San Marino. Conferenza stampa governo e maggioranza di ieri, 01 marzo

San Marino. Conferenza stampa governo e maggioranza di ieri, 01 marzo

“Ristori solo alle attività che possano avere una continuità per evitare di disperdere le risorse”

Il Segretario alle Finanze prudente: “Le risorse non sono tantissime” sulle riforme medio e lungo termine: vanno “fatte bene” e in questa fase sarebbero recessive

Antonio Fabbri

E’ un significato politico quello che governo e maggioranza hanno voluto dare alla conferenza stampa di ieri: un approccio dell’Esecutivo alla “ fase 2” con il pieno appoggio delle forze politiche che lo sostengono. Così ha voluto inquadrare la conferenza stampa congiunta il Capogruppo democristiano Francesco Mussoni, dopo che i Segretari di Stato hanno ripercorso i passaggi delle ultime settimane, dal piazzamento delle obbligazioni di Stato, i Titano bond, all’arrivo dei vaccini, alle nuove restrizioni che dureranno fino al 22 marzo. “Conclusa l’emissione del bond e perfezionata anche dal punto di vista amministrativo e tecnico-contabile – dice il Segretario agli Esteri Luca Beccari – abbiamo preparato la strada per dare stabilità al nostro sistema, che non è più a rischio di liquidità. Questo sarà dunque un anno sfidante per San Marino. Ci dovremo confrontare con delle prime riforme e, sul piano della campagna vaccinale fondamentale per la ripartenza economica, abbiamo uno stock di disponibilità che ci permetterà di recuperare il tempo perso”.

Il Segretario all’Istruzione Andrea Belluzzi evidenzia come in questa “terza ondata” il virus colpisca in modo particolare i bambini. “Siamo comunque pronti e abbiamo dato inizio a campagna di vaccinazione. Ora abbiamo bisogno di tenere la nostra sanità con la minor pressione possibile. Per questo abbiamo chiesto tre settimane di sacrifici. Nella scuola dell’infanzia abbiamo agito in modo da poter garantire il contenimento di eventuali bolle di contagio e siamo tornati alla riduzione dell’orario e alla diminuzione del numero di alunni nelle classi, considerato che si è deciso, in caso di contagio in una classe, di metterla in quarantena e di evitare di fare il tampone a tutti. Con le classi più piccole il disagio sarà minore”.

Il Segretario all’istruzione invita anche a contenere il più possibile le visite a famigliari e amici. “Altro ambiente di propagazione del virus, infatti, quello famigliare e della abitazione. Riunioni, cene a livello amicale e famigliare vanno evitate. Contiamo che sia l’ultimo sacrificio per avere una situazione migliore tra tre settimane”.

Torna sulle questioni economiche il Segretario alle Finanze, Marco Gatti. “Il titolo ha avuto molto successo e non era una cosa scontata. In pochi, anche dall’interno, credevano nella possibilità di accesso ai mercati. Adesso, invece, il nostro Paese ha le risorse per affrontare il percorso delle riforme, per dare risposte sui ristori, anche alla luce del fatto che sono finalmente arrivati i vaccini. Le attività poste in essere hanno premiato una azione di governo portata avanti in un momento non facile. Ci sono investitori esterni che credono nella possibilità della Repubblica di conseguire un rilancio importante. Ce lo attesta anche il Fondo monetario internazionale, che non ha nessun ritorno rispetto a quello che dice”. Il segretario Gatti sottolinea che sono stati riconosciuti gli effetti positivi su Cassa di Risparmio grazie al superamento del 5-Ter. “Stupisce vedere oggi che ci sono soggetti politici che dicono che è facile andare in utile per Cassa, perché ci sono i soldi. E se era facile perché non lo hanno fatto loro?”, chiede provocatoriamente il Segretario Gatti.

Il Segretario agli Interni Elena Tonnini ha richiamato le misure del Decreto 46 che pone delle restrizioni per la manifestata “esigenza della struttura ospedaliera di rendere più efficace la campagna vaccinale, che per essere tale va affiancata al contenimento dell’aumento dei contagi”. Il Segretario agli Interni pone l’accento sulla necessità di vaccinare “in poche settimane le fasce più a rischio. Come fare questo? Serve la collaborazione della popolazione. In questa fase sono i comportamenti responsabili a fare la differenza. L’unico modo è tenere alta l’attenzione su questi comportamenti, fino al 22 di marzo. Va in questa direzione il decreto”. Rimarca poi come il “contesto famigliare richieda maggiore attenzione, soprattutto per il rischio di trasmissione alle persone anziane”. Richiamate quindi le misure restrittive già descritte nel Decreto.

Quindi i capigruppo di maggioranza hanno rimarcato il sostegno dei partiti al governo. “Passati alla Fase 2 – ha detto Francesco Mussoni capogruppo Dc – nelle prossime settimane dovrà partire la fase di riorganizzazione e sostegno all’economia, dopo un anno difficilissimo. Nella Fase 2 dovremo cercare di lavorare con il governo per le riforme e i ristori dei quali si sta discutendo”.

Il capogruppo di Rete Matteo Zeppa sottolinea la parola, usata anche dal Fmi: “La resilienza è un termine bellissimo, qualcosa che consente di sopravvivere e di adeguarsi alla situazione per superarla. Possiamo dire oggi di avere un nuovo punto di partenza”.

Il capogruppo di Npr Denise Bronzetti sottolinea “il confronto corale tra maggioranza e governo per portare avanti il lavoro svolto fino ad oggi. Come è stato detto ora occorre passare alla Fase 2, con provvedimenti anche impopolari per i quali non ci potremo aspettare l’ovazione da parte dei cittadini, ma occorrerà necessariamente cambiare. Questo non significa per forza lacrime e sangue, ma di sicuro una impostazione diversa rispetto a quanto fatto fino ad oggi”.

Il capogruppo di Motus Liberi, Gaetano Troina, torna sulle restrizioni: “non piacciono a nessuno, ma derivano da alcuni eccessi che ci sono stati e le cui conseguenze le devono pagare tutti quanti. Si spera che con questo nuovo decreto questi eccessi possano essere contenuti”. Poi, sul piano economico “ci sono attività che attendono i ristori. E’ tempo di cominciare a distribuirli”. Se questo è il quadro della situazione, sul cronoprogramma di riforme e interventi, di cui aveva parlato lo stesso Esecutivo, le risposte sono ancora vaghe.

Non c’è insomma una scansione temporale precisa. Si conta entro l’anno di portare avanti confronto e riforme necessarie. Per elencarle il Segretario Beccari si rifà all’elenco degli interventi da mettere in campo, elenco contenuto nel programma di governo.

Ancor più prudente alla domanda sulla sulla tempistica, però, è il Segretario alle Finanze: “Rispondo con una controdomanda: se si pensa che una riforma dell’Iva, una riforma dell’Igr, una riforma delle pensioni in un momento pandemico come questo possano aiutare il rilancio economico… io penso che l’introduzione di riforme così tout court, giusto per dire che le abbiamo fatte, possa aggravare la situazione e non rilanciarla. Le riforme vanno fatte ed introdotte, ma devono essere di ampio respiro e aumentare la base imponibile. Quindi hanno necessità di essere concertate, calate nella struttura del Paese e vanno fatte bene”. Tempi precisi il Segretario non ne ha dati, dicendo che saranno portate “se possibile entro l’anno o almeno avviate”. Annovera quindi le riforme tra le cose da fare nel medio e lungo periodo. “Poi ci sono cose che vanno fatte subito, come i ristori”.

Ma anche sui ristori c’è prudenza: “Tante attività – ha detto il Segretario Gatti – erano già decotte prima della pandemia. Quello che andiamo a fare è un investimento e dobbiamo valutare gli aiuti per quelle attività che sono in grado di continuare, non per quelle che, purtroppo e ci dispiace, non avranno possibilità di rilanciarsi. Le risorse non sono tantissime e vanno utilizzate al meglio e dovranno essere restituite. Quindi occorre fare sì che questi ristori abbiano una ricaduta su quelle attività che possano avere una continuità, per non disperdere le risorse che si hanno”. Su questo si sta cercando un punto di mediazione e di equilibrio con le categorie. Quindi ribadisce il “no” agli interventi “a pioggia”. Resterà da capire chi deciderà e con quali parametri quale impresa rispetto ad un’altra si riterrà che abbia la possibilità di rilancio. Comunque è stato annunciato che i ristori dovrebbero arrivare a breve.

Sulle perplessità sollevate relativamente al decreto 46 e alla possibilità di controlli anche nei domicili privati da parte delle forze di polizia, anche dietro segnalazione, il Segretario agli interni Elena Tonnini afferma: “Mi sento assolutamente di escludere interventi che facciano pensare all’introduzione di uno Stato di polizia. C’è una attenzione, chiaramente, al discorso dei segnali che possono arrivare a possibili assembramenti dentro le case. Il messaggio che ci tengo a far passare è che le forze di polizia sono a servizio della cittadinanza e monitorano il rispetto delle prescrizioni. Sono un punto di riferimento, sono coloro che vengono chiamati in caso di necessità e nei casi in cui si ravvisino delle situazioni di necessità. Quindi nessuno deve preoccuparsi di controlli arbitrari. Questo non avverrà. Non è questa l’intenzione, ma quelle di evitare i contagi nelle situazioni di maggiore rischio”

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