San Marino. Aborto, referendum ammissibile per il Collegio Garante. UDS: “Ce l’abbiamo fatta!”

San Marino. Aborto, referendum ammissibile per il Collegio Garante. UDS: “Ce l’abbiamo fatta!”

“Ce l’abbiamo fatta! Oggi arriva dal Collegio Garante la sentenza di ammissibilità del nostro quesito referendario a favore della libertà di scelta delle donne, un tassello importante verso un appuntamento con la storia”.

Si apre così una nota dell’Unione Donne Sammarinesi, che prosegue: “Arrivarci, per la cittadinanza ed Unione Donne Sammarinesi, non è stato facile. Perché, si sa, le lotte per la parità di genere sono lotte lunghe, difficili, che cambiano la società, la cultura e che segnano la storia di un Paese.

Ci siamo arrivate con un percorso rispettoso della legge e delle Istituzioni.

Non abbiamo fatto scioperi o manifestazioni. Non abbiamo bruciato reggiseni in piazza, sebbene nell’immaginario di qualcuno le femministe sono ancora così. Non abbiamo attaccato i partiti contrari o lodato quelli favorevoli alle nostre rivendicazioni. Non abbiamo offeso chi non la pensava come noi, anche se a noi non è stato riservato lo stesso trattamento.

Abbiamo girato la testa dall’altra parte ad ogni provocazione.

Siamo state in silenzio, per scelta e non perché ci hanno zittito, in attesa di ciò che sarebbe giustamente, prima o poi, arrivato con l’impegno e la pazienza, raccogliendo all’interno di UDS, donne e uomini di destra e di sinistra, di ogni generazione.

Abbiamo percorso tutte le strade che l’ordinamento prevede per la democrazia diretta: negli ultimi 18 anni abbiamo presentato innumerevoli Istanze d’Arengo regolarmente bocciate o, peggio ancora, approvate e lasciate in un cassetto, oltre a ben due progetti di legge di iniziativa popolare, fermi da anni alla prima lettura.

Abbiamo pazientato nel 2019 quando la caduta del governo ha bloccato l’iter del nostro ultimo progetto di legge. Abbiamo pazientemente messo in stand-by lo stesso progetto di legge nel 2020, con la massima responsabilità nei confronti di una pandemia che bloccava ogni iniziativa civile.

Quando tutte le vie di democrazia diretta non hanno dato risultati, quando la politica, per l’ennesima volta, ha disatteso le richieste delle proprie cittadine e dei propri cittadini con scuse non più accettabili, abbiamo deciso di percorrere la strada del Referendum.

Adesso saranno le cittadine ed i cittadini a decidere su un tema sensibile, un tema che tocca la libertà delle donne, o meglio, che finalmente trasforma le donne in persone”.

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