San Marino. Coronavirus, Ass. Salute Attiva: “Rifiutiamo l’obbligo vaccinale”

San Marino. Coronavirus, Ass. Salute Attiva: “Rifiutiamo l’obbligo vaccinale”

“Si continua a fare decretazioni provvisorie che colpiscono prevalentemente i cittadini incolpandoli di atteggiamenti non rispettosi delle norme in vigore mentre le élite politiche festeggiano in spregio a qualsiasi norma con l’ospedale strapieno di gente che sta male”.

Così l’Associazione Salute Attiva sulla gestione dell’emergenza coronavirus nella Repubblica di San Marino, spiegando in una nota che “è ormai evidente ai più che questa sia una malattia curabile se presa nei primissimi momenti del suo esordio, con un’assistenza domiciliare adeguata e con l’utilizzo di farmaci di uso comune che sul campo hanno dimostrato di essere in grado di interrompere il decorso nefasto a livello clinico provocato da questo virus”.

“Il perseverare in una gestione delle cure domiciliari come quella attuale significa voler continuare a mantenere in essere l’emergenza che è legata a doppio filo alla saturazione della Terapia Intensiva – si legge nel comunicato -. In un anno non è stato redatto dai nostri medici alcun protocollo di prevenzione in cui indicare alla popolazione la necessaria integrazione di vitamine e oligoelementi in grado di preparare l’organismo ad affrontare un eventuale contagio in una condizione di maggior forza e benessere in quanto il Covid, come tantissime altre malattie, trova terreno fertile quando i nostri equilibri interni sono stati alterati da stili di vita errati protratti nel corso degli anni. È ormai risaputo, infatti, che Vitamina C e Vitamina D, Zinco, Lattoferrina, Quercetina ad esempio sono in grado di limitare di molto la possibilità di un aggravamento dei sintomi della malattia”.

Le ultime dichiarazioni del segretario di Stato per il Lavoro, Teodoro Lonfernini, sull’obbligo vaccinale per personale sanitario, professori, forze dell’ordine e Pubblica amministrazione, “sono poi di una gravità assoluta in quanto la previsione di una obbligatorietà del vaccino violerebbe diritti umani tutelati dai trattati internazionali sottoscritti da San Marino”, sottolinea l’Associazione Salute Attiva, che poi aggiunge: “Ci opporremo in ogni modo e in ogni sede per tutelare i nostri diritti. Se per un anno intero abbiamo tenuto un atteggiamento collaborativo e costruttivo con le autorità sanitarie, facendo molto spesso proposte operative, peraltro mai accolte, ora diciamo basta a questo stato di cose”.

Qui di seguito le richieste avanzate dall’Associazione Salute Attiva: “Chiediamo cure domiciliari precoci e adeguate in base alle ricerche ed osservazioni cliniche svolte da medici che con etica e coerenza al loro giuramento hanno sperimentato essere risolutive. Chiediamo la distribuzione o almeno l’indicazione dell’utilizzo della vitamina D almeno per le persone ritenute categoria fragile e ricoverate in case di cura. Sono sempre di più gli studi internazionali che dimostrano la correlazione tra bassi livelli di vitamina D e morte per Covid-19; rifiutiamo l’obbligatorietà, per qualunque categoria professionale, di un vaccino sperimentale che ha una valenza discutibile mentre ha una sospetta pericolosità nel breve e soprattutto nel lungo termine non trascurabile; rifiutiamo un pass vaccinale che di scientifico non ha nulla in quanto nessuno ancora può dimostrare che il vaccino interrompa la catena del contagio e soprattutto nessuno ancora può dire che grado di copertura dia e per quanto tempo; chiediamo di riaprire subito la scuola in presenza, senza mascherina al banco e/o all’aperto, in quanto recenti studi fatti su oltre sette milioni di bambini, dimostrano che non vi è nessun incremento di contagi nell’ambito scolastico; chiediamo di riaprire ogni attività ludico ricreativa e sportiva per bambini di ogni età in quanto fondamentali per il loro benessere psicofisico. I danni che stiamo facendo ai nostri bambini negandogli la socialità e la didattica in presenza sono inimmaginabili e ne pagheremo le conseguenze negli anni a venire; chiediamo alla nostra struttura sanitaria e alla direzione generale dell’Iss chiarezza ed etica nella pubblicazione dei dati e dei protocolli di intervento analogamente a quanto avviene in ogni Paese civile dove le autorità sanitarie hanno il dovere di rendere pubblici i dati alla popolazione in una situazione emergenziale; chiediamo di tutelare le categorie economiche e i singoli più colpiti dalle restrizioni dando loro la possibilità di svolgere tranquillamente il loro lavoro visto che tutti hanno speso risorse ed energie per adeguarsi alle richieste di volta in volta contenute nei vari decreti”.

Leggi il testo integrale del comunicato 

——

Caro lettore, Libertas mai come ora svolge un servizio pubblico importante per tutta la comunità. Se apprezzi il nostro lavoro, da 20 anni per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per aiutarci in questo momento straordinario. 
 
Anche un caffè alla settimana per noi può fare la differenza.
 
Puoi usare Paypal cliccando qui:
 
 
oppure facendo un bonifico con causale DONAZIONE all’IBAN intestato a Libertas:
 
SM78R0606709802000020148782
 
 
 
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy