I fatti di via Giacomini

I fatti di via Giacomini

 

I sammarinesi non tollerano quanto accaduto in via Gino Giacomini il 1 aprile. Non lo tollerano perché proprio chi ha imposto leggi durissime e purtroppo inefficaci, per limitare i contagi della micidiale pandemia che stiamo vivendo, le ha, così spudoratamente, trasgredite.

Non tollerano che i sacrifici a cui tutta la popolazione è stata chiamata siano messi a repentaglio proprio da chi dovrebbe, con l’esempio, indicare quale comportamento tenere.

Fra i giovani, che in prima linea in questi giorni stanno manifestando un forte dissenso, aleggia una tristissima amarezza per la speranza spezzata da una classe politica che ha conquistato il potere facendosi paladina del cambiamento e della trasparenza, dimostrando invece di essere tutt’altro.

Libera da mesi sta denunciando l’involuzione causata dall’arroganza di un governo che con i numeri sta disattendendo le regole basilari della normale democrazia. Lo ha fatto con la giustizia, lo sta facendo con il debito estero, lo impone con la decretazione d’urgenza, in un’orgia del potere che non ha paragoni con la storia dal dopoguerra ad oggi.

I fatti di via Giacomini sono solo la punta dell’iceberg dietro la quale si nasconde il peso di una politica che ha perso l’equilibrio nella gestione del potere e intende imporre al Paese scelte che ne aggraveranno la condizione rendendo inutile ogni tentativo di rialzare la testa.

A questo Governo interessa solo mettere una pezza ai disastri che una politica scellerata ha provocato negli anni in cui distribuivano le banche ai non banchieri e accumulavano denaro con le triangolazioni, anni in cui la comunità internazionale ha definitivamente rotto gli indugi e bloccato le mire espansionistiche nella finanza di una San Marino irriconoscibile.

Con i decreti Covid, che denotano l’incapacità di tenere sotto controllo il contagio, il Governo ha chiesto ai cittadini e agli imprenditori sacrifici enormi con ripercussioni sul piano sociale ed economico da cui non sarà facile riprendersi.

Disattendere quelle norme organizzando una festa (vietata) che ha coinvolto decine di persone (in assembramento, vietato), senza protezioni (vietato) e fra queste, un numero consistente di membri del Consiglio Grande e Generale e, per quanto è stato confermato, anche un Segretario di Stato e un alto dirigente della sanità pubblica, rappresenta la dimostrazione tangibile che oramai, la maggioranza si sente intoccabile fino al punto di poter trasgredire la stessa legge da lei stessa approvata.

La protesta dei cittadini si sta però manifestando con forza sui social e su alcuni organi di informazione che riescono, correndo fortissimi rischi, a conservare (per quanto tempo ancora?) la necessaria indipendenza. Cittadini i cui commenti vengono ‘bannati’ (cancellati) se non sono di gradimento di chi detiene il controllo dei blog e stampa che viene accusata di distorcere le notizie ed è sottoposta alla continua minaccia delle denunce. Sorte analoga viene riservata alle forze di opposizione continuamente accusate di esprimere pensieri non in linea con quelli imposti dal governo.

Appare paradossale, siamo nel 2021 e pare invece di fare un passo indietro di 100 anni.

La questione è seria e non riguarda solo i fatti di via Giacomini, per questo motivo chiediamo che coloro che devono svolgere un ruolo attivo, come gli anticorpi sul nascere di una malattia, facciano subito il proprio dovere a partire dai poteri di controllo politico e sociale, ma anche istituzionale.

Per i fatti di via Giacomini come richiesto dai cittadini, si faccia luce su tutti coloro che sono compromessi e non solo sui due giovani Consiglieri, presi come capri espiatori, in una situazione in cui sono soprattutto quelli che si nascondono ad essere veri responsabili.

Libera, fino a quando le sarà permesso, continuerà a tenere alta la sua voce critica.

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