccellenza realizzato a quat­tro mani da Lazzaro Rossini e Luca Morganti con la super­visione al cantiere di Samanta Gasperoni.

Articolo tratto da La Serenissima

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