San Marino. “festino” 1 aprile, per ora nessuno scossone politico

San Marino. “festino” 1 aprile, per ora nessuno scossone politico

Fatti di Via Giacomini, per ora nessuno scossone politico

Se il Segretario alla Sanità dovesse lasciare, l’intero Esecutivo andrebbe in difficoltà La vicenda ha causato una spaccatura ancora più profonda in Noi per la Repubblica

“Siamo finiti, devastati..” sono queste le parole che circolano nelle riunioni continue del Movimento di Roberto Ciavatta. “Io sono uscito subito dopo l’alleanza con la DC, avevo avuto già diverse avvisaglie rispetto ai cambiamenti di Rete” sono queste le parole di alcune persone che hanno raggiunto la nostra redazione e che per esempio apprezzano e mostrano solidarietà anche nei confronti degli attacchi di un blog “…adesso quelli di Rete si fanno difendere addirittura da Severini!”. 

E’ innegabile che la delusione verso Zeppa e compagni stia montando e molti aderenti del Movimento, così come tanti concittadini, sostengano che la responsabilità politica non possa essere ricondotta solo ai nomi che ci sono sul verbale della Gendarmeria ma che venga fatta chiarezza fino in fondo. Questo metterebbe in difficoltà in particolare il Segretario alla Sanità Ciavatta, presente al “festino” per sua stessa ammissione, e la Giannoni allo stesso modo, visto che entrambi sarebbero costretti a dimettersi, mettendo a rischio la tenuta dell’intero esecutivo. Tale ipotesi non è stata percorsa nella riunione di ieri sera ma il dibattito è ancora aperto.

In casa DC al momento, nonostante il disappunto in particolare di Lonfernini, non ci sono particolari fibrillazioni, ma solo imbarazzo mentre dal Congresso di Stato di ieri si cerca di metterla sulle responsabilità personali, non politiche, addossando quindi tutte le colpe a Spagni e ad Arcangeloni e limitandosi all’analisi del verbale della Gendarmeria. La preoccupazione però, anche da esponenti di Governo, è riuscire a “raccontarla” alla cittadinanza: si tenterà di massimizzare mediaticamente l’arrivo dei nuovi vaccini, Sputnik, e di implementare al massimo la campagna vaccinale.

Ma il popolo social sta insorgendo. Tutt’altro che serena anche la situazione all’interno di Noi per la Repubblica, dove già erano presenti frizioni prima dei fatti del 1 aprile. Da una parte i consiglieri Rossi, Iro Belluzzi, Giovagnoli, Mancini e i Segretari di Stato Andrea Belluzzi e Pedini Amati che nei giorni scorsi avevano anche espresso sfiducia alla capogruppo Denise Bronzetti; dall’altra la stessa Bronzetti, i fratelli Maria Luisa e Gian Nicola Berti e Giacomo Simoncini.

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